È UN NARCISISTA?

Ho menzionato in un articolo separato una domanda perenne che affligge l’empatico, ovvero “Sono un narcisista?”. Il contrappeso a questa è quella in cui tu dubiti che l’individuo o gli individui con cui ti sei coinvolto siano in realtà narcisisti. Hai letto il mio lavoro, hai ascoltato i miei video, ma pensi “Sì, ha senso, sono abbastanza certo che questo individuo è un narcisista”. Ora, alcuni di voi che applicano una logica robusta e con un pensiero emotivo ridotto, sono nella posizione fortunata di poter accettare che questa persona è davvero un narcisista, e quindi metterete in pratica il mio lavoro senza mai mettere in discussione se l’individuo lo sia. Bene per voi. Certamente molti dei vostri fratelli non hanno quel lusso, al contrario, anche se riconoscono le informazioni fornite per suggerire che l’individuo è davvero un narcisista, e le hanno elaborate e meditate a lungo e duramente, hanno ancora quel dubbio fastidioso. Ora, naturalmente, non si dovrebbe mai dubitare della qualità delle mie informazioni; sono sempre accurate, e conosco la mia specie dentro e fuori, dopo tutto io sono l’esperto. Quindi, perché succede che, nonostante la lettura del mio materiale e l’applicazione delle informazioni, tu continui a mettere in discussione “Ma se non fosse un narcisista? E se non fosse un narcisista? Cosa sta succedendo veramente qui?” Bene, ovviamente questo è il tuo pensiero emotivo che come sempre sta cercando di ingannarti. Quello che sta cercando di fare è farti rifiutare la pura logica di ciò che hai letto. Ovviamente, quello che vorrei sostenere è che dove hai un dubbio e potresti pensare “Beh, io non sono l’esperto e forse ho frainteso ciò che HG ha scritto”; vi è una risposta facile a questo: organizzi un consulto con me e io te lo dirò basandomi sulle tue informazioni. Ti chiarirò senza dubbio che questo individuo è un narcisista e ti spiegherò perché lo è, e ce lo avrai proprio dalla bocca dell’uomo che lo sa. Anche se questo, e può accadere, non riesce a conquistare il tuo pensiero emotivo, perché continui a dubitarne? Perché continui a dubitare che questo individuo sia un narcisista quando io ti ho detto che lo è, e non è che mi stai insultando suggerendo il contrario. Tu non puoi fare a meno di pensare che forse non lo è. Il tuo pensiero emotivo potrebbe cercare un qualche tipo di comportamento che non si adatta perfettamente ad ogni altra cosa menzionata riguardo ai narcisisti. Bene, capisci che, contrariamente a molti dei materiali disponibili, ci sono diverse varietà nel nostro genere. Ci sono comportamenti molto simili che utilizziamo e ci sono variazioni su un tema, e solo perché hai letto qualcosa sul modo in cui un narcisista si è comportato, si comporta così e non l’hai constatato, non significa che quella persona sia un narcisista, ma quello che succede è piuttosto che pensare “Beh, ho letto molto lavoro e ho trovato 19 cose che il narcisista ha fatto che si accordano con ciò che fa il narcisista, ma una no”, quindi sul bilancio delle probabilità è abbastanza chiaro che questa persona è un narcisista, il tuo pensiero emotivo si butta proprio sulla cosa che ti affligge con il dubbio e continua a dirti “Ma lui non l’ha fatto, lei non l’ha fatto” e quindi il tuo pensiero emotivo ti porta a pensare tra te “Hmm … questa persona … mmm potrebbe non essere un narcisista” e poi il dubbio aumenta, e piuttosto che guardare e agire sulle cose che hanno confermato che hai a che fare con un narcisista, inizi a intraprendere il percorso di ricerca di risposte che ti dicono che non lo è, in qualche missione un auto-sabotaggio, e sembra una completa pazzia, ma questo è il potere del tuo pensiero emotivo. Corrompe il tuo tratto di cercatore di verità e ti fa iniziare a cercare e trovare discrepanze o omissioni, ignorando la completa logica che ti fissa in faccia, e lo fa naturalmente perché il tuo pensiero emotivo non vuole che tu capisca di essere irretito da un narcisista; non vuole che tu accetti di essere irretito da un narcisista, perché se lo fai rischi di entrare in no contact, e se metti in atto il no contact, starai lontano dal narcisista. Ciò significa che non nutrirai la tua dipendenza; ciò significa che ridurrai il tuo pensiero emotivo, e il tuo pensiero emotivo è la cosa furba e subdola che c’è. È terrorizzato dalla sua stessa scomparsa e combatterà per impedire che ciò accada, e per impedirti di farlo morire di fame e di far morire di fame la tua dipendenza; il tuo pensiero emotivo si guarderà intorno istintivamente per tutto ciò che ti farà rifiutare la valutazione che l’individuo è un narcisista, e ti affliggerà con il dubbio; ti farà sentire in colpa per aver pensato che questa persona sia un narcisista; ti farà sentire dispiaciuto nel caso tu abbia sbagliato, e che attacchi a questa persona l’etichetta di narcisista quando forse non lo è, e quindi il tuo pensiero emotivo ti porterà a chiederti “Questa persona è un narcisista?” e ti convincerà nel miglior modo possibile che dovresti continuare una qualche forma di interazione, e finché continuerai con quella forma di interazione, manterrai alto il tuo pensiero emotivo, il che significa che diventa sempre più difficile per te accettare questa persona come narcisista, perché ti stai sempre crogiolando nel tuo pensiero emotivo. Devi accettare la logica e accettare che questa persona è un narcisista. Ma allora ciò che farà il tuo pensiero emotivo, oltre a cercare di farti dubitare che questa persona lo sia, vorrà poi che tu dica “Beh, perché si comporta in questo modo? Perché si è comportato in quel modo?” e di nuovo tutto questo è stato progettato allo scopo di farti continuare a pensare al narcisista, a parlare del narcisista con i tuoi amici, persino a parlare con il narcisista per cercare di chiedergli “Perché mi hai fatto questo? Cosa intendevi quando l’hai fatto?” e tutto questo è una forma continua di interazione. Cosa fa? Nutre il tuo impegno e la dipendenza dal narcisista; mantiene alto il tuo pensiero emotivo; mantiene una modalità logica, così continuerai a farlo ripetutamente. È come essere un alcolizzato e continuare a bere perché finché continui a bere, non stai pensando con la testa lucida, quindi berrai di più e continuerai a bere, e quando smetterai di bere e ti sveglierai la mattina ti senti così male che hai bisogno di un drink, quindi ti allunghi, prendi da bere e poi ti ubriachi, e quindi la tua introspezione e logica vengono perse. Il tuo pensiero emotivo è lo stesso; quando vi sei in mezzo, spesso non riesci nemmeno a vedere che ti tiene in una morsa, in quanto esso ti rende cieco proprio al fatto di essere influenzato dal tuo pensiero emotivo, perché vuole che tu perda introspezione. Se non riesci a vedere cosa sta succedendo, non lo rifiuterai, ed è qui che il tuo pensiero emotivo vuole portarti. Vuole che tu non riesca a vedere che le tue decisioni sono influenzate dal tuo pensiero emotivo, e ciò che devi fare quando arrivi alla domanda “Ho a che fare con un narcisista?” è fidarsi del tuo giudizio basato sul materiale che hai letto e che ascolti, e anche dire a te stesso “Mi sono consultato con l’esperto, e questo mi è stato spiegato, non solo con la ferma dichiarazione ‘Questa persona è un narcisista’, mi sono state date le ragioni per cui questa persona è un narcisista. Guarda la logica, guarda l’evidenza, non permettere che il dubbio si insinui. Riconosci che laddove hai questi dubbi, questo è il tuo pensiero emotivo, ed è il tuo pensiero emotivo che è sbagliato, non la tua logica, e respingi quel pensiero emotivo. Quando hai letto il mio lavoro e sei giunto alla conclusione che questa persona è un narcisista, c’è una ragione per cui sei giunto a questa conclusione.

Hai accesso al materiale migliore e ti sei documentato in modo accurato, e se vuoi l’ulteriore conferma consultati con me (cioè con Tudor n.d.t.) e la fornitura delle informazioni che mi fornisci mi consentirà di aiutarti dicendoti che questa persona è davvero un narcisista, e a quel punto potrai aggrapparti a quella logica. Non è necessario svelare alcuno dei comportamenti, ma semplicemente dire a te stesso “Questa persona è un narcisista, mi è stato confermato”. e quindi, cosa significa? Significa che entri in no contact. Vediamo di dare un’occhiata all’analogia. Tu sai grazie al mio lavoro che il narcisista ha a cuore solo i suoi interessi, a volte attraverso pure coincidenze fortunate, fortuna favorevole, quegli interessi si accordano con i tuoi ed è tutto rose nel giardino, ma questo non accade sempre; in effetti può accadere solo per un po’ di tempo, o un certo punto, quasi mai. Il fatto è che noi siamo progettati per fare ciò che è giusto per noi, e questo non implica che sia giusto per te, e i nostri bisogni devono sempre essere anteposti ai tuoi. Ciò significa che, come ho spiegato ad esempio nell’articolo “Si può avere una relazione intima di successo con un narcisista”, la risposta è no. Sia che tu sia la fonte primaria o la fonte secondaria, il risultato non è buono, per le molte ragioni spiegate, e ti invito a leggere quell’articolo o a rileggerlo allo scopo di capirlo. Noi siamo narcisisti, il che significa che non cambieremo, facciamo ciò che è giusto per noi; ciò implica che tu vieni ferito, vieni abusato, vieni preso e riposto, la tua autostima viene erosa, il tuo amor proprio viene attaccato, vieni picchiato, vieni stuprato, ti viene sottratto il denaro; vieni socialmente escluso, vieni offeso, vieni triangolato, fatto uso di un’insalata di parole, vieni sminuito, vieni ferito fisicamente, la tua casa viene bruciata, alla tua auto vengono fracassati i vetri, le gomme tagliate. Ti facciamo sentire piccolo, sgradito, ferito, indesiderato. Perché? Perché è necessario allo scopo di affermare il controllo su di te. Il narcisista si comporterà sempre in questo modo. Sì, ci sono momenti in cui siamo meravigliosi; sì, ci sono volte in cui ti trattiamo come una regina, o come un re, ma non durerà, ed è solo, solo, solo perché è ciò che serve ai nostri interessi.

Mettiamo ad esempio che tu ed io siamo insieme e dall’altra parte della stanza c’è un leone. Sappiamo tutti che a un leone piace uccidere qualsiasi persona. Perché? Perché è un leone. Ma lascia che continui. Io ti dico “Laggiù c’è un gran bel coniglio. Quello è un coniglio, è grande, ma è soffice e coccoloso, vai laggiù e accarezzalo” e tu mi guarderesti e penseresti “HG, non ​​sei normale, sei impazzito, non è un coniglio”, ma io insisto che lo è, proprio come il tuo pensiero emotivo insiste sul fatto che non è un narcisista quello con cui hai a che fare, ma tu con la logica sai che lo è, e con la logica sai che quello è un leone, perché ha la criniera, ha i denti, ha artigli e coda, ha un particolare colore dorato, e il suo viso ha una forma particolare. Quello è un leone, non è un coniglio; è troppo grande, non ha grandi orecchie grandi che ‘floppy floppy’, non salta quando si muove. Tu ascolti la logica che ti dice che è un leone, quindi non importa quanto ti dico che c’è un coniglio laggiù; non lo accetterai, stai ascoltando la logica. Ma allora forse, dato che la mia spiegazione per farti andare laggiù a interagire con il “coniglio” non funziona, io, essendo come il tuo pensiero emotivo, adotto una presa di posizione alternativa e ti dico “Sì, scusa, non è un coniglio in realtà … Sì, è un leone, giusto, ma questo leone è stato allevato, in modo da essere addomesticato e non poter danneggiare gli esseri umani. È stato allevato specificatamente. Si tratta di genetica alterata, in modo da trattare gli esseri umani in modo amichevole, così tu puoi andare laggiù, solleticargli il ventre, strofinarlo dietro le orecchie e tutto andrà bene”, quindi tu guardi e pensi “Hmm, mai sentito nulla di ciò in termini di allevare leoni addomesticati, perché mai verrebbe fatto? Non ho letto nulla a riguardo, non avendo sentito nulla a riguardo, sembra anche piuttosto impossibile che ciò avvenga”. Stai ascoltando la logica e quindi pensi “No, non ho intenzione di andare laggiù nonostante l’ottima spiegazione di HG per cercare di convincermi che questo è in qualche modo un leone docile e amichevole. Non ho intenzione di andare a farlo”. Hai ascoltato la logica piuttosto che il pensiero emotivo, quindi per contro io ti dico “Sì, in realtà ho sbagliato, non c’è stato alcun programma genetico per renderli amichevoli agli umani, ma questo leone qui l’ho domato io. Ho passato anni qui a lavorare con Leo il leone, è addomesticato, non ti attaccherà, va tutto bene, puoi andare laggiù e mettergli la testa in bocca e tutto andrà bene, lui te lo lascerà fare, lascerà che tu gli spazzoli i denti, puoi spazzolargli la pelliccia. Vai laggiù, va tutto bene”, e penso che tu avresti detto” Beh, ho sentito parlare dei domatori di leoni, e il leone è seduto lì abbastanza comodamente, forse HG ha ragione” ed ecco un esempio del pensiero emotivo. Sta iniziando ad avere un impatto a causa della parvenza di plausibilità e, naturalmente, tu ora stavi passando più tempo con me come tua emozione, dato che rappresento il tuo pensiero emotivo, che ti sto logorando, che ti sto facendo pensare “Beh, in realtà ha iniziato con le cose assurde, questo ora sembra molto più plausibile, per tutto il tempo che siamo stati qui il leone non ci ha degnato una volta di attenzione, perciò forse è addomesticato”. Quindi tu dici” Sì, ok, andiamo laggiù ma non mi piace. Va bene, sono a posto ma vai avanti tu, puoi dargli tutta l’attenzione e puoi ricevere tutta l’attenzione”, e poi la logica ti dice “Perché non mi accompagna HG ad andare ad accarezzare questo leone? Hmmm. .. se fosse così sicuro di ciò che sta dicendo sicuramente sarebbe venuto”, così tu mi inviti a venire e io resisto. La tua logica ti dice se qualcosa non quadra qui, il buon istinto che spesso senti, e quindi non vai laggiù dal leone perché non senti che è effettivamente addomesticato, e anzi ti capita di assistere a qualcun altro che ho convinto ad andare laggiù dal leone, e ha avuto prontamente la testa morsa. Quindi diciamo in un momento alternativo, ti dico “Sì, io non ho addomesticato il leone, ma è drogato. Tiffany l’ha tranquillizzato” e tu vedi che il leone è sdraiato e pensi “Beh, sì, probabilmente è tranquillizzato”, questo significa che potresti anche andare oltre, tocchi il leone e lui non reagisce, gli fai il solletico alla pancia e non reagisce, mette la testa sul sedere e non reagisce, e sembra che sia stato tranquillizzato, e che avrebbe fatto lo stesso una seconda volta e una terza volta, ma è probabile che ci sia un’occasione in cui il leone non è tranquillizzato, che io semplicemente non tranquillizzo quel leone deliberatamente e tu pensi che lo sia, vai laggiù e alla quarta, alla quinta, alla sesta o alla ventiseiesima volta che gli metti la testa in bocca lui ti morde la testa. Perché? Perché è un leone, e allo stesso modo in cui il narcisista è un narcisista, in quanto narcisista, non importa cosa il tuo pensiero emotivo ti dice al riguardo, che in realtà non è un narcisista ma è un empatico, o che in realtà il narcisista ora è stato in qualche modo progettato per non reagire a quel modo, o che non è effettivamente un narcisista quello con cui hai a che fare, o che in qualche modo il narcisista è stato curato ed è stato guarito dall’applicazione di qualche tecnica rivoluzionaria, o che il narcisista è stato nutrito in modo da mantenere il suo narcisismo sotto controllo, oppure che hai assistito a comportamenti che fanno pensare che sia una persona cambiata. Tutte queste cose, proprio come il leone, sono lì per illuderti e fanno parte del tuo pensiero emotivo che cerca di ingannarti. Il leone è un leone e ti morderà la testa perché è quello che fanno i leoni. Il narcisista è un narcisista, e il tuo pensiero emotivo cercherà di convincerti che il narcisista non è un narcisista, o che in qualche modo il narcisista non si comporta come il narcisista tradizionale. Lo facciamo. Dobbiamo farlo, perché siamo cablati per essere in quel modo, e quindi, quando hai capito o ancora meglio ti è stato detto da me, che hai a che fare con un narcisista, accettalo, perché questa è logica, e qualsiasi altra cosa che ti dice che questo individuo non è un narcisista è il tuo pensiero emotivo che cerca di ingannarti, e devi respingerlo. Quindi se ti trovi a chiederti “È un narcisista?” quando hai stabilito che lo è, soprattutto se ti viene detto da me, la risposta è “Sì”, e cosa vuol dire? Applica la prima regola d’oro della libertà, esci e rimani fuori.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dall’audio originale di H.G. TUDOR