Quando ti incontro per la prima volta e guardo dentro ai tuoi occhi scopro una specie di santuario. I tuoi occhi ottimisti sembrano un paradiso per me. Posso vedere la speranza, il desiderio e l’adorazione che ardono nei tuoi occhi. Che siano castani, azzurri, verdi o grigi posso vedere la promessa di salvezza. Ecco perché provo così duramente a conquistarti. Applico qualunque cosa io possa pensare per assicurarmi che starai con me così posso guardare nel profondo dei tuoi occhi e bervi il piacere, la fiducia, l’ammirazione che scorre da essi.
Non hai idea di quanto io abbia bisogno di vedere queste cose. Più ti mostro amore, affetto e quanto sono interessato a te, maggiore è la luminosità che splende verso di me e il santuario che hai creato per me permane. Mi avvolge e mi protegge, tenendo a bada il dolore e le ferite. È una semplice formula: io ti ricopro di affetto e attenzioni e tu mi restituisci quella magica protezione attraverso il modo in cui mi guardi.
Lo sguardo d’ammirazione attraverso il tavolo al ristorante, gli occhi spalancati di desiderio mentre siamo a letto insieme, la passione bruciante mentre ti spoglio e la pura adorazione mentre velocizzi il passo per attraversare una stanza o una strada per incontrarmi. Ho bisogno di questo luogo di salvezza e riposo. Un santuario dove so che le sussurranti, deridenti voci sono zittite. Un luogo di salvezza dove le fredde dita spaventose non possono afferrare la mia gola e far tacere il mio urlo di terrore.
Quelle ombre estenuanti che si manifestano dal un passato che tento di consegnare all’oblio, non mi possono raggiungere in questo posto. Ecco cosa spero e credo ogni volta che qualcuno entra nella mia vita. Se solo riesco a fare in modo che tu continui a trasmettermi il potere e la protezione generati da quegli occhi allora sarò salvo. Metto tutti i miei sforzi per conservare quello sguardo che continuerà a tenere a bada le tenebre e gli oscuri demoni in agguato.
Tutto ciò che faccio è volto a far sì che tu ti senta felice, amata e voluta in modo che continui a guardarmi così e preservi il mio santuario.
Eppure, non importa quanto provi duramente, indipendentemente da ogni sforzo che faccio per conservare il tuo stato di gioia e felicità, mi deludi. Ogni volta che appare qualcuno di nuovo rinnovo la speranza che questa volta il santuario sarà preservato in modo permanente e ogni volta mi deludi.
Perché mi fai questo quando ci ho provato in modo così dannatamente intenso per te? La bruciante ammirazione che tu mostravi verso di me all’improvviso si annebbia. L’adorazione che divampava attraverso la stanza ha perso la sua intensità. Lo scintillante splendore di desiderio si è smorzato. Tu mi fai questo e nel farlo giri la chiave dei cancelli, sollevi la pesante barra e spingi aprendoli. Lo fai di proposito non è vero? Apri una breccia nella roccaforte così i lamenti striduli e i tormentatori ululanti che avevo riunito all’esterno delle sue mura, possono assaltarmi ancora una volta mentre provano a spingermi nell’abisso della pazzia.
I vili demoni strisciano avanti, i loro viscidi tentacoli scivolano scorrevoli cercandomi, determinati ad avvolgermi e trascinarmi silenziosamente e con terrore verso un luogo dove io non devo andare. Perché mi fai questo? Cosa ho fatto per meritarmi questo trattamento? Tutto ciò che ho fatto è amarti di un perfetto amore per farti generare quel santuario e ora, senza preavviso o aiuto, tu permetti che il paradiso sia violato da quelli che tentano di farmi del male.
Vengo lasciato senza altre possibilità che combatterli. Per mostrare la mia forza e tentare di sconfiggere questi agenti delle tenebre radunando tutta la mia furia e la mia ira. Devo scatenarle in tutte le direzioni, spesso e senza restrizioni per fermare i miei aguzzini dal distruggermi. Non importa chi venga investito in questa furia, è accidentale indipendentemente che tu o chiunque altro scopra su di sé danni collaterali dalla mia difesa necessaria di me stesso. Combatto, combatto e combatto; è estenuante ma deve essere fatto. Devo sopravvivere fino a che la prossima promessa di un santuario non sia identificata e lasciarmi condurre.
Lì troverò pace e un luogo per ristorare le mie forze in calo. Sei tu?
Forse questa volta il santuario rimarrà intatto.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR