IL NARCISISTA INTENDEVA NULLA DI CIÒ CHE DICEVA?

Quando ti abbandoniamo con le nostre maniere dure e ti lasciamo a terra disperato e devastato, le rovine fumanti di quel mondo costruito ora messe a nudo e rase al suolo, tutt’attorno a te, passerai molte ore a selezionare, analizzare e rivedere cosa è successo. Le domande che si formano come conseguenza della nostra magnifica seduzione, del nostro brutale abuso e del nostro sconsiderato scarto arrivano fitte, veloci e spesso. Mi amava? Come ha potuto trattarmi in questo modo? Com’è che la felicità è diventata così amara e in modo così rapido? Sta con qualcun’altra? Come la tratterà? E se lei lo rendesse felice? Come ha potuto trattarmi così dopo tutto quello che ho fatto? Come fa a dormire la notte? Come può guardarsi allo specchio? Lo ha fatto ad altre persone? Forse la sua ex moglie aveva ragione su di lui e ha cercato di avvertirmi? Ho fatto qualcosa di male? Me lo sono meritato? E se mi fossi impegnata di più per compiacerlo? Perché non ha detto che non era contento di me, avrei fatto qualcosa al riguardo? Perché non mi parla? Lo vedrò mai più? Cosa ho fatto per meritarmi questo? È mai stato felice? Perché era così arrabbiato? Di sicuro alcune di quelle cose erano sentite?

Quest’ultima domanda è il rifugio degli illusi. Una condizione in cui cerchi di ottenere un po’ di conforto e sollievo dalle ferite che ancora porti dopo essere stato invischiato con noi. Guardi qualsiasi briciola che ti possa dare un po’ di conforto dal dolore, un tassello del puzzle che farà sì che tutto torni e qualche consolazione che lui ha veramente amato qualcosa di te e te l’ha dimostrato. Potresti prendere tutte quelle volte in cui tu ed io abbiamo frequentato quei concerti di musica classica, quando ci siamo seduti per mano ad ascoltare l’orchestra filarmonica mentre suonavano la Scherezade di Rimsky-Korsakov. Ricordi di aver guardato oltre mentre sorridevi per come apparivo felice. Sicuramente sembrava che mi godessi lo spettacolo e in effetti ne ho parlato con entusiasmo al bar in seguito. Può essermi piaciuta la performance e ho apprezzato l’abilità e l’impegno dei musicisti, ma mi è piaciuto di più farti pensare che questa è stata una cosa che ho apprezzato davvero tanto, così tu mi hai trasmesso ammirazione e carburante positivo.

Che ne dici dell’eccitazione che ho mostrato quando ti sei organizzata per partecipare insieme a un corso di degustazione di vini condotto da quel personaggio della televisione? Dev’essere stato genuino l’apprezzamento di ciò che avevi organizzato per me. Ho apprezzato il modo in cui hai compiuto un gesto così amorevole e mi ha alimentato mentre mi entusiasmavo alla prospettiva di mostrare davanti agli altri partecipanti la mia conoscenza del vino e di esaltare la mia personalità. È questo ciò che mi ha motivato.

Scorri di nuovo le lettere d’amore, con l’elegante calligrafia chiara e distaccata che trasmetteva emozioni così profonde e sentite. Le parole erano così commoventi e ora, mentre le rileggi, le lacrime compaiono nei tuoi occhi mentre il ricordo di sentire me che le leggevo ti trafigge. Di sicuro devo aver sentito quelle parole, sono così appassionate e significative. Io sentivo quelle parole come un modo per ottenere più carburante da te, per farmi desiderare sempre di più e il tuo apprezzamento con tanto di lacrime mi ha fatto sentire potente e alimentato mentre te le leggevo.

Ricordi il tuo ristorante preferito e le numerose volte in cui ti ho portato lì. Sicuramente mi è piaciuto? Ho sempre fatto i complimenti allo chef e in diverse occasioni l’ho prenotato per farti una sorpresa. Ho trovato che il cibo era mediocre ma la tua reazione a sapere che stavi andando lì e il tuo palese apprezzamento quando abbiamo cenato in questo ristorante significava che tollerare la blanda e insopportabile cucina maitre’d ne valeva davvero la pena.

Che ne dici di quei tempi in cui abbiamo ballato guancia a guancia a Sade o Dido. Allora mi sentivi così vicino e non avevo detto che mi sentivo come se il tempo si fosse fermato e il resto del mondo si fosse sciolto? Di sicuro dovevo intendere quello? Non è così, odiavo quegli artisti e ho ingannato i minuti di tedio attingendo il carburante e complottando le mie ulteriori macchinazioni.

Ci sono occasioni in cui facciamo certe cose per te, o ci comportiamo in un certo modo, o facciamo cose con te che possono coincidere con cose che ci piacciono. Lo ammetterò, ma dire che le abbiamo amate e dire che le abbiamo amate per causa tua è errato. Ciò che abbiamo amato più di ogni altra cosa è stato il carburante che ci hai fornito come conseguenza della tua reazione nel cenare in quel ristorante, o nel ballare guancia a guancia o nel partecipare al basket insieme. Le uscite con gli amici, il giardinaggio insieme, il sesso, il tenersi per mano, il giocare ai videogiochi al computer, i film, gli spettacoli televisivi e così via, era tutto amore per il carburante che fornivi quando facevamo quelle cose insieme e tu hai ritenuto che fossero speciali. Era il carburante. Puoi illuderti e sentirti libero di farlo, ti renderà più facile il recupero in una fase successiva. Convincerti che alcune di queste cose erano reali. Convinciti che ne è valsa la pena e non è stato tutto gettato via. Questa è la tua scelta e quella che ti rende tanto più sensibile a me quando affondo di nuovo i miei denti in te e ti estraggo ancora più carburante. Quindi, quando ti chiedi ancora una volta se di sicuro alcune di quelle cose erano sentite quando ho fatto quello che ho fatto e ho detto quello che ho detto, sai che la risposta è che l’unica cosa che sentivo era che amavo il carburante che mi hai dato.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR