Probabilmente conoscerete tutti il concetto di Karen. È qualcosa che è emerso come un meme e viene ripetutamente usato su Internet, ed è stato riportato nei principali media e nei notiziari dato che questo tipo di individuo ha guadagnato importanza attraverso l’uso ripetuto del termine Karen e le persone che dicono “non essere una Karen”, “è una tale Karen”, “questo è il comportamento della Karen”. Ancora una volta, tuttavia, l’uso di questa etichetta si applica effettivamente a un particolare tipo di individuo, ma molte persone non si rendono effettivamente conto a cosa si riferisce.
Quindi, iniziamo considerando ciò che si intende generalmente quando ci si riferisce a una Karen. Karen è un termine peggiorativo per designare una persona percepita come autorizzata o esigente oltre lo scopo di ciò che è appropriato o necessario. Vi è uno stereotipo comune, cioè quello di una donna bianca che usa il suo privilegio per chiedere la propria strada a spese degli altri. Le raffigurazioni includono chiedere di parlare con il manager, essere razzista, no-vax o sfoggiare una particolare acconciatura a caschetto. Sebbene le origini del termine siano in gran parte sconosciute, ha acquisito importanza come conseguenza delle persone che lo utilizzano per descrivere particolari comportamenti. È associato a una persona che vuole parlare con il manager per sminuire, ai lavoratori dell’industria dei servizi, a qualcuno che compie micro aggressioni razziste come chiedere di toccare i capelli di una persona di colore, e una caratteristica predominante è che la Karen del suo relativo privilegio contro le persone di colore ne fa un’arma; ad esempio quando vengono presentate denunce di polizia contro persone di colore, per infrazioni minori o in numerosi casi persino fittizie. Naturalmente, con la pandemia la Karen si è evoluta in Coronavirus Karen, e questa particolare forma di Karen si rifiuta di indossare una mascherina o una copertura per il viso nei negozi, non si starà chiusa in quarantena e pensa che l’intera faccenda della pandemia sia del tutto esagerata.
Quindi, in sostanza, questi sono gli aspetti di ciò che le persone capiscono o sanno sulla Karen. Avrai scoperto il suo uso su Internet, ma ancora una volta alle persone sfugge davvero quello che sta succedendo in questo caso, perché laddove il termine viene usato correttamente, una Karen è in realtà un narcisista. Perché? Analizziamo ulteriormente. L’individuo mostra un dilagante senso del diritto, la Karen di solito fa ciò che vuole in termini di lamentarsi delle persone, sentendosi in diritto per il fatto che il tuo comportamento non è in accordo con i suoi standard e che ha il diritto di giudicarti, che ha il diritto di sminuirti, che ha il diritto di insultarti, che ha diritto a un trattamento preferenziale, che è in qualche modo speciale e che dovrebbe essergli concessi privilegi speciali che vanno oltre quelli concessi a chiunque altro. Vi è un senso del diritto a fare paternali alle persone, a continuare a lamentarsi con loro anche dove non vi sono basi razionali per farlo. Vi è un senso del diritto a esprimere la propria opinione, a farla rispettare ed è solo sua opinione su quella di qualcun altro. Non hanno appigli, né una posizione precisa, nessuna base effettiva per ciò che stanno facendo, tranne che nella loro mente. Questo dilagante senso di diritto è indicativo del comportamento di un narcisista di fare ciò che l’individuo vuole, ogni volta che vuole e in qualunque modo lo voglia. Il comportamento di questo individuo si accorda anche con quello del narcisista perché vi è una mancanza di empatia emotiva, vi è un’incapacità di comprendere la prospettiva e la posizione dell’altro individuo, vi è un fallimento nel considerare come il proprio comportamento sta influenzando quella persona , l’incapacità di riconoscere che ciò che sta facendo è sproporzionato, anzi in alcuni casi del tutto assurdo, e tornerò su questo a breve, e quindi, non riuscendo a rendersi conto di come l’altra persona si sente per essere stata cazziata, denunciata, offesa e insultata per quello che è un comportamento del tutto inesistente o innocuo. Questo individuo che viene descritto come una Karen non riesce a mostrare empatia emotiva e ciò si accorda con ciò che è il narcisista. Vi è una mancanza di responsabilità. La Karen, come narcisista, non ha torto: io ho ragione, tu hai torto; io ho ragione, tu sbagli. Non riesce a vedere, a causa della prospettiva narcisistica, che la sua posizione non è supportata da prove; al contrario denota mancanza di responsabilità nei confronti della situazione verso altre persone, e una mancanza di responsabilità per il suo comportamento. Non vede che c’è qualcosa di sbagliato nel fatto che sta segnalando qualcuno per aver fatto qualcosa di natura del tutto banale. Quella mancanza di responsabilità per cui non è colpevole è l’altra persona; che non riconosca che ciò che sta facendo è problematico, invece non accorge di essere la radice del problema, ma è colpa di tutti gli altri e se non ti schieri con lui/lei, anche tu sarai castigato. C’è un certo grado di grandiosità nel comportamento di questo individuo; opera sulla base di questa disposizione legittima di credere di essere migliore degli altri, di essere nella posizione di giudicare, di essere l’arbitro del gusto, di essere l’individuo a cui è consentito prendere questa decisione su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, cosa è accettabile e cosa è inaccettabile. La Karen, che in realtà è un narcisista, non riesce a riconoscere i confini. Nota, ad esempio, quando c’è una conversazione in un gruppo di discussione o vari commenti su Facebook ci sarà un individuo che forse commenterà qualcosa in un modo che non collima con nessun altro. È assolutamente spiacevole, crea discordia ma da una posizione che molti dei commentatori pensano “Dio mio che cosa ridicola da dire, come sei egoista ad avanzare questa opinione“, ed etichetteranno quel particolare tipo di comportamento, se vogliamo, come “sei fuori dal mondo”, e questo perché la Karen, che è un narcisista, non ha la capacità di leggere tra le righe, di leggere la discussione per comprenderne lo spirito a causa dell’assenza di empatia emotiva e anche di quell’aspetto di senso del diritto di andare a fornire la propria opinione dove non è effettivamente voluta o gradita. Non c’è riconoscimento dei confini perché l’individuo commenterà cose che in realtà non hanno nulla a che fare con lui. L’individuo fondamentalmente ficca il naso dove non è richiesto; sono individui che si comportano in quel modo particolare perché sentono di essere in grado di dire agli altri come dovrebbero comportarsi. Ad esempio, c’era una situazione in cui c’era una donna che ha chiamato la polizia quando la famiglia nera stava facendo un barbecue. Punto primo, non c’è niente di sbagliato in una famiglia che fa un barbecue. Inoltre, perché sarebbe necessario chiamare la polizia? Ma un simile comportamento è legittimo: io ho il diritto di chiamare la polizia perché vedo che stai trasgredendo, non ho empatia emotiva per te, perché stai solo facendo un innocuo barbecue in famiglia ma ti creerò un problema. È esagerato chiamare la polizia per questo. La grandiosità: il mio è un problema che deve essere risolto dalla polizia, io sono così importante che deve essere coinvolta la polizia.
All’inizio di quest’anno, c’era un uomo di colore di nome Christian Cooper, stava camminando a Central Park a New York e poi si è imbattuto in una donna di nome Amy Cooper (non era sua parente) e questa ha lasciato il suo cane sguinzagliato in un’area del parco riservata ai cani al guinzaglio, il senso del diritto, la mancanza di responsabilità erano già venuti fuori. Il signor Cooper le ha chiesto di rimettere un cane al guinzaglio, richiesta abbastanza equa, per favore rispetti le regole. La risposta di lei: ha chiamato il 999, e con modo di fare isterico ha detto agli operatori che c’è “un uomo afroamericano che minaccia la mia vita”. Il signor Cooper ovviamente non stava minacciando la sua vita, stava semplicemente sottolineando che aveva fatto qualcosa di sbagliato e le stava chiedendo di correggere ciò che aveva fatto, e quindi, la risposta della donna ha dimostrato
- il diritto di portare a spasso il suo cane senza che fosse sul guinzaglio
- che stava ignorando le regole che favorivano il suo senso del diritto e che non mostrava alcuna responsabilità nei confronti di quelle regole.
Quando le è stato gentilmente fatto notare che stava commettendo un torto e che avrebbe dovuto correggerlo, piuttosto che accettarlo, la sua mancanza di empatia emotiva, il suo senso del diritto, la sua mancanza di responsabilità, l’hanno indotta a rispondere in modo da ignorare ciò che l’uomo stava dicendo, ma anche di affermare attraverso la sua prospettiva narcisistica alterata che l’uomo stava in qualche modo minacciando la sua vita, e quindi la sua grandiosità ha fatto sì che coinvolgesse la polizia. Un narcisista al lavoro.
Questo narcisista, la Karen, non riconosce i confini e sente che può andare dove vuole, che ha il diritto di farlo e che può ficcare il naso dove vuole, e questo è guidato dalla sua prospettiva narcisistica. Quando gli viene detto che non può farlo o che non ti è concesso un rimborso o che non c’è niente che non va nel tuo pasto non hai nulla di che lamentarti, in realtà non sente cosa gli viene detto perché è un narcisista; tutto ciò che effettivamente sente nel suo inconscio è questo “Sto minacciando il tuo controllo”; quindi, quando il signor Cooper ha detto a Amy Cooper “Rimetti il tuo cane al guinzaglio”, tutto ciò che lei ha sentito nel suo inconscio è stato questo: “Sta minacciando il mio controllo”, perché lui stava cercando di addossarle responsabilità e offendere il suo senso del diritto. La sua prospettiva narcisistica poi ha detto “Allarme, allarme. Individuo che minaccia il controllo; ora devi affermare il controllo su di lui con una delle tre asserzioni di controllo”, e questo le ha imposto di cercare indirettamente il controllo chiamando la polizia perché venisse ad arrestarlo per aver apparentemente minacciato la sua vita. Non ha fatto quella chiamata sapendo che non era quello che stava accadendo e sapeva che stava reagendo in modo esagerato, ma non le importava di farlo perché dalla sua prospettiva, dalla sua prospettiva narcisistica, credeva davvero che fosse ciò che stava accadendo; il suo narcisismo, quel filtro con cui guardava il mondo, le faceva credere che il signor Cooper la stesse effettivamente minacciando, e quindi ha reagito in quel modo. Quindi la Karen, che fa una scenata perché manca un chicco di uvetta nel suo muffin, non è per il fatto che manca un chicco di uvetta nel muffin, l’assenza del chicco di uvetta minaccia il controllo di quel particolare narcisista, quindi ha bisogno di affermare il controllo, così si avvicina alla persona che lavora al bancone e dice “C’è qualcosa che non va nel mio muffin”, e quando gli viene chiesto di cosa si tratta, lui risponde “Non c’era abbastanza uvetta” e gli viene detto che non si può considerare un problema, ciò che in realtà sente è questo “Sto minacciando il tuo controllo”, e quindi la Karen, il narcisista, risponde sminuendo quella persona, insultandola, classiche forme di manipolazione oppure passerà a un diverso tipo di asserzione di controllo chiedendo di parlare con il capo, in modo da sfruttare l’apparente autorità di un’altra figura per affermare il controllo sullo sfortunato membro del personale che lavora al bancone.
La Karen opera attraverso la prospettiva narcisistica, ecco perché nel suo mondo tutti gli altri sono un problema se non fanno ciò che vuole, non importa quanto il problema sia banale o privo di significato, perché dalla loro prospettiva narcisistica non lo è. È banale, non ha senso, minaccia il loro controllo, ma in quanto narcisista inconsapevole, la Karen non se ne rende conto. Non si rende conto che cosa sta effettivamente guidando il suo comportamento, non si rende conto che questa minaccia al suo controllo e il suo bisogno di carburante è ciò che la sta effettivamente inducendo a comportarsi in quel modo.
Quindi, la Karen è in realtà un narcisista, un individuo che opera con senso del diritto, mancanza di empatia emotiva, mancanza di responsabilità, grandiosità, scarso riconoscimento dei confini, che opera attraverso la prospettiva narcisistica e si comporta abitualmente in questo modo. Non ho dubbi sul fatto che se chiedi ai presunti amici vicini, familiari delle Karen che esistono, ti diranno “Oh, si comporta sempre così, si taglia i capelli e se ne va, causa sempre problemi nei ristoranti, riporta sempre indietro le cose e si lamenta, guarda sempre con sospetto tutte le persone di colore, è paranoica”, ed esibisce tutti i tratti del narcisista, ma che tipo di narcisista è la Karen? Ebbene, questi individui sono spesso verbalmente aggressivi; è insolito vederli diventare fisicamente aggressivi, ma potrebbe succedere, in ogni caso non ne troverai uno che sfodererà pugni e calci, pensano di essere più raffinati; potrebbero arrivare a spingere o afferrare qualcuno, ma è più probabile che gonfino il petto, pieghino le braccia, sporgano la mascella e diventino verbalmente violenti e verbalmente aggressivi. Credono di essere persone piacevoli ma non si accorgono che non lo sono; il loro delirio narcisistico impedisce loro di vedere che sono persone aggressive e sgradevoli. La loro funzione cognitiva è nella media, forse un po‘ più alta in alcuni casi; non sono stupidi, ma difficilmente sono molto intelligenti. Tendono a funzionare con una facciata intermittente, così in alcuni casi sembreranno persone piacevoli, ma non ci vuole molto perché la facciata scompaia, e faranno il diavolo a quattro in un ristorante, in un negozio, per la strada, e si rivolteranno con urli e strepiti verso chiunque si trovi ad ascoltare. Operano con un certo grado, ma non molto, di grandiosità, pensando di essere persone migliori di quanto non siano in realtà. Operano anche con una certa mancanza di consapevolezza, in realtà non vedono quanto sembrano sciocchi, in realtà non vedono quanto senso del diritto hanno diritto di apparire. Non esercitano un gran potere, da qui il concetto di chiedere di parlare con il capo, che è sfruttare qualcuno allo scopo di garantirsi di affermare il controllo su qualcun altro. Possono anche essere passivo-aggressivi, alzarsi e tenere il broncio oltre ad essere verbalmente violenti, scattando via con un harump. Amano usare la minaccia: scriverò una lettera a chi si lamenta di te, lascerò recensioni negative sul tuo ristorante.
Quello che stai osservando con la Karen, anche se la maggior parte delle persone non se ne rende conto, è un narcisista di Medio-Rango Minore: aggressivo, uso di facciate intermittenti, un amalgama dell’Inferiore, alcuni mancano di una certa consapevolezza, e i comportamenti passivo aggressivi del Medio-Rango: un certo grado di grandiosità, funzione cognitiva leggermente superiore alla media, pretenziosità, senso del diritto. Quindi da ora in poi quando vedi l’uso dell’espressione Karen, laddove è usata in modo appropriato, sappi che descrive un narcisista di Medio-Rango. Quindi, non dire che quella persona è una Karen, spiega alle persone cosa sta realmente accadendo, che la Karen non sarà contenta, che la Karen sta facendo una lamentela ridicola ma non la vede come ridicola perché dal suo punto di vista ma non nel tuo mondo, la sua denuncia è del tutto legittima e appropriata. Può essere placata solo dandole controllo, vale a dire un rimborso, un’ammissione, la persona interessata che viene arrestata e portata via. Ragionare con lei non funzionerà, è estranea alla ragione perché quando provi a ragionare con lei attraverso la tua prospettiva continui a minacciare il suo senso di controllo, e quindi continuerà a discutere con te fino alla fine; se non arriva da nessuna parte, metterà il broncio o scatterà. La Karen è un narcisista; la Karen è un narcisista di Medio-Rango.
Condividi questo video, educa le persone, lascia che vedano quanto sono realmente diffusi i narcisisti e continua a verificare che questi termini, sebbene divertenti, in realtà non stanno dicendo alle persone cosa sta realmente succedendo. La Karen è un narcisista.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dall’audio originale di H.G. TUDOR