La suoneria del mio cellulare mi aveva avvisato dell’arrivo di un messaggio. Nulla di strano. Ne arrivano decine ogni giorno e si oltrepassa il centinaio quando inizia la gloriosa seduzione di un nuovo obiettivo di primario. Ho dato un’occhiata con un mezzo interesse al mio cellulare e ho visto un nome che mi ha provocato un maggior livello di interesse. È di Jane. Una ex. Una delle tante ex. Ho interrotto ciò che stavo facendo, ho preso il cellulare e ho aperto il messaggio.
“Sarebbero 2 anni oggi, x”
È cresciuta una fiamma dentro di me per questa improvvisa offerta di carburante. Ancora meglio essendo non richiesta. Santo cielo, sarebbero stati due anni? Come vola il tempo. Il potere fluiva, generato da questo benvenuto pizzico di carburante. Cara Jane, sempre la migliore nel ricordarsi le date. Mi mandò un biglietto e un regalo per celebrare un mese insieme. Ha danzato sul palo da pole-dance per commemorare un mese dalla prima volta che abbiamo fatto sesso (no il ballo sul palo e il regalo erano per date differenti, nel caso te lo stessi domandando. Dopotutto sono un gentiluomo).
Mi ha mandato un biglietto per ricordarmi che erano tre mesi dal nostro primo bacio, un mese da quando ho passato la prima notte a casa sua, sei mesi da quando abbiamo posato gli occhi l’uno sull’altro. La chiamavo “La Cronista” per la sua abilità nel ricordare gli anniversari di certi momenti chiave della nostra relazione. All’inizio ero adeguatamente sorpreso dalla sua memoria e dal potere di richiamare alla mente ma poi ho realizzato che aveva assistenza.
In una particolare occasione stavo dando una buona occhiata in casa sua mentre lei era fuori, aprendo cassetti, armadi e così via al fine di apprendere di più riguardo a questo seducente personalità che avevo sedotto e nel processo di questa pesca a strascico ho trovato un diario. Sulla parte posteriore aveva una lista di momenti chiave della nostra relazione con la data scritta di seguito. Primo appuntamento, primo bacio, prima volta che abbiamo fatto sesso, prima volta che abbiamo usato dei soprannomi, primo weekend fuori, primo “ti amo” e così via.
Ogni pietra miliare, dal banale al fondamentale era stata accuratamente scritta nella sua ordinata calligrafia (scriveva sempre con una penna stilografica Mont Blanc- qualcosa che mi piaceva finché un giorno dopo avermi accusato di aver dimenticato il compleanno di sua madre ho deciso di piegarle il pennino. Non lo avevo dimenticato. Non l’ho volutamente ricordato). Ogni momento, ogni occasione erano stati accuratamente dedicati nel retro di questo diario con accanto la data inserita. Ero impressionato mentre mi sedevo a leggerlo, sentivo il carburante della sua dedizione ed ammirazione riversarsi su di me.
Lei non era lì a farlo ma leggendo quelle voci ordinate sapevo solo quanto noi due significavamo per lei, solamente quanto fossi importante per lei e il carburante fluiva. Ricordo che stavo seduto sul suo letto stringendo il diario rilegato in pelle e realizzando che Jane stava incontrando le mie aspettative e che avevo speranze così grandi per lei. Non ha mai dimenticato nulla. Naturalmente gli anniversari più tradizionali – compleanno, Natale e via dicendo erano stati trasmessi e non solo per me, ma per gli amici stretti, per i familiari e perfino per MadreNarci.
Ovviamente questa devozione servile verso la memoria di eventi non poteva rimanere inutilizzata da parte mia. Quando è caduta in disgrazia e sono iniziate la sua denigrazione e svalutazione le avrei sempre inviato un promemoria scritto con inchiostro nero (usando una migliore penna stilografica Mont Blanc) su un pezzo increspato di spessa carta bianca inserito in una piccola busta elegante. Avrei lasciato questi promemoria sul suo cuscino, sul sedile dell’auto, sotto il tergicristallo, nella sua borsa, sul suo pc e così via.
– 1 settimana da quando ti ho parlato l’ultima volta –
– 2 mesi dal nostro primo litigio –
– 5 giorni da quando ti ho telefonato –
– Un mese da quando abbiamo fatto l’amore l’ultima volta –
– Tre mesi da quando ti ho portata da qualche parte
Non avevo idea se il tempo fosse davvero corretto per alcuni di essi, era l’effetto che cercavo. Qualche volta mi avrebbe telefonato e chiesto perché l’avevo fatto. Se fosse stato durante il trattamento del silenzio non avrei detto nulla ma avrei ascoltato, permettendo al suo tono teso di nutrirmi. Altre volte l’avrei semplicemente fissata per poi ringhiare un insulto, facendole fare un salto e il suo sguardo impaurito mi avrebbe naturalmente fornito ulteriore carburante. In altre occasioni non avrebbe fatto in modo di contattarmi ma non aveva importanza perché sapevo come avrebbe reagito poiché stavo usando contro di lei la cosa che amava di più fare come tenero gesto da parte sua a me nella nostra relazione. Amiamo prendere ciò che è meraviglioso e poi maltrattarlo, farlo arrugginire, distorcerlo e deformarlo in modo che assomigli totalmente a qualcos’altro e questo atto di profanazione è effettivamente potente nel suo effetto.
Presto, ho accelerato il loro uso ad un certo punto consegnandoli quotidianamente sotto la sua porta.
– Un giorno da quando ho realizzato che ti odio –
– Due giorni da quando ho realizzato che ti odio –
– Tre giorni da quando ho realizzato che ti odio –
– Quattro giorni da quando ho realizzato che ti odio
– Cinque giorni da quando ho realizzato che ti odio –
– Sei giorni da quando ho realizzato che ti odio –
– Sette giorni da quando ho realizzato che ti odio –
– Otto giorni da quando ho realizzato che ti odio –
– Nove giorni da quando ho realizzato che ti odio –
– Dieci giorni da quando ho realizzato che ti odio –
– Non ti odio. Ti amo. –
Questa ultima nota era un recupero tregua notevolmente efficace che l’ha fatta chiamare immediatamente e ho risposto immediatamente e lei piangeva di sollievo riversando su di me con tale potenza, quel meraviglioso carburante. Ancora una volta usando l’ottimo strumento che utilizzava nella nostra relazione sono stato capace di piegarlo e piegare lei al mio volere.
Alla fine è stata messa da parte, la nuova prospettiva di Andrea è capitata sotto il mio sguardo e la cara Jane è stata rimossa, senza che nemmeno le fosse concesso di essere un ricordo. Questo fino a quando è arrivato il messaggio.
Una mossa stupida da parte sua entrare in contatto con me in questo modo ma avendo ricevuto il messaggio, sapevo che era inevitabile che l’avrebbe fatto e in effetti so che quando saranno 3 anni, 5 anni o 10 anni continuerà a mandare questi promemoria. La sua memoria è stata condizionata in questo modo. Nonostante il dolore che immancabilmente le causerà il fatto di aver voluto che io sapessi che lei ricordava ancora. L’aggiunta di una singola “x” è stato il semaforo verde che mi ha detto che il mio recupero successivo (ovviamente ce ne sarebbe stato uno) avrebbe avuto successo e che lei avrebbe risposto. Pericoloso mettere quei baci. Lei è entrata nella mia sfera di influenza. Non la rivolevo, ero occupato con Andrea e con quella seduzione, ma questo promemoria mi ha detto che ci sarebbe stato del carburante che stava solo aspettando di essere raccolto. Tutto ciò che dovevo decidere era come l’avrei fatto. Non c’era necessità di essere maligni a riguardo, un recupero successivo benigno avrebbe funzionato ma in quale forma e per quanto? Questo era ciò che occupava la mia mente mentre ancora una volta ricordavo la dolce Jane e il suo carburante delizioso. Così gentile da parte sua ricordarmelo.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR