La mia specie e io aumentiamo di numero ed è tutta colpa vostra. Avete creato una generazione di persone che credono veramente di essere speciali (e credimi non lo sono). Hanno un senso incrollabile del diritto. Credono di essere al di sopra delle critiche. Guarda programmi televisivi come X-Factor e (inserisci il nome del paese) Got Talent. Ci sono migliaia di persone (di solito giovani) che credono davvero di saper cantare, ballare e intrattenere. Il livello di delirio è così grande da formare almeno due episodi all’inizio di ogni serie in cui il pagliaccio di turno viene ridicolizzato mentre miagola un’altra canzone di Whitney Houston o rimbalza sul palco come un tricheco mutilato. Eppure discute, piange e risponde ai giudici perché gli è stato detto che può cantare. La sua famiglia ha pagato lezioni di danza da un coreografo di spicco. Scusa ma non puoi trasformare la merda in oro.
I social media danno una piattaforma al banale. Guardami, ecco cosa ho mangiato, ecco una foto delle mie nuove scarpe. Guarda questo che mette il broncio. Io, io e ancora io. Nello sport, ogni membro della squadra riceve un trofeo per essere speciale. Non ha senso. I vincitori vincono trofei. Non lo fai tu ultimo arrivato.
Mancanza di bella presenza? Non è un problema. Se hai i soldi (e se non li hai li chiedi, li prendi in prestito o li rubi) puoi togliere il grasso, stirare le rughe, raddrizzare i denti e convincerti di essere incredibilmente bello. L’Oreal ti dice che ne vale la pena. Col cazzo che lo sei!
A ogni bambino viene detto, troppo spesso, che è speciale. Loro ci credono e, santo cielo, non sappiamo se lo è. Richiede un trattamento speciale basato su un talento nascosto? Non è riuscito a ottenere la promozione? Oh, non preoccuparti di studiare, assumi un avvocato e fai causa. È colpa della scuola, che non sono riusciti a sfruttare la tua speciale creatività.
Tu consenti a questa farsa di proseguire senza controllo creando ondate su ondate di miei sosia.
Grazie al cielo c’è una soluzione. Presto li ridimensionerò. C’è solo spazio per un ultimo campione qui e quello spazio è stato riempito tanto tempo fa. Da me.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR