Io ho standard precisi. Questo è importante per ottenere successo e lasciare la mia firma nel mondo. Di conseguenza, odio essere deluso. Se mi dici che ci incontriamo per pranzo all’una del pomeriggio, mi aspetto che sia l’una precisa. La puntualità è la gentilezza dei re.
Se tu sei in ritardo mi stai dicendo che non dai valore al mio tempo. Questo è inaccettabile. Se dici di poter recapitare il prodotto che voglio, nel modo che voglio e nel colore che ho scelto, mi aspetto che corrisponda a ciò che hai detto. Non mi interessano le scuse. Eserciterò la mia influenza fino a che non mi assicurerò che ciò che mi è stato promesso venga mantenuto. Lusingherò, minaccerò, persuaderò e perseguiterò per assicurarmi che il risultato sia quello che mi è stato confermato. Hotel, ristoranti, negozi, venditori online, palestre, bar, persone, prodotti – sono tutti soggetti alla mia precisione e al mio desiderio di standard elevati. Io offro eccellenza nella mia professione (naturalmente aiutato da una legione di sottoposti ma che sono alle mie direttive).
A nessuno piace che le cose vadano storte, dico bene? Nessuno vuole una macchina blu quando l’aveva chiesta nera. Nessuno vuole il nome o l’età scritti sbagliati sulla propria torta di compleanno. Sono sicuro di non essere solo nel mio desiderio di avere servizi, persone, merci liberi-da-errori. È un sentimento lodevole. Se dovessi fallire nell’adempiere alle mie promesse sarà perché sono stato io ad essere deluso per primo. Ho un’avversione per la delusione e il mio fallimento può derivare solamente come conseguenza della trascuratezza e della negligenza di altri. Ogni singolo giorno lotto per assicurarmi di non essere lasciato ad agitarmi al vento, mentre la depressione mi dilania in conseguenza dell’essere stato deluso. Non può accadere ancora.
Da dove vengono questa richiesta di prestazione e alti standard? Vengono dal mio terrore e dalla paura di essere deluso. Non posso sopportarlo. Mi spezza in due e mi squarcia la ferita che non è mai stata adeguatamente guarita. Essere deluso mi indebolisce, mi fa sentire non voluto, invisibile e non apprezzato. Tutte cose che sono un anatema per me. Lui mi ha deluso molti anni fa. Facevo affidamento su di lui. Beh, facevamo affidamento uno sull’altro. Era o almeno pensavo che fosse, un legame inscindibile. Lo guardavo e ammiravo come andava avanti, quando tutte le speranze sembravano svanite. Le onde torreggianti della sfortuna e della disperazione gli si schiantavano contro, ma lui restava sempre in piedi, indistruttibile. Diceva che mi avrebbe protetto contro le fiondate e le frecce di questa oltraggiosa fortuna. Io sapevo che il mondo era un posto pericoloso, un dominio crudele che non mostra pietà e non fa prigionieri. Ho visto con i miei occhi quello che questo posto ha fatto e può fare. Non avevo illusioni riguardo la difficoltà degli imprevisti lungo il sentiero della vita.
Lui ascoltava le mie speranze e paure e le capiva come nessun altro. Mi faceva sentire al sicuro e amato. Mi aggrappavo ad ogni sua parola, imitando ciò che diceva e giurando la mia irremovibile lealtà. Lui accettava la mia fedeltà con le sue benevoli braccia aperte e io vi cadevo dentro, sicuro nella consapevolezza che niente ci potesse separare. Me l’aveva promesso.
“Non ti deluderò mai”.
Riesco ancora a sentire la sua voce che dice queste parole. Ma l’ha fatto. Se ne è andato. Lui mi ha deluso.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR