I QUARANTA ALTEZZOSI

Il tratto di altezzosa arroganza attraversa la nostra specie. Si basa sulla nostra innata superiorità nei confronti di tutto ciò che ci circonda. Il mondo dovrebbe rendersi conto di quanto siamo veramente speciali e naturalmente noi siamo sprezzanti nei confronti di coloro che mancano di darci il dovuto rispetto e riconoscimento. La nostra impostazione predefinita è quella in cui noi siamo sarcastici con coloro che ci circondano, irritati da ogni successo che possono avere che sposta i riflettori dell’ammirazione lontano da noi e su di loro. Ci infastidisce vedere che i subalterni ricevono attenzione e proviamo rabbia quando non ci viene data l’adorazione appropriata che si addice a chi siamo. A volte non capiamo come queste persone comuni non riescano a rendersi conto che un gigante cammina tra loro, un colosso, un bestione, questi principi tra gli uomini, e noi ci rendiamo conto che questa è un’ulteriore mancanza che viene attribuita a coloro che non possono rivendicare la grandezza che è nostra. Se sapessimo come sentirla, potremmo provare pietà per loro, ma non la sentiamo e di conseguenza i nostri sono sentimenti di disprezzo, fastidio e impazienza. Naturalmente, quando stiamo seducendo te, la nostra meravigliosa futura fonte primaria, abbiamo bisogno che tu veda gli individui benevoli che siamo, le anime gentili, l’uomo magnanimo, la persona divertente e umoristica e quelle maschere vengono indossate in modo esperto e opportuno. Sotto questa impiallacciatura di piacere rimane il nostro sdegnoso disprezzo per tutti quelli con cui interagiamo. Come ci facciamo beffe delle loro piccole vite folli, del loro ignorare ciò che conta davvero, dei rituali mondani in cui si coinvolgono mentre vagano attraverso la vita come una ipsilon semi-deficiente. Sono così fortunati che la nostra specie illumina le loro vite e porta un po’ di sollievo dalla noia attraverso le grandi opere che creiamo, il grande carisma che mostriamo e le bellissime sensazioni che evochiamo in tutti coloro che hanno il privilegio di essere selezionati da noi. In alcune occasioni, non possiamo tenere sotto controllo questa altezzosa arroganza. Durante i momenti di incompetenza da parte dei subalterni, quelli di natura terziaria e servile, possiamo scattare e essere sprezzanti con loro. Di solito tu, come nostra fonte primaria, considererai questo come prova del nostro desiderio di alti standard e il segno di una persona che non tollera gli sciocchi. Qualsiasi disagio che puoi provare nella nostra spiacevole sgridata di un impiegato che ci mescola i biglietti o di un cameriere maldestro che ci versa da bere viene dissipato mentre resti nella nostra schiavitù, ipnotizzato dalla nostra superiorità. A volte il tuo pensiero può allearsi con il nostro superbo disprezzo per questi servitori. Quegli episodi ti forniscono scorci di breve durata di ciò che realmente si nasconde sotto le nostre numerose maschere, e a tempo debito ti troverai tu stesso a sperimentare un disprezzo così arrogante una volta che la tua svalutazione sarà in pieno svolgimento. Nessuno è immune da questo nostro atteggiamento perché attraversa il nostro essere, lo teniamo nascosto fino a quando riusciamo perché la maggior parte della nostra specie ha la consapevolezza che un simile atteggiamento nei confronti delle persone è considerato deplorevole e spiacevole. Intrecciato dentro questo comportamento, sarai anche testimone di una ripetuta proiezione su di te da parte nostra. È necessario per noi sollevarci dall’onere e trasferirlo a te, per mantenere il nostro status elevato e preservare il nostro controllo di te e degli altri attraverso quest’aria sprezzante. Qui ci sono quaranta esempi della nostra altezzosa arroganza che dovresti tenere d’occhio.

1. Non essere dispiaciuto, sii preciso.
2. Sei sempre una delusione, vero?
3. Non essere amareggiato, sii migliore.
4. Fai di tutto per infastidirmi, vero?
5. Non in quel modo, in questo modo.
6. Non ho tempo per questo.
7. Non capisci, tu non sei me.
8. Scusa è la tua parola preferita non è vero?
9. Lo farei da solo ma tu devi imparare.
10. Onestamente non ho idea del perché perdo tempo con te.
11. Ho la pazienza del santo, davvero.
12. Sai chi sono io?
13. Non faccio caso a cosa indossano gli altri.
14. Io guido, tu segui.
15. Io faccio, non mi faccio fare.
16. Ne ho uno di quelli, solo il mio è meglio.
17. L’hai fatta tanto lunga da una simile sciocchezza.
18. Ti direi perché, ma non capiresti.
19. Non saresti niente se non fosse per me.
20. Io sono la rockstar in questa relazione.
21. Tu piaci alle persone solo grazie a me.
22. Devi sorridere di meno; sembri un imbecille.
23. Suppongo che sia il meglio che puoi fare, vero?
24. No, non va abbastanza bene, non sei abbastanza bravo.
25. Perché mai ho scelto qualcuno come te?
26. Va bene, non puoi farci nulla tu sei così, vero?
27. Deve essere un inferno essere te.
28. Chi sei di nuovo?
29. Scusa, ti conosco?
30. Una volta è un errore, due è perché sei seduto in una stanza senza nulla da fare.
31. Non sono arrogante, sono solo migliore di te
32. Non hai idea di cosa devo affrontare.
33. Non dureresti cinque minuti se fossi me.
34. Non arrivi ad essere me per caso, sai?
35. Desidererai non averlo detto perché sei in torto.
36. Non preoccuparti, ti ho portato così lontano.
37. Avresti dovuto essere stato soffocato alla nascita.
38. Sei un tale spreco di spazio.
39. La risata è per gli sciocchi.
40. Sei davvero una sottospecie di essere umano

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR