ESTREMO

Noi non facciamo le cose a metà. Non c’è nessuna magnolia che adorna le pareti dove viviamo. Muzak non suona in playback e non scegliamo mai di mangiare gelato alla vaniglia. Se è neutrale, se è al centro della strada e se è seduto sul recinto non ne vogliamo sapere. Se è insipido puoi dimenticartene, se qualcosa è inoffensivo non ha alcuna utilità per noi e parole come ineccepibile, spregiudicato e imparziale sono inutili.

Non siamo interessati a cose giuste o eque e detestiamo l’indifferenza. Se sei non impegnato, di mentalità aperta, equilibrato, distaccato e disallineato, non sei performante come ti vorremmo. Tutto ciò che sa di essere dritto nel mezzo non ha alcun interesse per noi, perché tutto ciò che vogliamo deve essere estremo. Lo vogliamo freddo ghiacciato o caldo bollente. Prendi ad esempio la nostra furia accesa. Quando ci trasmetti un commento su di noi o fai qualcosa che è una critica, e lo fai in modo non emotivo, distaccato e diretto, puoi anche affondare una lancia nei nostri cuori mentre questa critica ferisce e brucia. Per contrastare questo, la nostra furia si accenderà e quindi reagiremo adottando l’estremo. Potremmo scagliarci contro di te, riversare disprezzo ed etichettarti con un miscuglio di parole offensive e cattive, pensate per prendercela con te e farti piangere. Possiamo adottare l’estremo opposto e fornirti la nostra furia fredda e arrogante, lo sguardo gelido e l’indifferenza rivolta verso di te. Noi viviamo e prosperiamo agli estremi. Non c’è mai un assestamento per la via di mezzo. O è festa o carestia.

All’inizio, dobbiamo creare un diluvio di falso affetto quando riversiamo su di voi complimenti e lodi. Le parole arrivano facilmente e queste esclamazioni pronunciate dolcemente o con entusiasmo (anche il nostro metodo di consegna adotta un estremo) si riversano su di te così tu sei immerso nel nostro affetto e amore. Stai affogando nel desiderio, sommerso dalla nostra seduzione e sepolto sotto una valanga di affetto. Ti vengono fatti regali costosi, niente di economico, niente di volgare o malconcio, solo gli oggetti migliori e più deliziosi vengono selezionati per te. Vieni intrattenuto con le storie dei nostri successi, della nostra eccellenza e della nostra genialità. Non sono stato il giocatore dell’anno una volta, ma quattro volte. Non sono solo quello che ha fatturato di più nel dipartimento, ma nell’intera azienda. La mia auto è al top della gamma. Ho sempre mangiato solo cibo biologico, nessuno di quei cibi veloci elaborati fa per me. I miei fazzoletti sono di seta e non di cotone. Ho tre spazzolini da denti per mattina, mezzogiorno e sera. Uso quattro diversi prodotti per la pelle quando mi lavo la mattina. Tu hai letto Guerra e Pace in una settimana? Io l’ho fatto in tre giorni. Non ti mando un messaggio solo una o due volte al giorno, no, quale sarebbe il punto? Ricevi una valanga di messaggi. Impressionato? Dovresti esserlo. Dimostra quanto tu sei speciale e quanto io sono sensazionale essendo in grado ricevere messaggio dopo messaggio da te ed essere ancora un così gran lavoratore come sono io.

Non obbedisco al limite di velocità, quello è per le persone comuni. Quando è ora di uscire e festeggiare, noterai sempre quando il mio seguito e io siamo arrivati. Guarda solo il conto del bar che aumenta. Perché avere un partner quando se ne possono destreggiare cinque? Perché scommettere cento sterline quando con mille si vincerà molto di più? Cinque stelle? Voglio un cinque stelle superiore? Io sono il combattente a cinque stelle: l’Ammiraglio della Flotta, il Feldmaresciallo e il Maresciallo dell’Aeronautica. Alza il volume fino alle undici. Perché una dozzina di ospiti? Facciamo due dozzine. Facciamo uno spettacolo, facciamo un tuffo, spingiamoci oltre. Conduco una vita di eccesso Mi impegno in comportamenti estremi. Non parlo mai e basta, urlo o mi arrabbio o sussurro seduttivamente. Non ho il raffreddore, ho la polmonite e faresti meglio a prenderti cura di me mentre ce l’ho.

Non solo ti faccio salire sulle vette, ma ti porto anche alle estreme profondità. Ti congelo. Ti fustigo con parole acide. Te lo porto via e ti mando a rotolare verso il fondo. Giù, verso il basso ti getterò. Non voglio solo che tu pianga, voglio che ti lamenti e urli. Non voglio che tu sia irritato dal mio comportamento, voglio che tu sia arrabbiato, che tu dia di matto, fuori di te dal fastidio. Non voglio che tu sia triste, voglio che tu sia desolato. Non voglio che tu sia infelice, voglio che tu sia impantanato nella sofferenza. Alto o basso, non importa basta che non sia nel mezzo.

Perché sono così? Perché la mia specie e io non decidiamo mai per okay o bene, ma dobbiamo portarlo fino a eccellente o terribile? Lo facciamo perché l’estremo significa speciale. Estremo significa superiore. Estremo significa che ti accorgerai di me. Non svanisco semplicemente sullo sfondo. Non sono beige. Non affondo in un mare grigio. Sono un’oscurità impenetrabile e sono una luce gloriosa. Non sono un monotono costante, perché io sono il basso pesante, risonante e sonoro e le campane angeliche tintinnanti.

Sono così perché nessuno ricorda l’uomo di mezzo, il livello medio e il mediano. Il neutro non è niente. Io devo essere notato. Devo essere ammirato. Devo stupire e meravigliare. Devo distinguermi, far girare la testa ed essere l’argomento centrale della conversazione, buona o cattiva, non importa fino a purché sia riconosciuto. Devo provocare, stimolare e suscitare, quindi vengo sempre notato e mi viene prestata attenzione. Devo sempre averne per quanto possibile e di nuovo ancora. L’estremo è l’unica opzione disponibile per me. In quale altro modo potrò riempire questo vuoto?

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR