Molte delle mie ex fidanzate amano riflettere sul passato. Sorridono e raccontano qualche aneddoto, una festa particolare o un viaggio divertente che hanno fatto una volta sulla costa.
Qualche volta non è un evento specifico ma piuttosto il modo in cui una persona si è comportata. Spesso e volentieri i loro ricordi sono focalizzati sul buono delle cose. Io non penso riguardo al passato. Non invade mai la mia coscienza. Non sono inseguito dalle memorie delle cattiverie che ho fatto alle persone. Me ne sto sdraiato nel mio letto e dormendo sonoramente. Mi sveglio riposato e pronto per la mia prossima conquista. Quando eventualmente scarico qualcuno dalla mia vita (lo faccio sempre) non do alla cosa un secondo pensiero a meno che mi serva qualcosa da quella persona. Non mi chiedo mai come stanno o cosa stanno facendo. Per me, lontano dagli occhi fuori dalla mente, letteralmente. Io ti cancello e in effetti nego la tua esistenza.
Molte persone conservano potenti ricordi del loro viaggio attraverso la vita: da bambini, il giorno del matrimonio, l’inizio della carriera o del college, il trasferimento nella prima casa e così via. Io non mi curo di nessuno di essi. Non ottengo nulla guardando indietro. Non ha scopo per me. Io devo guardare avanti. Devo guardare alla mia prossima dose, la mia prossima conquista, la mia prossima vittima.
L’assenza di questa forma di attaccamento verso eventi e persone passate mi da un’enorme mobilità. Tu resti impantanata per settimane, mesi e perfino anni con i fantasmi e le memorie del passato. Per me queste evaporano in un istante e mi lasciano libero di agire impunito. Non ho ricordi di cosa è accaduto. Nessun racconto ammonitore. Nessuna registrazione di cose passate. Ecco perché è futile cercare di portare il passato alla mia attenzione nella speranza che io possa cambiare o possa riconoscere la forza di quello che stai dicendo. Tu provi a parlare di qualcosa che avevamo una volta, facevamo, condividevamo. Non per me. Non è mai esistito. È una perdita di energia aggrapparsi al passato. Io non mi guardo mai indietro. Faresti meglio a fare lo stesso.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR