PESCEGATTO

Fare il pesce gatto significa creare false identità per l’uso on-line e in particolare allo scopo di portare avanti ingannevoli storie d’amore online. Il termine è stato invitato per la nostra specie. La creazione di falsi profili su siti d’incontri, falsi profili di Facebook e simili è uno strumento standard del narcisista in quanto consente la raccolta di carburante da più individui su base regolare. Stando seduti in uno studio si può raggiungere il mondo e interpretare qualsiasi cosa vogliamo a una vasta schiera di individui. Molte persone che non sono della nostra specie mettono in atto questo comportamento quando cercano di flirtare con alcune persone, per spingerle a mandar loro foto e video nude o semplicemente intrattenere una chat sporca con qualcuno. Questi individui lo faranno per evitare di essere scoperti dal loro attuale partner o forse da amici e parenti che potrebbero inavvertitamente imbattersi nelle loro maldestre avances. Noi andiamo oltre a questo quando cerchiamo di intrappolare le nostre inconsapevoli vittime. Naturalmente, dato che siamo invariabilmente bravissimi con le parole, la nostra capacità di stare seduti nascosti, mascherati da internet, permette di concentrarci sulle parole in modo da poter attirare le persone. Io lo faccio di tanto in tanto, facendo pieno uso della connessione che nasce da essere in grado di accedere a Internet pressoché da qualsiasi luogo e anche delle varie piattaforme e applicazioni che facilitano questo tipo di comportamento. Ricordo un profilo particolarmente efficace che usavo su Facebook qualche tempo fa e che ogni tanto ritiro fuori. Avevo trovato un’immagine di un ragazzo colto e di bell’aspetto su internet. Sembrava un’immagine del profilo di lavoro, che era proprio quello che stavo cercando. Creai un falso nome e poi abbellii il profilo con vari interessi. Iniziai quindi la caccia per trovare alcuni amici. So che quasi tutti hanno amici che non conoscono sul loro profilo Facebook. Di conseguenza, non sarebbe stato difficile creare una congrega di presunti amici dall’inizio. Dopo tutto, chi respingerebbe una richiesta da parte di un colto e attraente signore dal nome raffinato? Pochissimi come emerge. Una volta che il profilo iniziava ad assumere l’aspetto di un profilo basato sulla realtà, allora si andava a finire su certe applicazioni su Facebook per iniziare il divertimento. All’epoca ce n’era una chiamata Social Me. Era molto semplice. Compariva una foto e potevi scegliere un complimento da una selezione (sexy, pazzesca, calda, bella e così via – difficilmente era faticoso) o potevi sceglierne uno tuo. Naturalmente io non sono del branco quindi mi lanciai nelle mie descrizioni usando la mia ben nota capacità di adulare e descrivere. Questo presto attirò l’attenzione di molte donne e i commenti andavano e venivano mentre esse riversavano su di me i loro commenti. Il carburante proveniva da decine di donne mentre si agganciavano a me. Hanno poi inviato le richieste di amicizia essendo state accalappiate attraverso Social Me. I messaggi arrivavano da tutte le parti e non passò molto tempo prima che offrissero i loro numeri di cellulare. Da lì le conversazioni variavano da me che parlavo di una carriera completamente fittizia (dopotutto non ho intenzione di dire loro la mia vera professione) fino a impegnarsi in chat sporche dove loro si masturbavano al telefono. Tutto carburante delizioso. Rimanevo seduto con il mio computer che si illuminava dai commenti di Social Me, dalle richieste di amicizia e dai messaggi mentre il cellulare suonava e faceva bip. Ho una voce che molti hanno definito seducente, il baritono della pronuncia Britannica percepita si sta rivelando una particolare attrazione. Con molte ho mantenuto la facciata,ma con alcune alla fine ho ammesso di essere qualcun altro, la persona che ero nella realtà. Questo gruppo privilegiato è stato autorizzato a conoscere il mio vero nome e certe informazioni aggiuntive perché volevano incontrarmi e chi ero io per negare loro quell’opportunità. Questo gruppo consisteva in una dominatrice proveniente da una città del nord-est dell’Inghilterra, un’infermiera del Midlands, un’operaia caritatevole fumatrice incallita proveniente da una città nel nord-ovest dell’Inghilterra, un amministratrice dalle unghie lunghe proveniente dalla costa meridionale e la più divertente di tutti un’ufficiale di polizia del Midlands. Nessuna di loro mi ha contestato l’artificio che avevo creato. Perché? Perché per tutto il tempo avevo creato qualcosa di plausibile e il loro desiderio per me, creato sulla base di scambi elettronici con un perfetto sconosciuto e poi le chiamate telefoniche a tarda notte si erano rivelate troppo interessanti per lasciar perdere. Se mi fossero state poste domande avrei avuto sempre una risposta.

“Perché la maggior parte dei tuoi amici su FB sono donne?”

“Molti dei miei amici maschi non sono su FB e quelli che ci sono li vedo spesso. Uso FB per tenermi in contatto con amici a lunga distanza e farmene di nuovi, proprio come te.”

“Perché non ci sono più foto di te su FB?”

“Il mio lavoro (su cui ero sempre vago menzionando parole come “finanza”,”nazioni in via di sviluppo” e “devastato dalla guerra” implica che se fornissi indizi su dove sono, potrei mettere a rischio me stesso”.

Domande simili venivano sempre deviate con una risposta plausibile e loro accettavano sempre la spiegazione. Perché? Perché apprezzavano l’attenzione. A loro piaceva essere in grado di avere una conversazione con qualcuno che è intelligente ed erudito piuttosto che con qualcuno che scrive, “Gradisci una scopata” come mossa d’apertura. Ho già accennato prima che gli scarsi standard di impegno maschile su Internet offrono vaste opportunità per quelli di noi che esibiscono bravura. Quelle che ho ammesso dietro il falso personaggio hanno accettato la mia spiegazione del suo utilizzo. Ero impegnato a rintracciare un sospettato di frode online per conto di una grande banca e poi a fare amicizia con lei. Sapeva che aspetto avevo nella vita reale, quindi doveva essere adottato un personaggio falso per attirarla. L’interagire con molte altre persone ha dato credibilità allo stratagemma e mi ha anche permesso di incontrarti. Nessuno di quelli ammessi al mio santuario ha rifiutato questa spiegazione o ha provato fastidio per il sotterfugio. Volevano qualcosa in cui credere, qualunque cosa venisse detta. Devo ammettere che, a volte, sono stato colto alla sprovvista per quanto prontamente l’hanno accettato. Le ho incontrate tutte, alcune in numerose occasioni ed era evidente che avevano dei sentimenti considerevoli per me e questo era tutto buon carburante. Non hanno idea di cosa sono io e nemmeno l’avranno. Alcune sono state gettate in disparte, mentre altre vengono ancora utilizzate come condotti come e quando se ne presenta la necessità. Proprio come il pesce gatto, i miei barbigli erano sintonizzati per fiutare la preda, ma al di là di questo io non ho alcuna somiglianza con una creatura del genere. Tutto ciò che condividiamo è la nostra capacità di nuotare e individuare la preda. Il pesce gatto setaccia l’acqua mentre io navigo nel cyberspazio.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR