PROVA A METTERTI NEI MIEI PANNI

Io mi sveglio sempre prima di te. Questo mi permette di scivolare nel bagno privato, chiudere la porta a chiave e fare i conti con l’orrore di affrontare un altro giorno senza che tu mi veda subire questo rituale quotidiano. Posso già sentire la fame crescere mentre fisso il mio riflesso. È questo che sono diventato? La creatura dagli occhi annebbiati, ispida, esausta che mi rimanda il mio sguardo in modo risoluto. No, non riconosco questa cosa. Quanto sembra vecchio. Le labbra sono sottili, i capelli diradati e annodati. Le sue spalle curve e crollate per la rassegnazione. Anche se mi sento riposato dopo una buona notte di sonno, il mio riflesso non si accorda con questa sensazione. La paura striscia sulla mia pelle e mi strofino per provare a staccare questa fredda morsa ma non funziona mai. Il terrore cresce dentro di me mentre contemplo un altro giorno con l’immenso lavoro di provare a tenere insieme i pezzi di ciò che sono, questo lungo e arduo lavoro che non diventa mai più semplice. Di fatto, il compito diventa sempre più difficile con il passare dei mesi mentre l’avanzare dell’età mi urla la mia mortalità. Come mi tortura questa banshee mentre mi ulula nelle orecchie che i miei poteri sono in declino. Sento gli occhi che si riempiono di lacrime perché ogni ingiustizia che ho sofferto mi è stata riversata sulle spalle da un mondo incurante e menefreghista. Non vede il mio dolore o semplicemente non gli importa?

Il mio cellulare è stretto nella mia mano. Raramente lo lascio lontano da me, lo metto sul mobiletto vicino al lavandino e poi afferro il mobiletto mentre continuo a guardare il mio riflesso. I miei pugni sbiancano mentre combatto contro il bisogno di urlare per quanto mi sento vuoto, per quanto mi sento privato di tutto e per come tutto questo sia così dannatamente ingiusto. Provo a distogliere lo sguardo ma non riesco. Sono rapito da quel che vedo. Non riconosco questa persona. Da dove viene questa scossa bianca sulla tempia sinistra? Questo non sono io. La sua pelle sembra secca come se ogni idratazione fosse stata succhiata via da qualche ombra disgustosa che mi ha visitato questa notte. L’orrore continua a crescere ed è solo lo squillo del mio telefono che rompe questa terribile valutazione della cosa nello specchio.

Grato per questa interruzione sposto gli occhi sul telefono e vedo che è arrivato un messaggio da una della mia congrega di ammiratrici, Samantha. La fiamma pilota dentro di me brilla di vita e c’è una piccola impennata mentre il carburante inizia a fluire. Devo aspettare fino a quando ho fatto la doccia ma la fame è già troppo grande e deve essere canalizzata. Apro il messaggio e come un uomo affamato che mangia il suo primo pasto dopo un digiuno divoro le parole di ammirazione.

“Buongiorno bellezza, mi sei mancato ieri sera, ti chiamo quando sei al lavoro, baci”

La fiamma aumenta di dimensioni e di potenza mentre chiudo il messaggio e sorrido. Apro la doccia lasciando che il flusso dell’acqua diventi caldo intanto sfoglio i messaggi che Samantha mi ha mandato ieri sera mentre stavo seduto sul divano occupandomi della mia attività di svolazzare tra i suoi messaggi e la conversazione che avevo iniziato con un nuovo potenziale obiettivo su facebook. Rileggo la manciata di messaggi di Samantha con la sua dichiarazione di ammirazione per me e sento tornare la forza. Metto giù il telefono ed entro nella doccia assaporando il piacere dell’abbraccio bollente del getto d’acqua. La paura si è rimpicciolita e la sensazione di terrore è stata schiacciata a fondo. Spargo generosamente il doccia schiuma, godendo del sofisticato profumo mentre uso un prodotto differente per il viso, che strofini via le cellule morte e poi un altro per pulire e sciacquare. Giro la manopola e l’acqua si ferma. Cerco un asciugamano che assorba e do dei colpetti alla pelle asciutta e ringiovanita. Mentre stavo sotto l’acqua purificante la mia acuta mente correva dando forma agli intrighi del giorno. Sempre tramando e sempre calcolando. La prospettiva del carburante che posso guadagnare da nuove fonti che sto perseguendo accoppiato alla dose di triangolazione in cui ti coinvolgerò mi fa sentire eccitato e potente. Tiro su l’asciugamano e ammiro la tonicità del mio corpo mentre mi asciugo e mi lancio nel prossimo livello di preparazione per il giorno facendomi la barba e lavandomi i denti.

Dopo poco il mio telefono ha squillato ancora, questa volta è un collega che vuole accordarsi per pranzo, vuole un mio consiglio dato che sono un esperto su un argomento particolare su cui deve fare una presentazione. La fiamma interiore cresce verso l’alto ora e questo sprona la mia mente criminale a considerare un modo ulteriore per ottenere, oh, quel carburante così prezioso, durante la giornata. La caccia per il carburante non ha mai fine. Il vile affamato che brontola dentro di me lo chiede a gran voce ed è la mia unica preoccupazione. La bestia dentro di me deve essere nutrita. Comunque ora mi sento forte. Non ho ancora messo il dopobarba e ho già due ammiratori che hanno pensato bene di adorare il mio altare e i giochi non sono nemmeno iniziati. Ma inizieranno. Prendo il dopobarba e lo spruzzo nelle mani messe a coppa applicandolo sul mio collo mentre mi guardo nello specchio. Il me bello è tornato. I penetranti occhi azzurri brillano, i capelli arruffati e lucidi attendono di prendere forma con un po’ di gel, la carnagione candida e la rasatura accentuano il mio bel aspetto scolpito.
Mi illumino di quel sorriso vincente e un’altra scarica di potere mi percorre. Dio come sto bene.

Ritorno in camera, il telefono in mano e scopro che ti sei svegliata, posso sentire il suono dei movimenti da basso in cucina mentre prepari la colazione come fai sempre. Presto mi porterai una tazza di caffè appena fatto ma penso che mi lamenterò del fatto che non è caldo abbastanza e ti criticherò, tanto per vedere se provoco una reazione. Non dovrebbe essere così difficile, so precisamente cosa dire. Noto che il letto non è stato rifatto e invece di aiutarti e occuparmene io, quando mi passerai il caffè con un “Buongiorno” e un sorriso, alzerò la mia testa verso il mucchio arruffato con disapprovazione. Ah, sì, il maestro dei giochi sa il fatto suo. Mi vesto mentre arriva un altro messaggio di un altro amico che vuole organizzare una partita di golf e mi chiede aiuto per il suo tiro, facendomi i complimenti per la mia tecnica. È in cerca di qualcosa in più di un assistente per il golf visto che vuole che gli affidi del lavoro. Dovrà procurarmi molto carburante tutto considerato anche se naturalmente, manderò il lavoro da qualche altra parte dato che c’è qualcuno che mi darà qualcosa che voglio in cambio in una forma più dolce e in quantità maggiori rispetto al mio amicone del golf. Comunque anche il disappunto sulla sua faccia mi procurerà senza dubbio una dose.

Ti sento salire su per le scale e decido di dare un’occhiata allo specchio guardandomi per intero dato che sono totalmente attirato dall’ammirare quando sono elegante. Vesto in un modo che fa dire a chiunque mi incontri che la prima mossa è mia. Rimango così e do un cenno soddisfatto al mio riflesso statuario. Sembro fantastico. Inizio a sorridere e un lampo di angoscia mi trapassa mentre appare il vile demone che avevo visto prima nello specchio del bagno. È solo per un brevissimo istante, ma mi provoca un sospiro. Il mio io col vestito costoso ritorna e il sollievo scende su di me in modo meraviglioso. Il demone se ne è andato ancora una volta. Fa così. Ama fare fugaci apparizioni nel corso della giornata a ricordarmi che devo continuare a trovare carburante. La mia ricerca del potente carburante deve essere in primo piano nella mia mente in ogni momento. Neanche a farlo apposta, tu entri in camera, una vera e propria riserva di carburante. Mi saluti mentre alzo la testa verso il letto non fatto e disapprovo. Sento l’adrenalina del potere mentre il tuo sorriso evapora e tu sembri affranta. I giochi sono aperti e la mia giornata sta avendo un ottimo inizio. Spero solo che il demone stia lontano da me.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR