RAGGIO TRAENTE

Di recente ho ricevuto un’e-mail che è stata una piacevole sorpresa e ha immediatamente attirato il mio interesse. Era di Lesley. Puoi ricordare che Lesley è una mia ex fidanzata e io la chiamavo “Cosa” che l’ha veramente colpita. Quando la svalutavo, le facevo una radiocronaca come se lei non ci fosse e la chiamavo sempre “Cosa”. L’ho davvero davvero colpita. Si sentiva frustrata, piangeva e mi pregava di smetterla. Se poi la chiamavo per nome lei era così sollevata che diventava così facile da controllare. Mi è sempre piaciuto questo metodo verbale di manipolazione. Nella sua e-mail si leggeva quanto segue: –

‘Ciao HG

Spero che tu stia bene. Sono sicuro di sì. Sarò in città il prossimo venerdì e mi chiedo se saresti libero per pranzo. Non ho in mente niente altro, so come sei! Sarebbe bello farci una chiacchierata e vedere come stai.

Lesley xx ‘

Ho riflettuto sull’e-mail prima di rispondere. Ovviamente sarei stato felice di incontrarla per pranzo. Non vedevo Lesley da quasi tre anni da quando si era trasferita in una città diversa a poche centinaia di miglia di distanza. Ho giocato con lei per un po’ dopo di che mi sono divertito a mandarle messaggi di testo ed e-mail e all’inizio giungeva una risposta, ma alla fine ha cambiato quelle informazioni di contatto ed è scomparsa da Facebook, così è stata messa sotto ghiaccio mentre mi occupavo degli altri apparecchi. Sapevo che si sarebbe messa in contatto con me a un certo punto, non puoi fare a meno di voler sapere cosa sto facendo, con chi sono e soprattutto cercare di scoprire se sono dispiaciuto per quello che ti ho fatto. La considerai un’opportunità per ricordare a Lesley quanto sono brillante e l’avrei portata a pranzo in un bel ristorante, un ristorante dove ero ben noto e destinato a essere ben servito dallo staff, cosa che l’avrebbe senza dubbio impressionata. Ho risposto a Lesley nel modo seguente

Ciao cara Lesley,

Che bello ricevere una lettera da te. Continui spesso a invadere la mia coscienza e solo la settimana scorsa stavo ricordando il momento in cui siamo andati a Nizza per quel pranzo. Stavo pensando di andarci di nuovo e abbiamo passato un periodo fantastico non è vero Lesley? Ad ogni modo sarei lieto di incontrarti per pranzo. Prenoterò in qualche posto favoloso ed è a carico mio, è il minimo che posso fare. Fammi sapere il tuo numero Lesley e ti manderò un messaggio con l’ora e il posto.

Un caro saluto

HG xxx

Accesi il mio raggio traente mentre Lesley la Ragazza Cosa entrava di nuovo nella mia orbita. Ci scambiammo alcune e-mail che io mantenni piacevoli, leggere e ammiccanti, rivolgendomi a lei sempre per nome. Mi mandò il suo numero di cellulare che ovviamente era cambiato rispetto a quello che avevo una volta. Lo conservai e lo usai solo per mandarle per sms i dettagli della prenotazione.

Venne il venerdì e feci in modo che due dei miei luogotenenti si trovassero nel ristorante. Un maschio e una femmina. feci in modo che gironzolassero una volta che io e Lesley fossimo seduti. Il Luogotenente Uno doveva congratularsi con me per un affare recente e osservare come stavo alzando un polverone nel settore. Il Luogotenente Due doveva ringraziarmi per la cena dell’altra sera e chiedermi di chiamarla quando ne avessi avuta l’occasione. Scelsi un ristorante che serviva cibo tailandese perché era uno dei preferiti di Lesley e decisi che le avrei fatto un piccolo regalo riconoscendo che non l’avevo sempre trattata così bene come avrei dovuto fare. Mi assicurai di arrivare dieci minuti in anticipo e di attendere Lesley nella zona del bar, così non avrebbe dovuto aspettare. Arrivò puntuale e aveva un ottimo aspetto. Il suo viso si illuminò quando mi vide che aspettavo e il mio raggio traente diventava sempre più forte mentre camminava verso di me e mi baciava sulla guancia.

Il pranzo è stato molto piacevole. Mi sono assicurato di continuare a usare il suo nome, dicendo Lesley dopo la maggior parte delle mie osservazioni rivolte a lei. Sono stato educato, affascinante e di buona compagnia. I miei luogotenenti assolvevano i ruoli loro assegnati e potevo vedere che Lesley era impressionata dagli sguardi ammirati che mi inviava e dalle domande che poneva dopo. Io rispondevo in modo modesto ignorando i suoi complimenti. Mi sono assicurato di fare un sacco di domande su di lei, dove stava lavorando, se avesse un fidanzato (stava frequentando una persona), come stava la sua famiglia, cosa faceva nei fine settimana e via di seguito. Mi sono assicurato di fare riferimento agli episodi del nostro periodo d’oro con passione e affetto e che fosse totalmente coinvolta con il mio atteggiamento. Non ha opposto resistenza e ha lasciato che i complimenti e l’ammirazione venissero verso di me. Anche quando è passata all’argomento del mio trattamento nei suoi confronti, mi sono scusato e ho annuito mentre le permettevo di esprimere il suo dolore e la sua sofferenza. I suoi occhi si sono riempiti di lacrime e l’emozione che emanava da lei ha oscurato la critica inclusa nei suoi commenti mentre bevevo a fondo il carburante e la mia furia rimaneva sotto controllo. Ho spiegato come la mia immaturità allora avesse avuto la meglio su di me e che da quegli avidi giorni ero cambiato.

Sono stato accattivante per tutto il tempo ma non le ho fatto alcuna pressione, così lei ha sentito di avere una parvenza di controllo sulla nostra situazione anche se era molto presa dal mio raggio traente. Il nostro pranzo è durato due ore e mezza e, mentre saldavo il conto, ho guardato Lesley.

“Beh, è stato piacevolissimo Lesley. Dobbiamo farlo di nuovo. Mi è davvero piaciuto sentire come sei andata avanti e devo dire che sono davvero orgoglioso di te”.

Lei sorrise, guardò il tavolo e di nuovo me. L’ammirazione che brillava nei suoi occhi era immensa.

“Grazie. È piaciuto anche a me. Mi piacerebbe restare in contatto HG e tu hai il mio numero”.

“Sì e tu hai il mio. Sentiti libera di chiamarmi quando vuoi”.

“Lo farò. Devo dire che stai ottenendo risultati molto buoni. Sembri più deciso, non così irrequieto e questo ti si addice”.

Sorrisi e annuii e poi feci un cenno al cameriere con il quale avevo nascosto il regalo.

“Beh, è meglio che torni in ufficio Lesley a vedere se è scoppiato l’inferno senza di me, ma prima vorrei che tu prendessi questo”.

Il cameriere arrivò e porse il piccolo pacco a Lesley.

“Cos’è questo?” Sorrise lei prendendo il regalo.

“Oh solo un piccolo regalo in segno di scusa”.

“Non dovevi farlo,” aggiunse, ma continuò a sorridere mentre il cameriere si allontanava.

“Certo che dovevo Lesley. Ne vale la pena per te”.

Ripiegò la costosa carta da imballaggio e tirò fuori dalla sua confezione l’esile oggetto rettangolare. Lei aggrottò leggermente le sopracciglia e poi lo rigirò. I suoi occhi si posarono sulla parte anteriore della scatola Blu-ray ed emise un gridolino come se fosse sorpresa. La sua espressione di gioia si spezzò immediatamente e una lacrima sgorgò dal suo occhio destro. Mi sedetti solo sorridendole, con il mento appoggiato sulle dita a triangolo mentre lei posava lentamente il Blu-ray sul tavolo, i singhiozzi che provenivano da lei si facevano ora di volta in volta più forti. Lasciò cadere il Blu-ray e si portò le mani alla bocca come per soffocare un grido, ma i suoi occhi bagnati rimasero fissi sul titolo del Blu-ray.

Stephen King – Cosa.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR