I silenzi improvvisi. I periodi di assenza di comunicazione quando prima le onde radio scoppiettavano per tutti quei messaggi scambiati. Le ripetute chiamate durante il giorno perché dovevamo parlare senza parlare di nulla, ora svanite e vuote. L’assenza di un saluto mattutino. L’assenza di qualsiasi saluto. Solo assenza. Silenzi freddi e incessanti che si protraggono per ore, per giorni, per settimane. Ciò che c’era una volta è stato bandito. Perché tutto questo? Forse vuole solo stare un po’ di tempo da solo?
L’incapacità di dire mi dispiace. La frustrante mancanza di formulare mai delle scuse, è come se quelle parole non riescano a formarsi, oppure si formano ma qualcosa le fa bloccare così non escono mai alla luce del giorno? La negazione della colpa, la deflessione della colpa, il rifiuto deciso e diretto di ogni responsabilità. Tutto quello che vuoi è sentirla dire almeno una volta scusa, sentire quell’ammissione e intuire che dopotutto esiste un’umanità. Perché tutto questo? Forse crede che penserò meno a lei se si scusa con me?
Il carosello infinito della colpa e dell’accusa. La giostrina di quella discussione vertiginosa che non giunge mai a compimento. La schiera di “Non l’ho mai detto”, “Tu fai lo stesso”, “Non puoi continuare ad accusarmi” e molto altro ti lascia disorientato e ti fa venire la nausea. Solo una volta, solo per una volta, non si può risolvere qualcosa senza che questo faccia il giro delle sette chiese? Deve essere sempre così? Perché non c’è mai niente che viene messo a tacere? Perché tutto viene sepolto vivo? Perché tutto questo? Forse non mi capisce, forse ho bisogno di essere più chiaro su cosa intendo?
Gli impegni disdetti. Il non presentarsi. Le promesse di incontrarsi e poi non comparire lasciandoti turbato, infastidito e infelice. Aveva promesso. Aveva promesso che non sarebbe successo di nuovo. Le frequenti chiamate e tutto ciò che ricevi è la notifica che il numero che stai chiamando al momento non è raggiungibile. Dov’è? Ha dimenticato? Non può averlo fatto, hai parlato con lui solo quattro ore fa per ricordargli l’appuntamento, soprattutto dopo quello che è successo l’ultima volta. Ti manca e non vedevi l’ora di passare la notte insieme dopo un periodo in cui non avete potuto farlo. Sicuramente avrebbe dovuto ricordarlo! I messaggi si susseguono “Dove sei?”, “Sei vicino?”, “Ho aspettato venti minuti, dove sei?”, “Cosa sta succedendo, sono preoccupata”. Perché tutto questo? Forse ha dovuto lavorare fino a tardi, o è bloccato in metropolitana o è a corto di batteria sul telefono?
I ripetuti spostamenti degli appuntamenti. Le lacrime, le urla, le delusioni, la fornitura di false spiegazioni per cercare di alleviare il turbamento. Sì, ha detto che ti avrebbe portato fuori oggi, deve essere preso da qualcos’altro, perché non facciamo qualcosa altrimenti? Come può deludere i bambini in questo modo? Il saltar fuori senza preavviso e chiedere di vedere i bambini. Costringendoti ad andare in un angolo a calmarlo in modo che i bambini non abbiano paura. Lasci perdere sempre di più. Sempre tu che scendi a compromessi. Sempre tu che cerchi di spiegare ciò che è sempre più inspiegabile. Le discussioni sugli appuntamenti, le bugie su ciò che era stato organizzato, la confusione sui dettagli. Perché tutto questo? Sta impazzendo? Forse sei tu che stai impazzendo?
Gli insulti e le insinuazioni, le parole cattive, i rigidi atteggiamenti e i commenti selvaggi. Le invettive del malevolo messaggio inviato alle 3 del mattino, il feroce attacco verbale al telefono, la sgridata di persona proprio prima di una serata fuori. Le taglienti osservazioni personali, le parolacce, offendere ed etichettare. Così doloroso, così avvilente, così sconvolgente. Perché tutto questo? Forse semplicemente non ti ama più?
Il cambiare continuamente idea. La bistecca la scorsa settimana doveva essere ben cotta e ora deve essere al sangue. Come ci si aspettava che tu sapessi, ma lo sapevi? L’eruzione e il capriccio che sono seguiti hanno dimostrato che tu eri quello da biasimare. Il rosso è buono, ora è cattivo. Niente soda con la vodka, ma ora sta sbattendo le porte e urlando perché non c’è la soda. Siedi lì, no di là, stai zitto, di’ qualcosa, lasciami in pace, non mi parli mai molto in questi giorni, fai così, no non fare così, chi ti ha insegnato a far questo è geniale, chi ti ha insegnato a far quello che sei un principiante, avanti e indietro, tira e molla, giusto poi sbagliato. Perché tutto questo? Forse non riesce a ricordare o semplicemente vuole continuare a cambiare per il gusto di farlo? Forse la pressione del lavoro l’ha davvero colpito in questi giorni?
Il discutere per nulla. Il discutere dal nulla. Il discutere quando tutto va bene. Perché è sempre arrabbiata? Niente va mai bene, ma piuttosto che discuterne in modo civile ed essere ragionevoli l’uno con l’altro, ci deve sempre essere uno scontro. Sarebbe capace di iniziare una discussione in una stanza vuota. Sembra godere ad attirare l’attenzione. Tutti questi giorni, tutte queste occasioni, tutti questi eventi, tutti rovinati dal memorabile capriccio che lancia. Perché tutto questo? Forse ha problemi con la gestione della rabbia?
Il bouquet di fiori all’improvviso. Il profumo costoso. L’improvviso viaggio verso un posto esotico ed eccitante. La delicata poesia scritta con cura su una targa di rame e posta sotto il cuscino. Gli improvvisi proclami d’amore. La storia d’amore da capogiro. I grandi gesti. Perché tutto questo? Deve davvero, davvero amarmi.
Le accuse, le sfide, il dito puntato e il sogghigno. Il chiederti la verità quando stai dicendo la verità. L’inquisizione e gli interrogatori su tutto e niente. Il modo in cui hai risposto al telefono, il modo in cui indossi il vestito, gli amici che hai detto che andavi a trovare, l’ora in cui sei tornato a casa. Sempre quelle domande, le accuse di mentire, tradire e imbrogliare. Succede ogni volta che vuoi fare qualcosa e lui non sembra mai rendersi conto che è lui a fare tutte queste cose. Perché tutto questo? Forse è solo possessivo perché si preoccupa così tanto?
Le bugie. Le storie. Le invenzioni Ogni giorno una nuova vanteria così assurda che deve sicuramente sapere che sta raccontando una balla. Le palesi omissioni della verità. Le ripetute proteste secondo cui questa è la verità anche quando sai che sta mentendo di nuovo. Le bugie quando la verità le sarebbe stata più utile. L’incapacità di sapere che sta mentendo. Il fatto che sembri davvero credere che le sue bugie sono la sua verità. Perché tutto questo? Forse è solo una bugiarda nata e una visionaria?
Le sparizioni ogni volta che hai bisogno di aiuto. Le scuse dicendo che ha qualcos’altro di più importante quando tu hai bisogno di supporto. L’improvvisa freddezza quando chiami e spieghi che sei stato di nuovo vittima di bullismo al lavoro. Lo sguardo distante e l’alzare gli occhi al cielo mentre cerchi di spiegare perché stai piangendo. L’improvvisa mancanza di disponibilità quando hai bisogno di una mano. Il fatto che devi difenderti anche se sei troppo debole per stare in piedi e ti gira la testa. Il sottrarsi alla responsabilità, il rifiuto di assistenza e prendere le distanze quando sei ferita. Perché tutto questo? Forse semplicemente non sopporta la vista del sangue o non sa cosa fare quando qualcuno è malato?
Il flirtare, lo stare fuori fino a tardi, l’ubriachezza, le droghe, il gioco d’azzardo, l’odore del profumo sui suoi vestiti, gli scontrini dei locali di lap-dance, le ore e ore e ore trascorse a guardare il porno online, l’ossessione per i videogiochi, gli improvvisi e misteriosi viaggi fuori. Perché tutto questo? Forse ha una personalità dipendente?
Le lacrime, le suppliche, l’accattonaggio, la richiesta di un’altra possibilità, le assicurazioni che non accadrà mai più, le promesse di farsi aiutare, il panico nei suoi occhi e il lamento che gli esce dalla bocca. Il bisogno, le ripetute richieste di fare le cose giuste, le lunghe spiegazioni complicate, il ripetere che dovremmo stare insieme e quanto stiamo bene l’uno con l’altra, le promesse, il futuro, oh le promesse di ciò che il futuro può riservare ad entrambi. Perché tutto questo? Forse lui sta male e non dovresti lasciare una persona così bisognosa?
Forse ha difficoltà ad esprimersi?
Forse non ha mai avuto nessuno in grado di tenergli testa?
Forse ha problemi ad aver fiducia nelle persone?
Forse è solo disorganizzato?
Forse ha difficoltà ad essere un genitore single?
Forse non può farci nulla se si sente così?
Forse è indeciso?
Forse si sente poco apprezzato?
Forse ti ama davvero?
Forse questo è il suo modo di amarti?
Forse lei è solo diversa?
Forse non ti ama più?
Forse non può fare a meno di essere geloso perché ti ama davvero?
Forse lei dice bugie per sentirsi meglio?
Forse si scontra con le responsabilità?
Forse è stanca?
Forse è spaesato?
Forse è oberato di lavoro?
Forse è stressato?
Forse non sai cosa ti ha intrappolato?
Forse gli crei troppe scuse?
Perché tutto questo?
Per il controllo e il carburante.
Le 3 Asserzioni di Controllo del Narcisista
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR