Una delle tue maggiori difficoltà nei nostri comportamenti, è gestire, figuriamoci comprendere, il comportamento dell’interruttore. Domenica abbiamo passato una piacevole giornata insieme poltrendo sulla spiaggia e facendo un picnic. Il giorno dopo tu hai provato a chiamarmi ma io non ho risposto. Non ho risposto ai messaggi. Non ti sto sottoponendo al trattamento del silenzio prolungato in questa occasione e alla fine siamo riusciti a parlare nel pomeriggio. La conversazione non è da Oscar. Non faccio domande, parlo a monosillabi nelle risposte e tu ti senti come se si fosse rotto qualcosa e avessi innalzato delle difese. Tu mi chiedi cosa c’è che non va e io non ti do una risposta credibile che sappia spiegare questo improvviso cambio di comportamento.
Tu mi fai notare questo atteggiamento contrastante e io so perfettamente cosa ho fatto e cosa sto facendo. D’altra parte non sento nessun bisogno di spiegarmi. Riconosco di essere stato gentile e piacevole ieri ma ora sono come un blocco di ghiaccio. Non fare l’errore di pensare che io non sia capace di vedere questo cambio di atteggiamento. Lo sono. E non è che io non sappia spiegartelo. Non voglio spiegartelo. Questo perché io non sono responsabile di te. Se voglio comportarmi così lo faccio. D’altra parte ho imparato che se ti dico così, apparirò cattivo, quindi lo farò rientrare nel fatto che sono stanco o che ho delle altre cose per la testa. Faccio così anche perché so che ti porterà a dimostrarmi che tieni a me (e quindi a darmi maggiori attenzioni) chiedendomi cosa non va e cosa sta succedendo. Se insisti troppo, mi piace arrabbiarmi e attaccarti (perché mi devi sempre fare domande? Perché pensi sempre che ci debba essere qualcosa che non va? Non posso essere continuamente felice, non credi?). Più tardi mi piacerà ancora di più mandarti un messaggio dicendo che sono dispiaciuto ma sto avendo molta pressione al momento o ho ricevuto brutte notizie e non mi sento di parlarne (tutte bugie naturalmente) ma tu ti sentirai cattiva e allo stesso tempo sollevata di aver ricevuto una (falsa) spiegazione e rimarrai in sospeso, piuttosto che mettere in atto il comportamento appropriato che sarebbe ignorarmi e lasciarmi fare.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR