LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO

A seguito della mia illuminante discussione con la moglie del mio vicino (si chiama Fiona) ho deciso di fare la mia prossima mossa. Abbiamo parlato di quale palestra frequenta e mi ha detto che le piace andarci alle 7 di mattina. Il problema non si pone dato che mi alzo presto al mattino, trovo che il silenzio mi aiuti a pensare. Ho trovato la palestra di cui parlava e mi sono pagato un abbonamento da un anno con la carta di credito della mia ex. Le ho fatto una lettera con tutti le motivazioni a riguardo prima di mandarla per la sua strada. Dopo il modo in cui si è comportata mi pare che sia il minimo lasciarle pagare la mia adesione alla palestra.
Stabilito questo, sono andato in palestra un po’ prima delle 7 e ho passato un po’ di tempo a scaldarmi sul tapis roulant. Fiona è arrivata, mi ha visto e si è diretta subito verso di me. Onestamente, qualche volta è troppo facile. È saltata sul tapis roulant di fianco al mio (mi ero assicurato che ce ne fossero 2 liberi, uno per ogni lato) e mentre camminava velocemente abbiamo iniziato a chiacchierare.

Ho passato un po’ di tempo a imparare cose riguardo Dungeons and Dragons, perché lei mi aveva menzionato che ci giocava da adolescente. Ho preso uno dei miei nipoti e l’ho spremuto per avere informazioni dato che ci gioca anche lui.
Armato delle cose apprese le ho chiesto se era una ladra o una guerriera. Lei ha riso e mi ha spiegato che le piaceva sempre giocare come personaggio magico, dato che era affascinata dalla magia e dai suoi effetti.
Ho ascoltato delle varie magie che usava nel gioco e dopo ho girato intorno per scoprire con chi ci giocava. Mi ha spiegato che ci giocava con suo fratello e i suoi amici, di un paio di anni più grandi di lei. A quanto pare era bullizzata a scuola e usava questo gioco per farsi degli amici, riempiendo parte della settimana e come via di fuga. Ho ascoltato tutto questo molto attentamente. Sembra che si sentisse vulnerabile da piccola e cercasse di gestirlo facendosi trascinare lontano da un mondo di fantasia. Accomodati Fiona, è tempo di qualche deja vu!

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR