Io leggo le tue email, i tuoi messaggi e la tua posta. Mi infurierò se tu non mi dai la password per accedere alle varie forme dei tuoi social. Ascolto le tue conversazioni telefoniche stando lì vicino. Intercetto le tue telefonate e impianto microspie in giro per casa tua. C’è un controllo GPS attaccato al tuo tubo di scappamento. Ti interrompo mentre parli. Faccio irruzione nella tua stanza anche se mi hai detto che stai studiando. Ascolto musica ad alto volume quando hai il mal di testa. Mi presento non invitato quando devi assistere ad una cerimonia e gironzolo lì attorno come se ne fossi parte. Prendo i tuoi soldi e uso la tua carta di credito. So che tu hai messo da parte quella torta deliziosa per condividerla con i tuoi amici quando verranno a trovarti domani ma ne prendo due enormi fette lo stesso. Userò cose che ti appartengono senza chiedere e butterò all’aria le cose che ti appartengono senza comprare qualcosa per sostituirle. Io sono l’amica che usa i tuoi trucchi e distrugge il tuo rossetto o fa seccare lo smalto per le unghie. Sono il vicino che prende in prestito il tuo aspira foglie e lo rompe e men che meno ti dice che lo ricomprerà. Prendo in prestito la tua macchina anche se ne hai bisogno. Mi metto sul tuo territorio, sulla tua faccia e sulle punte dei tuoi piedi. Non ho assolutamente alcun concetto del limite. Perché? Per due ragioni.
Sono così speciale che sono in diritto di fare tutte queste cose per questione di principio. Chi nella sua mente razionale mi negherebbe l’accesso e l’uso di tutte queste cose e mi negherebbe questi comportamenti considerando che sono solo ricompense e pagamenti per avere qualcuno di così speciale nelle loro vite? Tu stai pagando per avermi attorno. Secondariamente, non considero te o chiunque altro come separati da me. Sei un’estensione di me e di conseguenza ciò che è tuo è sempre anche mio. Quindi no, non ci so fare con i limiti. A dire il vero non è preciso dire così. Non rispetto i limiti ma li fisso per te. Rigido ed inflessibile ma soprattutto te lo ridico un’altra volta, ho bisogno di cambiare canale adesso anche se tu stai guardando quel programma. Portami una birra, so che che ne hai comprata qualcuna, ne ho già bevute quattro.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR