Sono stato chiamato svariate volte con questi nomi e non voglio sottrarmi all’etichetta con voi, buoni lettori. Naturalmente, quando l’apparecchio che sto prosciugando mi rivolge un’accusa del genere, allora devio, rispecchio e nego – come osano sfidarmi e cercare di etichettarmi per compensare i loro difetti?
Una volta che varco quella soglia e affronto il mondo, quelle ali bianche e piumate spuntano dalla mia schiena, l’aureola risplende e mi muovo con grazia e ottime intenzioni.
Ai miei vicini rivolgo un caloroso saluto e chiedo informazioni sulla loro salute. Al vicino di sesso maschile dico che sono ben disposto a prestargli alcuni dei miei cofanetti Blu-ray, dato che possiedo l’eccellenza di una particolare serie. Lui fa un cenno di ringraziamento e spiega che verso sera passerà a prendere in prestito una collezione.
Gli dico anche che andremo a farci una bevuta. Sorride e vedo quanto sia contento di avere un vicino così gentile e accomodante. Naturalmente tutto questo è progettato per portarlo dalla mia parte e fargli credere fermamente che sono un bravo ragazzo.
Mi stavo lavorando con cura sua moglie, Fiona, e vi aggiornerò su questo a tempo debito. Quando la sedurrò, le sue eventuali proteste al marito cadranno nel vuoto perché lui non riuscirà ad accettare che il suo vicino abbia fatto una cosa del genere, ovvero far la corte a sua moglie e sedurla. Ricorderà tutte le cose buone che ho detto e fatto e sarà lei a essere etichettata come l’arpia infedele. Io pianifico sempre in anticipo.
Saluto calorosamente il postino che passa e poi chiamo il fratello di Kim per scambiare quattro chiacchiere e lo invito a giocare a golf nel fine settimana. È da un po’ di tempo che lo desidera e lo considererà come un’ammissione alla mia cerchia ristretta. Lasciamo che lo pensi, dato che è quello che voglio.
So che mi considera una brava persona e quindi, quando l’inevitabile caos e la cattiveria si scateneranno sulla cara Kim, nella peggiore delle ipotesi dovrà far fatica ad accettare che abbia potuto trattarla in questo modo. Nella migliore prenderà le mie parti e l’abbandonerà a se stessa, stanco delle sue accuse infamanti verso qualcuno che considera un bravo ragazzo e un buon amico.
Per tutta la giornata mostrerò un’immagine accuratamente perfezionata ai colleghi (anche se non a tutti – ce ne sono un paio che al momento vedono il diavolo, perché hanno mancato di lealtà nei miei confronti), ai fornitori di servizi (la signora che serve nella caffetteria vicino al lavoro mi ha detto quanto è impaziente di continuare la nostra conversazione). Cammino tra la gente, lanciando loro addosso la mia polvere scintillante, facendo sì che sorridano e mi ammirino come bambini che seguono un generoso venditore di caramelle.
Ho percorso questa strada in molte occasioni: amico di molti, benefattore di alcuni e paladino di altri. Un uomo valido, affidabile e brillante che si interessa a tutti quelli con cui parla. Vengono costruiti così tanti piedistalli mentre trascorro la mia giornata.
Quell’amico viene elevato per stare tra tutti quelli che occupano una posizione simile nella mia cricca, e intanto abbatto il piedistallo di un altro cosiddetto amico che mi ha contrariato. Cadono, e mentre vanno giù, cercano di afferrare le mani di coloro che sono in quella cricca, ma vengono tutti strappati dalla loro presa.
Nessuno ti ascolta mentre scagli le tue pietre contro il diavolo che ti ha scaraventato giù dalla tua posizione elevata. Tutto ciò che vedono è il sorriso angelico e gli occhi scintillanti che li fanno sentire bene.
Io compio la mia magia portando amici, vicini, familiari, estranei e conoscenti sotto il mio incantesimo. Ognuno di loro rafforza il mio aspetto angelico, così sarà tutto ciò che vedranno. L’individuo bandito proverà a convincerli che è il diavolo che li ha portati in basso, ma nessuno li ascolterà.
Dietro quella porta chiusa compare il vero regno del diavolo. È lì che non ho più bisogno di mantenere la finzione e lascio libero sfogo al veleno che scorre in me. Tu mi hai deluso e devi essere punita. Questo succede quando vieni intrappolata dentro la casa di Satana, con tutto il dolore e la sofferenza che comporta.
So che tenterai di scappare e di raccontare a tutti del tormento a cui sei sottoposta tra queste quattro mura, ma nessuno accetterà le tue calunnie distorte e maligne.
Parli della mia lingua uncinata, della mia coda biforcuta e delle mie corna affilate, ma appena esco fuori tutte queste cose si dissolvono per essere rimpiazzate dalla più dolce perfezione, mentre la mia ammaliante finzione cela dentro di sé il diavolo. Sulla strada percorro il sentiero dell’angelo, oltre la mia porta.
È là dentro che prendo in trappola i veri angeli e me ne cibo.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR