Il narcisista santo è uno dei membri particolarmente validi della fratellanza narcisistica. L’attrazione della religione ma soprattutto di far parte dei sacerdoti porta con sé notevoli vantaggi per quelli della nostra specie che fanno in modo di installarsi all’interno di organizzazioni religiose.
Il narcisista santo è vicino alla non imputabilità. Quale miglior autorità può esserci per essere sempre nel giusto, avere sempre una posizione elevata ed essere sempre venerato come strumento di Dio? Il santo narcisista ha il potere supremo nel suo settore e un libro pieno di frasi e sentenze a cui può rivolgersi per supportare la sua saggezza. È qui per fare opere buone e in virtù del suo ruolo si suppone che sia sincero, gentile, compassionevole ed empatico. Il narcisista santo ha una delle facciate più efficienti che si possano sperare di vedere nella nostra specie. La sua non è una facciata che deve essere messa a punto tramite l’attenta applicazione di opere comunitarie, solerte industriosità al lavoro ed essere un tipo a posto sotto ogni punto di vista nel vicinato. No, il narcisista santo ha secoli di bontà instillata che lo avvolgono in un impenetrabile mantello di benevolenza. Ha santi e apostoli che marciano dietro di lui, arcangeli che gli fluttuano sopra, opere caritatevoli su cui focalizzarsi, la salvezza dei malati, dei poveri e dei bisognosi, tutto intessuto in questa grande facciata.
Una volta che si unisce al clero può avvalersi all’istante di questa facciata. Non c’è un regolare e progressivo accumulo della patina di rispettabilità come per il resto della nostra specie ma piuttosto è simile a mettersi un mantello e immediatamente ottiene la facciata e non solo una facciata, ma forse la somma facciata su cui fare affidamento.
È l’incarnazione della bontà, la parola di Dio scorre attraverso di lui e pertanto può agire con autorità incontestabile. Ha fanatici pronti a supportarlo e a chiudere la bocca agli eretici. Per quanto le religioni organizzate forse non esercitino il potere che avevano una volta, sarebbe comunque da stupidi sottostimarne gli effetti. Anche quelli che non credono e facilmente si innescano ed insultano i credenti, è facile che ci pensino due volte prima di attaccare un uomo con la tonaca. Indossano l’armatura di Dio e l’indottrinamento della gente, perfino di quelli che hanno rifiutato il concetto di una simile esistenza, implica che esiterebbero prima di lanciare un qualche tipo di attacco contro un membro del clero. L’ho visto accadere. Quelli che sono infervorati su tutti gli altri aspetti mostrano comunque deferenza verso quel collarino.
Un ruolo religioso attrae enormemente la nostra specie. Sei benedetto da un’istantanea autorità. Hai scritture, testi e letture che vengono usati come una sorta di legge per castigare i mortali e quindi permette al narcisista santo di mantenere la superiorità. Ci sono grandi ed elaborate cerimonie di cui il narcisista è il centro. Si veste in modo diverso passando dalla semplicità del nero Cattolico allo splendore papale dell’uomo che è (praticamente) in cima. Decadenza, abbonda una splendente e scintillante decadenza ed è capace perfino di fare prediche al suo prossimo, uomini e donne. Come fa? Dalla posizione elevata del pulpito. A riprova del fatto, se ce ne fosse bisogno che è superiore rispetto a chi ha intorno e che si ritrova ad essere il tramite tra il cielo e la terra.
Dove la confessione svolge il suo ruolo, è capace di assorbire i peccati dei suoi fedeli. Il narcisista ha sempre necessità di sapere e naturalmente la conoscenza è potere. Essere al corrente di manie, peccati e debolezze di qualcuno dall’altro lato dello schermo (che ovviamente viene facilmente riconosciuto) riveste un notevole potere nel narcisista santo. Può rimproverare e riprendere e viene ringraziato per il fatto che lo fa. Distribuisce quotidianamente svalutazione ed incontra i ringraziamenti pieni di gratitudine di chi cerca l’assoluzione.
Se dovessi offenderlo non solo verrai scartato ma verrai esiliato, reso un emarginato e pochi possono riuscire ad infangarti in un modo così oscuro come chi apparentemente opera dal lato della luce. Esci dai margini con il narcisista santo e vedrai quanto velocemente la comunità verrà mobilitata contro di te. Verrai snobbato in chiesa (se osi presentarti) e questo incatramarti e riempirti di piume trapela nella comunità dato che il narcisista santo non ha solo una congrega ma una congregazione. Non ha solo Luogotenenti, ha diaconi e sacrestani, ha vescovi e arcivescovi che serreranno le fila e volteranno la schiena a chi parla male di uno di loro.
Prova a denunciare apertamente e smascherare il narcisista santo e ti descriverà come “disturbato” e pregherà per te, ulteriore promozione di quanto pieno di benevolenza sia e del fatto che ci deve essere qualcosa in te di perverso e che seriamente non va se hai fatto ricorso a delle accuse verso un uomo con la tonaca.
Il narcisista santo ha un ruolo di notevole privilegio. Un’istituzione antica e potente che lo supporta in maniera risoluta, l’autoritaria parola di Dio da dispensare, l’impressionante facciata e la costante possibilità di sfruttare nelle persone la paura della mortalità. Come ho affermato prima, non c’erano atei nelle trincee. Quando il gioco si fa duro invochi Dio o tua madre, di solito entrambi. Quando sai che nonostante le apparenze, le persone hanno comunque bisogno di invocare un potere superiore quando hanno paura, questo ti mette in una posizione potente.
Questo ruolo porta molti benefici ma il più affascinante di tutti è la congregazione. Una leale, devota, conclave di carburante. Quelli che partecipano alla messa, raccolgono fondi con le mattinate del caffè, girano con il cestino delle offerte, fanno mense per i poveri e così via sono i soldatini dell’empatia. Sono intrinsecamente brave persone, che sono oneste e rispettabili e desiderano mostrare la propria benevolenza tramite atti di bontà e opere. Come rispondono e si accendono quando il narcisista santo si muove tra loro ringraziandoli per il loro impegno. I volti si girano verso il narcisista santo, assorti di soddisfazione, il carburante che sgorga da loro mentre il narcisista santo passa attraverso i suoi fedeli, bevendo fino in fondo la loro ammirazione, il loro amore e la loro compassione. È questa gente che si è sporcata le mani, rimanendo al freddo ad agitare il barattolo delle offerte, dando da mangiare a morti di fame nell’area della città meno desiderabile e camminando chilometro dopo chilometro per ottenere donazioni per il negozio di beneficenza o i pacchi alimentari. Il narcisista santo attingerà da questa bontà collettiva e l’aggiungerà alla sua facciata. Prenderà il risultato delle opere missionarie sotto forma di sinceri ringraziamenti degli svantaggiati e ancora carburante.
Questa congregazione girerà intorno ai peccatori, questi offriranno carburante positivo delizioso come una moltitudine di fonti secondarie nel quale il narcisista si immergerà con soddisfazione. Con entusiasmo sobillatore, il santo predicatore fisserà il suo sguardo su quelli che apparentemente fanno il male e felicemente estrarrà la loro ira e il carburante negativo associato. È irremovibile. Il Grande Uomo ha il suo seguito e con questo avanzano sempre i Soldati Cristiani.
Non importa quale forma questo culto potrebbe prendere, tra gli esemplari ci saranno sempre narcisisti santi. C’è così tanto che affascina e si accorda con il narcisista che le religioni organizzate attraggono sempre la nostra specie. La disponibilità immediata di un’autorità morale indubitabile di cui è rivestito si salda alla mentalità narcisistica di superiorità, onnipotenza e grandiosità che in effetti rende il tutto un inebriante miscuglio. Molti lottano per fuggire dalle grinfie di un narcisista santo e se non si conformano, vengono schiacciati alla sottomissione da uno dei colpi maestri delle religioni organizzate, il concetto di colpa.
Le persone empatiche sono oppresse dalla colpa e con un libro pieno di citazioni che supportano questa idea, il narcisista santo ha un’occasione d’oro poiché sfrutta questo tratto intrinseco di quelli con cui ha a che fare. Non devi mai metterlo in discussione ma devi mettere in discussione te stesso perché sei incline al peccato, sei schiacciato dalla colpa e quindi è sempre colpa tua. È una manna dal cielo per il narcisista. Tutto riguardo le religioni organizzate lo eleva o gli fornisce una gamma di strumenti e metodi per tenere la sua congregazione e i suoi fedeli sottomessi, grati e leali. Può esortare alla quasi totale devozione e lealtà e se qualche membro esce dalle righe ha i mezzi e i muscoli clericali per riportarlo sotto al proprio controllo o esiliarlo in una landa desolata. Esercitare un simile controllo ed essere in grado di raccogliere i premi in carburante dimostra quanto diventa passiva la sua congregazione quando è nelle mani del santo narcisista.
Non sorprende che si riferisca ad essa come al suo gregge.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR