IL DITTATORE

Questa mattina mi sono incontrato con i membri del mio circolo interno. Tutti loro per un uomo sono, sì, uomini e donne, tratti dai miei luogotenenti più fedeli. Prendi lui, il capo della mia polizia segreta che è impegnato ad ottenere informazioni su quelli che devo reprimere. Si comporta con un entusiasmo che rasenta l’evangelico, dando la caccia a coloro che devono soccombere al mio regime, estrapolando informazioni su di loro attraverso una varietà di mezzi, la sua rete di assistenti, spie e talpe, tutti posizionati per aiutarmi a raggiungere la gloria più grande. Ascolto a metà mentre lui snocciola le ultime informazioni che erano state raccolte su una dissidente che resta una spina nel nostro fianco. Lei cerca di resistere all’imposizione della nostra volontà. Apparentemente crede di aver visto la verità sul mio regime. Sono tutte bugie, naturalmente. Mi rivolgo al mio Capo dell’Informazione e della Verità e ricevo il suo rapporto mentre mette a punto un piano in sette punti per distruggere questo arrivista. Emette le sue parole con la fede fervente che ho installato in lui quando l’ho reclutato. Quando è stato, di nuovo? Non riesco a ricordare. Sta in quella posizione da così tanto tempo che faccio fatica a ricordare persino chi ha ricoperto il posto prima di lui. I suoi occhi lampeggiano d’entusiasmo per la campagna diffamatoria che ha escogitato per demolire la credibilità di questo pericoloso avversario che è intento a diffondere menzogne malvagie e malcontento sul nostro regime più glorioso e benevolo.

Tutti loro siedono intorno a me, membri della mia cabala, scelti personalmente per eseguire la mia volontà. So che si dilettano nelle loro posizioni di privilegio e che anche loro si contendono la posizione allo scopo di ricevere il favore del loro Leader più illustre. Lancio un’occhiata alla signora vestita in modo impeccabile il cui volto è decisamente glaciale. Lei è il mio ministro della Demagogia, incaricata di escogitare quei ripetuti slogan e campagne di popolarità, incurante del costo per coloro che si oppongono a noi, allo scopo di mantenere la mia presa sul paese. So che è innamorata di me. Lo sono tutti, a modo loro, e lei vuole sedere alla mia sinistra. Dovrei immaginare che lancerà una proposta di acquisto e spodesterà la Prima Donna dell’Approvvigionamento Primario. Sposto lo sguardo sul tavolo e mi chiedo cosa farebbe il Capo degli Approvvigionamenti di Carburante se sapesse che lei usurpava sia la sua ultima scoperta che la sua funzione nel prendere i migliori sostenitori dalle mie legioni di amati cittadini. Tuttavia, non fa male a tenerli tutti in competizione per il mio favore. I miei occhi gironzolano sul tavolo, i volti interessati e obbedienti, tutti che guardano me per approvazione, un segno di riconoscimento, un cenno di consenso o un sorriso di piacere a ciò che hanno suggerito per mantenere il nostro dominio più glorioso. Il Ministro dell’Adorazione Totale si siede a fissarmi, il suo volto rappresentativo del ministero su cui presiede. Lei organizza i miei sostenitori perché garantiscano le loro frequenti e ripetute sfilate, le manifestazioni e dimostrazioni di cieca lealtà, tutte parte del mantenimento della mia facciata di popolarità e devozione. Mi rendo conto che la stanza è silenziosa dal momento che tutti gli occhi mi guardano, in attesa della mia decisione su ciò che il Capo dell’Informazione e della Verità ha appena dettagliato accuratamente per schiacciare l’individuo ribelle. La mia mente era altrove, ma non ho dubbi che i suoi piani siano efficaci. Hanno sempre dimostrato di esserlo in passato e continueranno ad esserlo.

“Eseguilo”, dico sottovoce. Il Capo annuisce e prende nota nel suo taccuino dall’aspetto costoso. Sento la gelosia bollente degli altri seduti attorno al tavolo dorato per l’approvazione che lui ha appena ottenuto da me. Mi assicurerò che tutti ricevano il loro momento di approvazione, tuttavia, nutrendoli coi bocconcini di cui hanno bisogno perché mantengano assoluta lealtà nei miei confronti.

A volte mi chiedo quanto di ciò che dico loro lo credono veramente o se nutrono desideri di essere nella mia posizione. Sicuramente quel pensiero attraversa la loro mente di tanto in tanto. So che attraverserebbe la mia se fossi loro, ma poi io sono diverso da loro. Io sono il Leader più Illustre ed è grazie alle mie capacità e abilità ineguagliabili che io detengo una tale posizione e loro no. Non avrebbero potuto fare quello che ho potuto fare io. Vero?

Ogni singolo giorno sono l’animale da preda che essi ammirano. Devo sempre mantenere un aspetto di forza, così loro restano impegnati per il mantenimento del nostro glorioso regime. Non si può dimostrare alcuna debolezza. Una fredda, dura struttura di selvaggia risolutezza che dice loro che hanno scelto di sostenere la parte giusta. C’è così tanto da fare. Così tanti rapporti da ricevere, così tante decisioni da prendere, così tanti obiettivi da tracciare e osservare, valutare e monitorare. Il Ministro per l’Osservazione e l’Esame Accurato ha dimostrato di essere un reclutamento chiave nei miei lavori in corso per identificare quelli che mi serviranno meglio, dei molti milioni che mostrano potenzialità. Devo avere il meglio perché io sono il migliore e questo circolo interno è incaricato di permettere che le mie macchinazioni vengano eseguite e che il controllo egemonico totale e assoluto venga esercitato sulle masse. Conosco i piantagrane, i gruppi di sediziosi scettici, gli infidi traditori che hanno bisogno di sentire il sapore di un governo fermo che li tenga al loro posto. A volte ciò mi sgomenta. Io li invito nell’illustre quartier generale del più potente dei regimi e consegno a loro ogni grazia e favore che potrebbero desiderare, figuriamoci immaginare, eppure si rivolgono contro di me. Devo ancora capire perché. Perfino il mio annoso Capo della Tortuosa Svalutazione non riesce a spiegarsi perché alcune delle mie reclute cadono. Tuttavia, non gli dà fastidio dal momento che si diverte a metter loro le mani addosso e ad esporli alle ultime malvagie manipolazioni che lui e il suo ministero hanno escogitato. La loro Stanza 101 è molto peggiore di quella di cui possono aver letto.

Restare in cima a questo vasto impero rimane un compito adatto solo al più grande ed è per questo che io sono stato scelto. Devo osservare, decidere, agire e governare. Ogni singolo giorno, devo dimostrare di avere il controllo. So che i bugiardi e i voltagabbana diffondono menzogne, che trovo estenuante l’intera farsa, che ho perso l’appetito per minacciare e distruggere e che è solo una questione di tempo prima che l’intera struttura si sgretoli. Per fortuna il Ministro per la Migliore Presentazione è sempre in grado di presentarmi nella luce migliore, così quando l’occasionale fatica di questa implacabile operazione cerca di rendersi evidente, viene sconfitta attraverso la giudiziosa messa in atto di inganno e falsità. Ringrazio il mio dio personale che è così altrimenti chissà che vantaggio otterrebbero i miei avversari nel vedere una simile debolezza venire alla ribalta. Sarebbero coraggiosi abbastanza da attuare un colpo di stato e avere lo spregevole desiderio di spodestare il loro leader più illustre? A volte mi chiedo se lo farebbero, ma non ne farò mai cenno nella mia cerchia ristretta. Devono sempre sapere che io sono forte, inespugnabile e onnipotente.

Il guaio è che un giorno potrei non esserlo e a quel punto potrebbe accadere che mi portano fuori e mi sparano.

Poi ancora. Potrebbe essere una benedizione.

Per loro.

E per me.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR