PERCHÉ NON DICE COSA NON VA?

Qualcosa non va.

Il fatto che qualcosa non vada ha molte manifestazioni nella dinamica narcisistica. Potresti sperimentare un’improvvisa eruzione di ira, la messa in atto di un trattamento del silenzio mentre ci segui per casa cercando di carpire da noi quale diavolo sia il problema. Potrebbe essere che ci supplichi di spiegare mentre tutto ciò che noi facciamo è fissarti con uno sguardo malevolo senza dire nulla. Può degenerare in te che vieni accusata di varie trasgressioni che non hanno senso e certamente non possono essere la cosa che davvero non va poiché le accuse sono completamente infondate. Sei fedele ma accusato di avere ripetute tresche. Non ha senso. Ti è stato detto che non ascolti mai, ma è tutto ciò che hai sempre mostrato di fare. L’argomento delle accuse al vetriolo chiaramente non è ciò che veramente non va.

Potremmo sparire, sottoporti a una sconcertante insalata di parole, trascinarti in una conversazione circolare, triangolarti con l’altra persona angelica, ma ancora non saprai nulla di ciò che effettivamente non va.

Ci esorti ripetutamente a spiegare, elaborare, dettagliare che cos’è a provocare questo comportamento, solo perché parliamo e ti aiutiamo a capire. Sicuramente è una richiesta ragionevole e sensata? Che si tratti di trattamenti del silenzio, triangolazioni, accusarti abusivamente in maniera verbale, picchiarti e tante altre manifestazioni avranno tutti un tratto comune; non ti diremo cosa c’è che non va.

Perché è così preoccupante? Lasciando da parte la spiacevole sensazione di essere colpito, offeso e tutti gli altri effetti delle varie manipolazioni che vengono usate contro di te, il semplice fatto è che alla gente non piace non sapere le cose. Essere all’oscuro è fonte di perplessità e causa ansia. Non sapere qualcosa destabilizza le persone, le rende incerte e disorientate. Proprio come non sapere se ti sei assicurato una promozione, se hai preso il diploma dai risultati degli esami, dov’è il tuo bambino più piccolo quando sei in un supermercato o quale sarà l’esito di una decisione che cambierà la tua vita, la sensazione di non sapere è una cosa che causa ansia a molte persone.

Ciò diventa particolarmente problematico per gli individui empatici. Quando non viene detto cosa c’è che non va da parte di un’altra persona importante, un membro della famiglia o un amico, è anche peggio per un individuo empatico perché questo offende molti tratti empatici.

1. Vuoi essere d’aiuto. Quando vedi che qualcuno è turbato da qualcosa, è una reazione istintiva da parte tua volerlo aiutare e non puoi fare a meno di provare ad aiutarlo. Se non ti viene detto di cosa si tratta, non puoi aiutarlo e aumenta la tua frustrazione.

2. La tua propensione all’autoanalisi. Se non ti viene spiegato qual è il problema, passerai una notevole quantità di tempo a cercare di risolverlo mentre riguardi le conversazioni, analizzi gli eventi recenti, intanto cerchi l’influenza di una terza persona che ha causato il nostro comportamento e alla fine analizzerai se hai causato tu il problema e se sì come.

3. La tua capacità di auto incolparti. Senza essere fornito dei dettagli di ciò che sta causando il nostro comportamento, ti abbandoni al comportamento dei due punti sopra e alla fine tutte le strade portano a un punto di mea culpa mentre ti autopunisci e decidi che devi aver fatto qualcosa di sbagliato. Dopotutto, nessuno si arrabbia senza alcuna ragione?

4. Sei un cercatore di verità. Di conseguenza, è necessario conoscere la verità su ciò che ci sta rendendo furiosi o che ci fa mettere il broncio.

5. Sei un devoto d’amore. La persona che ami è turbata, arrabbiata o tormentata e questo ti fa soffrire. Soffri per il contagio emotivo che ne deriva e senti il nostro dolore come il tuo e a qualsiasi costo vuoi farlo cessare.

6. Ti aspetti l’onestà in tutti i rapporti e specialmente da quelli vicino a te. Ti aspetti che siamo onesti e ti diciamo cosa ci infastidisce.

7. Sei un risolutore di problemi e devi risolvere il problema che è così evidente nel suo aspetto.

8. Sei un buon ascoltatore. Tu vuoi ascoltare e se solo spiegassimo cosa ci sta sconvolgendo così tanto, ti siederesti prontamente ad ascoltare, ma per favore, per favore, che solo ti dica cosa c’è.

L’insieme di questi fattori implica che la nostra mancanza di dirti cosa non va offende così tanto di ciò che è importante per te, con il risultato che ti senti preoccupato, confuso, ferito, ansioso e persino arrabbiato. Questo porta naturalmente ad un punto; carburante.

Dal tuo punto di vista, sai che se parli di un problema ti senti meglio. Un problema condiviso e tutto il resto. Sai anche che hai le competenze e gli strumenti per far sì che tutto vada bene. Hai quella altruistica volontà di occuparti dei bisogni degli altri e di curare gli ammalati. Vuoi collaborare, risolvere il problema, in questo modo ci sentiremo meglio e, a tua volta, ti sentirai meglio anche tu. Non puoi rinunciare non sapendo di cosa si tratta. Devi sapere.

Questo desiderio quasi inevitabile di sapere cosa c’è che non va, ha come risultato che le persone cadono in trappola per il fatto di trovare una ragione per cui non ne stiamo parlando. Questo perché la vittima non sa con cosa ha a che fare. Lui o lei non capiscono che hanno a che fare con uno della nostra specie, bensì in questo modo verranno presi in una delle tante trappole fuorvianti. Questi sono proposti da ragioni popolari ed errate sul motivo per cui alcune persone non parleranno di un problema e nasceranno dall’ignoranza riguardo alla nostra specie. In tal caso sentirai commenti come

“È il tipo forte e silenzioso”.

“Ha problemi a fidarsi delle persone, ecco perché non dice niente”.

“Si sente stupido ad ammettere di avere un problema”.

“Vuole sistemare le cose da solo”.

“Lei non farà affidamento su altre persone. È l’orgoglio”.

“Ha sempre imparato a gestire le cose da solo”.

“Impassibile credo”.

“Lui non gestisce bene le emozioni”.

Sebbene ci possa essere un fondo di verità nell’applicare questi commenti alla situazione, essi non sono la ragione dirimente per aver omesso di comunicarti il problema. La ragione per cui una persona della nostra specie non ti dirà cosa non va va oltre questi commenti.

L’Inferiore

Se sei stato intrappolato da un Narcisista Inferiore non ti dirà cosa non va perché non sa cosa c’è che non va. La sua capacità meno sviluppata di controllare il suo ambiente implica che la minima turbativa minaccia il suo controllo nel suo complesso. Non stai facendo quello che vuole ma non sa quello che vuole. Tutto ciò di cui si rende conto è che qualcosa non va, ma non riesce a identificare cosa. Non è in grado di articolare che cos’è e ciò si manifesta con una sua maggiore irritazione e fastidio. In effetti, l’irrequietezza che prova dalla sensazione di sentirsi come se stesse perdendo il controllo è ciò che sta dietro al suo bisogno di scagliarsi contro di te.

Il tuo desiderio di essere d’aiuto serve solo a infastidirlo ancora di più. Mentre continui a chiedere qual è il problema, in realtà stai rimarcando il difetto e ripetutamente ricordandogli il problema che non è in grado di identificare. Di conseguenza, la sua logica distorta concluderà facilmente che tu sei il problema. Tu sei il problema e i tuoi ripetuti richiami a questa mancanza costituiscono una critica. La furia viene quindi innescata ed esploderà con una furia accesa. Cerchi ancora di accertarti che cosa è sbagliato, ma tutto ciò che fai è versare carburante (in entrambi i sensi) sul fuoco che infuria nell’Inferiore.

Il Medio-Rango

Il Medio-Rango giunge alla stessa conclusione dell’Inferiore, ovvero sei tu il problema. Lo fa molto più velocemente come conseguenza della sua maggiore capacità cognitiva. Non riesce a capire bene cosa di ciò che stai facendo sta causando il suo senso di terrore, quella sensazione di instabilità e vulnerabilità, ma riconosce che è qualcosa che ha che fare con te. Devi essere tu. Non dirà comunque che sei tu perché l’attenzione generata da te che continui a fargli domande lo fa sentire meglio, perché ovviamente è carburante. Sente che sei tu il problema, quindi ha senso tenerti a fare ipotesi su quale potrebbe essere il suo problema. Dopotutto, dovresti essere in grado di capire cosa c’è che non va, senza che lui debba dirtelo, se ci ami veramente. Dovresti essere in grado di accertare il problema e risolverlo perché ci aspettiamo questo livello di telepatia e di critica.

Il Medio-Rango non può dirti cosa non va, perché proprio come l’Inferiore, non lo sa, ma sa da subito che è qualcosa che ha a che fare con te. Quindi lui vuole che tu trovi una soluzione e risolva il problema e lui non ti fornirà alcuno spunto, perché dovrebbe? Potrà parlare in termini vaghi per mantenere in funzione il gioco di indovinelli, così verrai condotto verso punti morti e vicoli ciechi e per tutto il tempo si otterrà carburante.

Il Superiore

Come ci si aspetterebbe, il Superiore sa perfettamente cosa non va. Lui sa che tu sei in colpa (perché ovviamente tutto deve essere colpa tua) e questo è perché stai fallendo nel tuo ruolo. Se funzionassi come un apparecchio efficace, non si sentirebbe in questo modo. Ovviamente non stai funzionando e quindi devi essere punito fino a quando non inizierai a funzionare di nuovo. Nota con questo in realtà non intende identificare un problema e risolverlo, ma piuttosto che tu inizi a fornire carburante, ad adempiere alle richieste del Superiore e sottometterti al suo controllo.

Il Superiore non ti dirà mai qual è il problema. Fare ciò significherebbe fornire al nemico informazioni segrete e questo non può accadere. Dirti che non stai funzionando e che stai erodendo il suo senso del controllo equivarrebbe a cederti un ulteriore controllo. Il nostro senso di diffidenza ci impedirà di divulgare tali informazioni. Invece, nell’ambito di riconquistare il controllo, il Superiore sa che farti grondare di carburante mentre lo preghi di parlare con te fa tutto parte del gioco che deve essere giocato. È superiore e non è il suo compito darti un’idea della sua mente oscura. Sei lì perché ti vengano fatte pressioni e lui si diletterà nel fare lo stesso tenendoti all’oscuro, sconvolto mentre implori che lui ti parli. Può intraprendere lunghi, ma alla fine insignificanti monologhi, dando spettacolo e pontificando, ma tutto questo viene fatto per legarti in modo più o meno lungo.

Cosa devi fare?

Riconosci che sta accadendo questo e ora capisci il perché.

Chiedi una volta cosa non va. Non aspettarti di ricevere una risposta o se te l’aspetti, non aspettarti che sia significativa o utile. Hai comunque assolto il tuo obbligo chiedendoci qual è il problema.

Capire che chiederci ripetutamente qual è il problema ci sta solo fornendo carburante e ci permette di riprendere il controllo. Se continui a chiedere, noi continueremo semplicemente con il gioco di non dirti nulla. Una volta che vediamo il flusso del carburante, vogliamo che continui a fluire.

Invece, chiedi e se non ricevi alcuna risposta o una risposta priva di significato, afferma solo

“Ok, sono sicuro che me lo dirai quando sarai pronto”.

Poi vai via

Non stai dando carburante, quindi non abbiamo fiutato “sangue” e perciò non c’è frenesia da cibo. Il tuo commento non è una critica, tuttavia, perché hai permesso che il potere venisse attribuito a noi lasciando a noi la decisione. Puoi quindi andare avanti con quello che vuoi fare. Sì, verrai accusato di non avere interesse, ma non reagire. Sì, è probabile che ti trovi ad affrontare ulteriori pressioni per attingere carburante da te, ma allontanati da noi o se non puoi mettiti a fare altre cose e se senti il bisogno di dire qualcosa, fallo in modo neutrale.

“Te l’ho chiesto e capisco che me lo dirai quando deciderai che lo vuoi. Va bene”.

Chiedendo una volta, lasciando la decisione a noi, ribadendo quella posizione (se necessario) non incoraggiando la frenesia da carburante e non ferendoci, la particolare manipolazione che stiamo intraprendendo di non dirti cosa c’è che non va svanirà. Ti sarai quindi risparmiato preoccupazione, energia e ansia.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR