CINQUE RANCORI DEL NARCISISTA

La perdita del nostro prezioso carburante ci indebolisce. Le critiche, quando vengono pronunciate in modo privo di emozioni, ci feriscono e abbiamo bisogno di carburante per riprenderci da tali critiche ingiuriose. Se quel carburante non è disponibile o viene ridotto, ci troviamo in uno stato pericoloso che causa panico, caos e una reazione frenetica per evitarlo. Molte cose possono mandarci in questo stato, uno stato che chiamo Il Precipizio. Ecco cinque cose che odiamo e che inizieranno la discesa verso Il Precipizio.

1. Non Essere Invitato

Il nostro senso massiccio del diritto implica che dovremmo sempre essere invitati agli eventi. Che si tratti di un compleanno, una festa di pensione, un matrimonio o una laurea, dovremmo essere invitati a partecipare. Com’è possibile che l’ospite non ci vuole lì? Siamo la stella dello spettacolo, l’attrazione principale, la ragione di esserci. Le persone non sono lì per il festeggiato, vogliono vederci. Non si sono veramente disturbati per la coppia felice, preferiscono essere intrattenuti da noi e dai nostri racconti di successo, o perché noi esibiamo i nostri superlativi passi di danza durante il ricevimento. Un evento non è un evento senza di noi. Siamo l’archetipo della vita e l’anima della festa. I fuochi d’artificio volano quando compariamo, la polvere di stelle viene lanciata liberamente attorno e aumentiamo il volume a undici. Non riusciamo a capire perché non dovremmo essere invitati quando portiamo così tante cose alla festa. Questo ci priva di un’enorme opportunità di estrarre carburante da così tante persone quando le emozioni elettrizzeranno l’aria. È come sparare a un pesce nel barile e non siamo stati invitati. Ciò non solo toglie un’occasione d’oro di assumere carburante, ma suggerisce anche che non siamo voluti, che in qualche modo non siamo all’altezza di partecipare a questo evento. È privo di senso e in quanto tale è una critica enorme per noi. Come osano non invitarci? È nostro diritto essere lì. Questo è il nostro pubblico, la nostra corona, sono i nostri ospiti felici, non quelli di qualcun altro. Odiamo non essere invitati. Ecco perché compariremo comunque e ci comporteremo come se fossimo i primi nella lista degli invitati.

2. Arrivare Secondi

Siamo nati vincitori, pionieri, leader e campioni. Il numero uno è tutto ciò che conta. È qui che viene diretta l’adorazione. Ecco perché il podio del vincitore è più alto degli altri due. Ecco perché il vincitore ottiene il primo premio, gli applausi, l’ammirazione e gli elogi. Appartengono tutti a noi. Siamo destinati a vincere ed essere il campione è il nostro giusto posto. Nessuno vuole l’argento. Chi vuole essere il secondo classificato? Ciò significa fallimento. Ciò significa che qualcun altro ti ha superato. Ciò significa che qualcun altro avrà tutta l’attenzione. Il secondo è inutile. Il secondo è superfluo. Non voglio la commiserazione e l’elogio a vuoto per esserci arrivato così vicino, io voglio vincere. Se sono secondo, vengo considerato inferiore, non dello stato elevato che so di essere, ma ho bisogno che gli altri accettino e rinforzino. Arrivare secondo racchiude tutto ciò che è associato al risultato che ti rende ciò che sei ed è qualcosa che giustamente non dovrebbe mai essere associato a me. Odio arrivare secondo. Io voglio vincere. In tutto e per tutto il tempo, dall’essere il primo in fila, il primo ad essere servito, quello che emette più fatture, il più grosso venditore, quello con la migliore auto, quello che la gente saluta sempre per primo, quello che vince la discussione, e farò tutto questo a qualsiasi costo per te e in ogni modo contorto e complicato che eviti l’orrore di essere il secondo.

3. Il Riflettore che Punta Altrove

Perché ascolti lui e non me? È un idiota e non sa nulla. Ascolta me. Sono molto più interessante. Qualunque cosa lui abbia fatto io l’ho già fatta e poi anche un po’ meglio. Ha testa? Sì, hai visto il mio testone? Non prestare attenzione ad altre persone, presta attenzione a me. Il riflettore deve essere su di me per tutto il tempo. Io vivo la mia vita come se fossi protagonista di un film con la mia colonna sonora personale che mi riecheggia nelle orecchie mentre vado avanti con la mia giornata. Dal momento in cui mi alzo dal mio letto tutti gli occhi devono essere su di me, che mi osservano, mi ammirano e mi danno attenzione. Qualunque cosa io stia facendo, deve essere vista da qualcuno meglio se da più persone, e che la loro visione sia accompagnata da lodi, ammirazione, odio o rabbia. Non importa quale sia l’emozione che accompagna la loro attenzione finché è su di me. Manda quell’attenzione altrove e mi viene detto che non sono importante e, peggio ancora, qualcun altro è più importante di me. Non è giusto. Non può essere così. Come puoi pensare che quella persona sia più divertente, più bella, più accattivante di me? Dirigi i riflettori altrove e mi dirai che non sono abbastanza bravo e io so di esserlo. Non è vero?

4. Riconoscimento Non Dato

Il mio arrivo da qualsiasi parte dovrebbe essere accompagnato da una fanfara. Dovrei essere annunciato ovunque io vada. La gente dovrebbe inchinarsi all’accettazione della mia grandezza, prostrarsi alla mia solennità, salutare, baciarmi la mano, scendere inginocchiarsi e fare qualsiasi altra cosa sia necessaria per mostrarmi sottomissione. Mi dev’essere dato il dovuto riconoscimento perché sai chi sono? Devo sempre essere menzionato nei comunicati. Dev’essere sempre fatto riferimento a me durante un incontro. Devo essere indicato, identificato ed evidenziato coerentemente col mio status superiore. Non posso sopportare quando non mi viene dato il diritto di essere riconosciuto. Io ho questo diritto dato da Dio e tu dovresti rispettare il tuo obbligo di riconoscere me e tutti i miei incredibili risultati.

5. Stare Solo Per Troppo Tempo

Le persone spesso pensano che la mia specie non sopporti di stare sola. Non è del tutto esatto. Possiamo essere contenti di stare soli per un periodo di tempo in cui riceviamo molto carburante. C’è sempre spazio, naturalmente, per più carburante, ma quando ne abbiamo ricevuto quantità copiose, siamo contenti di essere lasciati in pace, così possiamo goderci la nostra gloria costruita e rivolgere la nostra mente alla nostra prossima conquista. Questo tempo da solo ci consente di complottare, far programmi e pianificare. Quando dico da solo, intendo lontano dalle persone fisicamente ma anche non in contatto con loro tramite la tecnologia. In completo isolamento. Se abbiamo incamerato abbastanza carburante, possiamo sopportarlo per un po’ di tempo. Qui sta la parte importante. Per un po’ di tempo.

Se rimaniamo soli per troppo tempo e l’effetto del carburante diminuisce, diventiamo irrequieti, poi ansiosi e poi gettati nel panico mentre ci dirigiamo verso Il Precipizio. Essere lasciati soli per troppo tempo significa che le persone non devono più essere interessate a noi altrimenti perché siamo soli? Non vogliono contattarci, interagire con noi, tessere lodi verso di noi, farci sentire ricercati, odiati, amati o adorati. Il loro interesse deve essere altrove se siamo stati lasciati soli per troppo tempo e questa non è una cosa che possiamo sopportare. Stiamo venendo ignorati, ostracizzati ed esclusi. Noi abbiamo bisogno delle persone. Abbiamo bisogno di attenzione. Abbiamo bisogno di te. Per favore. Mi hai sentito? Ho detto che abbiamo bisogno di te. Apri la porta e lasciami uscire ora. Ho bisogno di attenzione, di qualsiasi attenzione, da qualcuno non importa chi, solo non lasciarmi da solo per troppo tempo.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR