AUTO-TORTURA

La nostra specie non è incline a dare credito agli altri (a meno che, ovviamente, non ci sia assolutamente utile farlo) poiché deve ruotare tutto attorno a noi. Anche quando vi è la tua realizzazione, i nostri bisogni impongono che i tuoi successi diventino nostri. Ciò potrebbe essere una conseguenza del fatto che noi semplicemente sequestriamo quel successo e lo rivendichiamo come nostro o, alternativamente, sostenendo che l’unica ragione per cui ti sei assicurato, ad esempio, quella promozione, era a causa del nostro sostegno, del nostro contributo e dei nostri evidenti sacrifici.

Tuttavia, il nostro successo non può essere dichiarato come nostro e solo nostro.

Tu giochi un ruolo significativo nella continuazione della nostra esistenza. Il mantenimento del nostro controllo su di te. La fornitura continua di carburante.

Sì, il nostro meccanismo di autodifesa che è il narcisismo opera su un fondamento di onnipotenza, onniscienza e sull’assicurare un controllo completo.

Sì, questo viene ottenuto attraverso l’applicazione intrinseca della prospettiva narcisistica, delle manipolazioni istintive (Minore, Medio-Rango e Superiore) e calcolate (Solo Superiore).
Sì, questo viene ottenuto per mezzo dell’ignoranza e dal lavaggio del cervello di altre persone.
Ma, se non fosse per il tuo contributo, sarebbe un po’ più difficile e potenzialmente meno efficace.

Qual è il tuo contributo? È il carburante? Sì. Sono i tratti caratteriali? Sì. Sono i benefici residui? Sì di nuovo. Tuttavia, tutti questi Scopi Primari derivano dall’applicazione e dal mantenimento del controllo su di te. Ovviamente noi esercitiamo questo controllo e lo facciamo attraverso la vasta gamma di manipolazioni esistenti: il bombardamento amoroso durante la seduzione, la litania di macchinazioni oscure come il trattamento del silenzio, la triangolazione e il gaslighting attraverso la svalutazione e gli avventizi vari per impedire la tua partenza minacciata o per riportarti indietro in una fase successiva.

Tu ti aggiungi a questo controllo e ce lo rendi più facile.
Come mai? La tua predilezione per l’auto-tortura.

Tu, come vittima empatica, torturi te stessa quasi quanto ti torturiamo noi. Aspetta, ti sento protestare, ora stai solo spostando la colpa, HG. No, sto condividendo la colpa. Capisci che, per tutto ciò ti è stata tesa un’imboscata, sei stato completamente preso dalla sorpresa e aggirato dalla nostra selezione di te e dalla nostra continua manipolazione di te, giochi anche un ruolo significativo nell’essere sedotto e poi intrappolato dalla tua capacità di torturarti.

Non sei d’accordo? Ottimo. Quante di queste frasi hai pensato o detto?

Cosa ho fatto di sbagliato?

E se potessi in qualche modo farlo andar bene?

Forse dopo tutto è colpa mia?

Sono io il narcisista?

Se solo avessi (fatto questo o detto quello) tutto sarebbe andato bene

Se solo avessi risposto prima a quel messaggio

Forse se mi fossi impegnato di più avrebbe funzionato

Credo di essere colpevole di non aver ascoltato a volte.

E se fosse felice con lei adesso?

Perché ha scelto lui?

E se lui non fosse in realtà un narcisista?

E se mi arrendo troppo presto?

E se mi stesse dicendo la verità?

Suppongo di averlo provocato io a farlo.

Non può farci niente, dovrei essere più comprensivo.

Ho bisogno che lei capisca cosa mi sta facendo.

Se solo potessi fargli vedere come si comporta.

Perché non possiamo andare d’accordo come una volta?

Perché ha dovuto avere una tresca?

Che cosa otterrà andando avanti con questo divorzio?

Sebbene la tua auto-tortura si manifesti in centinaia di modi diversi, tutto deriva da due punti. Il primo è la tua ripetuta capacità di incolpare te stesso per i problemi che si verificano sempre quando vieni irretito da noi. Il secondo è la tua incapacità di accettare la situazione per quello che è.

I tuoi tratti empatici di onestà, decenza, compassione e colpa sono ripetutamente presi dal tuo pensiero emotivo e corrotti. Ti dai la colpa per le cose che vanno storte nel rapporto con noi, ti dai la colpa di non vedere le cose, di fare la cosa sbagliata, di non provarci abbastanza, di non accontentarci, di infastidirci, di averci fatto fare atti riprovevoli che vengono messi in atto contro di te più e più volte.

I tuoi tratti empatici di essere un cercatore di verità, di giustizia e di tenacia sono ugualmente corrotti. Piuttosto che accettare che l’individuo sia un narcisista e che quindi era inevitabile che tu venissi scaricato e venisse scelto qualcun altro per sostituirti, ti domandi cosa avresti potuto fare meglio. Ti torturi chiedendoti se saremo felici con il tuo rimpiazzo. Ti immergi nel dolore cercando di farci vedere cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo. Imponi a te stesso l’agonia monitorando le dichiarazioni quotidiane del narcisista sui social media. Ti ferisci cercando di ottenere da noi qualche forma di ammissione di illecito. Vuoi delle risposte, vuoi dire la tua verità e farci ascoltare e accettare la tua verità.

Eppure, facendo tutto questo, continui a impegnarti con noi in qualche modo e con questo arriva il Terribile Trio, quei tre svantaggi cioè

  1. Ci fornirai carburante che è, naturalmente, quello che vogliamo e di cui abbiamo bisogno e quindi stiamo vincendo
  2.  Corri il rischio di una risposta maligna da parte nostra, qualche forma di abuso continuato o reazione sgradevole; e
  3.  Stai alimentando il tuo pensiero emotivo e lo mantieni alto. Ciò significa che non solo non riuscirai ad applicare la logica e ad applicare GOSO, le emozioni associate (rabbia, dolore, sofferenza, turbamento, frustrazione e così via) continueranno a riversarsi su di te.

Piuttosto che decidere che questa persona non va bene per te e dovresti lasciarla perdere, impieghi energie per provare a contattarci e scoprire cosa è andato storto.

Invece di capire che questa persona non potrà mai cambiare, cerchi di assicurarti questo cambiamento o sacrifichi il tuo benessere per apportare cambiamenti nella inutile speranza di assicurarti la felicità attraverso il tuo compromesso.

Piuttosto che essere grato del fatto che il tuo disimpegno ti dà un vantaggio sulla tua guarigione e sul tuo progresso, ti auto-saboti provando a contattarci e capire cosa avresti potuto fare per evitare che la relazione si inasprisse dall’inizio.

Piuttosto che accettare che questa persona è un narcisista e che questo è PROPRIO QUELLO CHE È, ti torturi chiedendoti ma perché, ma perché, ma perché ?!

Se non ti impegnassi in una simile tortura, troveremmo molto più difficile irretirti, tenerti irretito e irretirti ancora una volta.

Ovviamente, la tua auto-tortura è un prodotto del tuo pensiero emotivo e il suo unico scopo è quello di assicurarsi che tu continui a interagire con noi. Non vuole che tu faccia nient’altro ed è per questo che vuole che tu rifiuti le risposte che ti do io e continuare invece a chiedere a lui. Questo è il motivo per cui vuole che tu continui a cercare di contattare il narcisista per farle vedere, per far sì che lui si renda conto, per farle capire, piuttosto che tracciare una riga e dire “no, mai più”.

Il tuo pensiero emotivo aumentato ti fa perdere la comprensione, così non ti rendi nemmeno conto che non hai più alcuna introspezione. Ti fa pensare che perseguire le risposte, la verità, il cambiamento, la guarigione, la redenzione e molto altro sia non solo nobile ma assolutamente necessario. Sì, le risposte sono importanti e la comprensione è la chiave per andare avanti nel recupero, ma prima che tu possa applicare e assimilare le risposte fornite dal mio lavoro, devi fare spazio per quelle risposte. Devi ridurre quel pensiero emotivo e ciò significa l’imposizione del no contact.

La tua auto-tortura fa parte del mantenimento del contatto in qualche forma. Ciò significa pensiero emotivo continuato. Questo significa mancanza di comprensione. Questo significa che rimani bloccato.

La tua auto-tortura ci permetterà di controllarti. Di  controllarti prima, più a fondo e più a lungo.

E di continuare a tornare ancora e ancora e ancora.

Noi siamo il nemico esterno e ti tortureremo sempre.

Tu hai il nemico interno ed è l’auto-tortura.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR