NE VUOI ANCORA?

Oliver Twist, l’omonimo personaggio principale del romanzo di Charles Dickens (noto anche come Il Progresso di Parish Boy) è diventato famoso per il suo tornare a chiederne ancora e in tal modo incorrere nell’incredibile rabbia di Mr Bumble. Oliver mangiava solo farinata ed era denutrito perché restava sempre affamato. Anche se noi non mangiamo farinata, siamo rinomati per il tornare ancora. Questa è una cosa che spesso infastidisce le nostre vittime. Quando quella persona alla fine si rende conto di quello che le è successo e che è stata la destinataria di un periodo prolungato di abusi e poi di un duro scarto, la sua reazione è invariabilmente quella di “È finita?” Le nostre vittime sono confuse sul perché noi torniamo da loro, perché non lasciamo in pace quella persona? Succede sempre che ci saremo buttati su qualcun altro, anzi è molto probabile che qualcun altro stava aspettando dietro le quinte, mentre veniva preparato per la sua unzione come fonte primaria in modo che l’attuale in carica possa ora essere eliminata e cancellata dai registri. La regina è morta, lunga vita alla regina. Il predecessore scartato viene lasciato a chiedersi perché non ci concentriamo su questa nuova persona e lo lasciamo in pace a riprendersi e curare le sue molte ferite. Di sicuro siamo concentrati con il nostro nuovo giocattolo, lui o lei è splendido e nuovo, non possiamo essere soddisfatti di avvolgerlo nella nostra illusione in modo che non abbiamo necessità o desiderio di continuare col tuo tormento?

Qui sta la chiave per capire perché noi continuiamo a tornare. È una questione di bisogno e a volte di desiderio. Naturalmente, il nostro ritorno si manifesta come il ben noto recupero, il tentativo di attingere ancora una volta carburante da te. Spesso è di tipo benigno dove viene esibita la falsa contrizione per farti pensare che riconosciamo l’errore dei nostri modi di fare e che desideriamo cambiare e fare ammenda. Un simile approccio si appella direttamente alla tua natura di buono di cuore, tu desideri vedere il cambiamento e la guarigione. Noi lo sappiamo. Questo è il motivo per cui diciamo tutte queste cose. Potremmo anche arrivare a fare una seduta o due con un terapeuta o un consulente, ma questo fa parte del trucco. In realtà, queste sedute vengono fatte solo per consentirci di mostrare al terapeuta quanto siamo splendidi, che non c’è nulla di sbagliato in noi e, soprattutto, per ricavarne un po’ di carburante, ma questo è un argomento per un altro giorno. Resta il fatto che noi diciamo queste cose per risucchiarti dentro. Esprimiamo falso rimorso e promettiamo il ritorno al periodo d’oro ancora una volta e tu quasi sempre accetti, qualsiasi cosa per far sparire il dolore e forse, solo forse, questa volta, le cose saranno diverse. Se la tua fermezza tiene e non rispondi favorevolmente a questo benevolo tentativo di attirarti indietro in modo che possiamo prenderti di nuovo, allora con quel veloce fulmineo scatto che conosci così bene, diventiamo cattivi. Compaiono i comportamenti malvagi e ci scagliamo contro di te, esibendo continua crudeltà nei tuoi confronti.

Come in ogni altra cosa, c’è il carburante che è la forza trainante dietro il nostro recupero, il bisogno di carburante è l’elemento propulsore. Di sicuro però stiamo ricevendo un sacco di carburante positivo dalla vittima nuovamente ingannata e compiacente? Sì, è così e quella meravigliosa ammirazione sta fornendo fiotti di carburante positivo, ma se c’è la prospettiva di prenderne di più la coglieremo. Se puoi essere contattato, faremo un gioco per ottenere più carburante da te. Non siamo soddisfatti di attingere carburante solo da questo nuovo splendido apparecchio perché dobbiamo rafforzare la nostra percezione del potere. L’estrazione di carburante negativo ci fornisce più soddisfazione e potenza rispetto al carburante positivo perché è più difficile indurre qualcuno a rispondere negativamente che positivamente. È bello essere carino a quanto pare. Quando provochiamo rabbia, turbamento, paura o frustrazione, sottolinea la natura potente delle nostre manipolazioni. Quando si estende quel concetto di resistenza rivelando il tipo di carburante più potente, dopo essere stato scartato in seguito al nostro trattamento abusante nei tuoi confronti, probabilmente vorrai stare lontano da noi. Certo, questa resistenza potrebbe non essere elevata, data la tua dipendenza dal periodo d’oro e la riduzione delle tue capacità di adattamento, ma è lo stesso. In alcuni casi, la resistenza è aumentata da una vittima determinata che ha ricevuto qualche delucidazione e desidera implementare il temuto concetto di no contact. Questa resistenza, piccola o grande, fa sì che superarla con i nostri recuperi benigni o maligni, crea un carburante davvero potente. Sottolinea la nostra grandezza per il fatto che possiamo trattare una persona in modo terribile e poi, nel momento scelto da noi, richiamarla o almeno provocare una sorta di reazione aggiuntiva di rabbia o di paura. La prospettiva di flettere i nostri muscoli manipolatori e il carburante che ne consegue è sempre troppo grande per lasciar perdere. Troppo spesso le nostre vittime non hanno nostre notizie per un periodo di tempo e danno per scontato che siamo effettivamente andati avanti. È vero che le nostre attenzioni saranno sulla nuova fonte primaria ma, come lo squalo che solca i mari, noi percepiamo l’increspatura causata dall’immersione del dito in acqua e punteremo dritti a te. Potrebbe essere il fatto che ti senti al sicuro abbastanza da passare davanti a dove lavoriamo di nuovo o da ripristinare il tuo profilo sui social media senza bloccarci. Potrebbe essere che ti presenti a una cerimonia dove saremo presenti anche noi. Potresti anche mandarci un messaggio, facendoci gli auguri, esemplificando la tua natura indulgente e tollerante. Tutte queste azioni e altre saranno raccolte sul nostro radar e prepareremo una campagna nei tuoi confronti pronti ad estrarre più carburante da te, sia esso positivo o negativo.

Potrebbe essere solo una questione di giorni prima che il ritorno avvenga incoraggiati e trionfanti per il nostro nuovo acquisto e desideriamo integrare il carburante dimostrando quanto siamo in grado di controllarti facilmente. D’altra parte, potrebbero passare mesi o addirittura anni prima che facciamo ancora quel ritorno. Potresti essere scomparso dal nostro radar e si è rivelato impossibile contattarti cosicché non abbiamo altra scelta che proseguire con altre vittime e quindi vieni lasciato in pace. Noi però non diciamo mai “mai”. Se dovessi comparire di nuovo nel nostro radar, attirare la nostra attenzione o diventare nuovamente contattabile, torneremo ancora. Il fatto è che ciò che è accaduto prima stabilisce un ponte tra noi. Noi possiamo aver bruciato quel ponte quando ti abbiamo scartato, ma lo ricostruiremo frettolosamente per poter marciare ancora una volta nel tuo territorio, iniziare la nostra occupazione e attingere più carburante da te. Con alcuni della nostra specie questo bisogno è accentuato dal desiderio di punirti. Qualora tu abbia avuto la temerarietà di sfuggirci e poi di alzare il ponte levatoio, ciò equivale a una critica massiccia nei nostri confronti. Come osi suggerire che sei migliore di noi, come osi esercitare un tale controllo sulla nostra fonte di carburante, come osi andare fuori pista e non seguire il nostro copione. La furia accesa avrà come risultato una reazione rabbiosa per estrarre immediatamente il carburante. Se riesci a resistere, non pensare che il nostro desiderio di punirti per il tuo tradimento se ne andrà. Il superiore della nostra specie, quelli di noi motivati da un odio e una malevolenza profondamente radicati non dimenticheranno mai questo atto di tradimento, e noi continueremo a tornare a punirti, a emettere recuperi maligni contro di te, onda dopo onda perché hai perpetrato una simile offesa. Io sono ovviamente un uomo in catene, legato a te in modo permanente e questa schiavitù, a causa del mio bisogno di carburante, mi delizia e allo stesso tempo mi disgusta e anche se voglio lasciarti nella polvere, quasi distrutto e sconfitto, non posso a causa dell’irresistibile attrazione verso il tuo carburante.

A George Leigh Mallory, l’alpinista, venne chiesto,

“Perché hai voluto scalare il Monte Everest?”

Mallory rispose,

“Perché è lì”.

Perché noi torniamo ogni volta? Perché tu sei lì e noi possiamo. Solo che, a differenza di Oliver, noi ogni volta non chiediamo, prendiamo semplicemente.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR