Per il quarantaduesimo giorno di fila arrivi al lavoro e scopri che c’è un messaggio vocale offensivo che ti aspetta.
“Te ne sei andata senza pagare e lo farai presto fottuta stronza. Nessuno se ne va senza pagare. Capito?”
Metti giù la cornetta e senti la sensazione di nausea crescere nuovamente dentro di te. Perché continua a succedere? Non riconosci la voce, infatti suona in qualche modo sintetizzata o distorta, senza dubbio per mascherare chi sia.
Ciò nonostante, sai da dove arriva il messaggio. Tutti e quarantadue i messaggi vengono dalla stessa fonte. I messaggi vengono sempre lasciati sulla tua segreteria al lavoro, mai altrove. Sono lasciati a orari differenti, sempre orari differenti ma in un punto che sta tra le 9 di sera e le 6 di mattina, di conseguenza non sei mai alla tua scrivania quando arriva il messaggio. Vorresti disattivare la segreteria ma ti serve e naturalmente io questo lo so. Ecco perché i messaggi vengono sempre lasciati lì. Hai già cambiato tre volte il tuo numero di telefono del lavoro e davvero non vuoi chiedere al team delle infrastrutture di farlo di nuovo. L’ultima volta hai visto che alzavano gli occhi al cielo. Non è questione che non ti credano, gli hai fatto sentire i messaggi ma sai cosa stanno pensando.
“Fattene una ragione, è solamente qualche eccentrico che si stancherà presto.”
Bene, sono passate sei settimane e non c’è segno di stanchezza, nessuna traccia di fatica. I messaggi sono brutali e al vetriolo come sempre. Hai cambiato numero ma i messaggi arrivano comunque. Qualcuno qui mi sta ovviamente dicendo dei cambiamenti. Chi potrebbe essere? Qualcuno del team di infrastrutture? La tua segretaria? Un altro collega? Così tanti sospetti potenziali d’altronde ti sei sempre chiesta perché avessi un tale interesse nell’incontrare così tanta gente dove lavoravi. Così tanta gente tra cui scegliere, da reclutare, per assicurarmi che uno o più diventassero luogotenenti e pronti ad assistermi nella mia opera. Potrebbe essere chiunque tranne una ventina di persone e non puoi andartene in giro ad accusare senza qualche prova concreta. Puoi immaginare la reazione se lo facessi e anche le ripercussioni con le risorse umane. Un altro fatto che sappiamo e desideriamo sfruttare.
Avevi provato ad ignorare i messaggi ma dopo quattordici giorni, con i messaggi minacciosi riguardo retribuzione e vendetta, alla fine ci hai affrontato. Ci siamo dichiarati innocenti e ti abbiamo detto che non avremmo mai fatto una cosa simile. Sembravamo scioccati e preoccupati ma poi dal momento che hai portato con te un testimone abbiamo goduto comunque del tuo carburante per il fatto che fossi comparsa di nuovo alla nostra porta. Abbiamo provato a farti entrare così da poterne discutere ulteriormente ma tu dovevi essere stata informata delle lagne da riaggancio dato che sei rimasta ferma. C’è tempo. C’è sempre tempo. Sappiamo che le tue difese possono essere infrante. Ci hai appena dimostrato che è così e quindi continueremo a pressare, sondare e cercare il momento opportuno.
I messaggi tendono a restare sul tema del punirti ed è questo che ti fa pensare che sia io. Speravi che i tuoi appelli del quattordicesimo giorno fossero stati ascoltati, che nonostante avessimo negato, fossi sulle nostre tracce. La mattina successiva hai visto la spia rossa lampeggiare sul tuo telefono a indicare che avevi ricevuto un messaggio nel corso della notte. Hai considerato di far venire qualcun altro ad ascoltare ma poi poteva essere qualche altra cosa così hai digitato il codice e ascoltato
“Pensi di poter fermare la punizione vero? Mai. Hai peccato e devi espiare.”
Ti sei seduta e hai iniziato a piangere mentre le parole, ogni parola sputata fuori con stile intermittente ha avuto il suo effetto. Hai implorato per una tregua. Perché dovremmo essere d’accordo con questo quando sappiamo l’effetto che le nostre parole avranno su di te. Forse non siamo in grado di vederti mentre le ricevi, ogni mattina, ma ti conosciamo abbastanza bene. Sappiamo che sarai arrabbiata e poi scioccata e nervosa, terrorizzata nell’accedere alla tua casella vocale. Non abbiamo bisogno di vedere la tua reazione. Per noi è abbastanza sapere come reagirai e quindi otteniamo il nostro scopo di raccogliere carburante da parte tua.
Al ventitreesimo giorno hai coinvolto il team delle infrastrutture per provare a tracciare da dove arrivassero le chiamate ma non hanno trovato nulla. Al trentasettesimo giorno hai deciso di chiamare Sua Maestà in persona per risolvere il problema. Avevi salvato tutti i messaggi e trasferito i file audio di questa voce incorporea.
In qualche modo hai persuaso la polizia a farmi visita e naturalmente sono stato co-operante e affascinante al massimo. Li ho lasciati cercare nella lista delle chiamate sul mio cellulare che non ha alcuna prova all’interno. Ho perfino prodotto prove che dimostravano che anche se avessi voluto non avrei potuto fare quelle chiamate durante molte delle notti in questione e che li convincessero di aver preso una strada sbagliata. Certamente l’hanno fatto, mi fai un torto se pensi che mi sarei fatto trovare con le mani sporche in questa specifica campagna. Ho altri che lo fanno per me, per evitare di essere scoperto e continuare lo stesso a ottenere carburante immaginando la tua reazione impaurita e scioccata mentre continuo a cercare di penetrare i tuoi tentativi di sottrarti a me.
Ti stai chiedendo quando finirà. Di sicuro non andrò avanti per sempre? Di sicuro mi sposterò su altre e mi preoccuperò di loro? Ho già qualcun altro e di sicuro loro sono molto meglio di te ma tu meriti comunque di essere tormentata e torturata per la tua slealtà e la tua falsità. Meriti di essere punita. Pensi che presto deve finire. Io so che non sarà così. Non mentre continui a darmi ciò che voglio. Inoltre, so di avere un asso nella manica che posso usare alla fine di questa campagna come un modo per riportarti all’ovile. Se dai a me e te un’altra chance, tutto questo potrà finire non è vero? Fallo andare via accettando semplicemente le mie condizioni e potrai far finire questa campagna. Però non è ancora tempo per questo. Non sento alcun bisogno di riportarti indietro come mia fonte primaria. Ne ho già una nel ruolo, non certo per merito della tua slealtà improvvisa. No, c’è ancora molta strada per qualche tempo in questo recupero maligno. Non finirà presto.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR