CONTROLLARE È ADATTARSI: IL NARCISISMO E LA SUA CREAZIONE

Per gestire e affrontare i capricci della vita, gli esseri umani hanno sviluppato strategie di adattamento. Queste strategie di adattamento variano in termini di estensione del loro utilizzo, del loro impatto sull’utente, dell’impatto su altri e della frequenza della loro diffusione. Alcune strategie di adattamento sono considerate “sane” e altre “malsane”, e alcune possono essere un misto tra le due, a seconda dell’estensione e della durata dell’impiego.

Prendere le distanze è una strategia di adattamento. Puoi prendere le distanze da una situazione e dalle persone, ma un prolungato e ampio allontanamento può portare all’isolamento con i problemi connessi che tale isolamento può portare. L’allontanamento a breve termine può consentire il recupero, la ricarica e l’evitare il protrarsi di una situazione dannosa. L’allontanamento a lungo termine che è mirato a uno o più principali sostenitori del danno può portare alla sottrazione quasi completa da influenze tossiche e dannose. Il no contact, naturalmente, è una strategia di adattamento che include l’allontanamento come principio centrale di essa ed è la strategia di adattamento più efficace da applicare per quanto riguarda il recupero dal coinvolgimento con la nostra specie.

Piangere è un’altra strategia di adattamento. Il rilascio di tensione, il dolore trattenuto, i sentimenti di sofferenza spesso svaniscono come risultato di qualcuno che piange. Potresti sentirti dire “fai un buon pianto, ti sentirai meglio” e in effetti molte persone hanno attestato l’impatto benefico di farlo, perciò col pianto si ottiene la liberazione e spesso funge da segnale per invitare al conforto da parte di altri. È una strategia di adattamento messa in atto dalle persone per affrontare una situazione stressante, preoccupante o dolorosa.

L’autolesionismo è un’ulteriore forma di adattamento. La distrazione causata dalla reazione di dolore ai tagli (i tagli sono solo una forma di autolesionismo) consente ad un individuo di alleviare il dolore di certi altri sentimenti, si ottiene una liberazione, una distrazione e consente anche a quell’individuo di esercitare il controllo in circostanze in cui si sente incapace di esercitare il controllo (o nel caso in cui lo facesse lo farebbe sentire a proprio agio). L’autolesionismo pur essendo una strategia di adattamento è considerata una forma negativa di strategia di adattamento.

Espressione dei sentimenti Essere in grado di “parlarne” e “dai aria ai tuoi sentimenti” è pure una strategia di adattamento. La capacità di parlare con qualcun altro che semplicemente ascolterà, anche se non offre nulla in risposta o anche solo per parlare di te stesso su come ti senti (che sia in generale o in relazione a qualcosa di specifico) consente alle persone di provare un senso di liberazione, l’alleggerirsi da un particolare carico, e spesso porta chiarezza in termini di comprensione di se stessi e di trovare una via da seguire.

Esistono molte strategie di adattamento che gli umani mettono in atto: alcune sono consapevoli e altre avvengono inconsciamente.

Il narcisismo è una di queste strategie di adattamento ed è potente ed invariabilmente molto efficace, sebbene la sua efficacia dipenda dalla scuola del narcisista e da quale particolare risultato si sta tenendo in considerazione. Il risultato del nostro narcisismo è qualcosa che affronterò in un articolo separato.

Il narcisismo deve mantenere il costrutto (il falso sé) e imprigionare il demone (il vero sé). Collettivamente questa è l’Autodifesa del narcisista. Questa Autodifesa viene raggiunta attraverso Gli Scopi Primari (carburante, tratti caratteriali e benefici residui).

Centrale in questa Autodifesa e nel raggiungimento de Gli Scopi Primari è il controllo. Il narcisista deve in ogni momento avere il controllo del proprio ambiente e delle persone all’interno di quell’ambiente che ovviamente include te. Che tu sia un estraneo, un conoscente, un amico, un collega, un parente o un partner romantico. Che tu sia un vicino, un compagno, una sorella o un fratello, quell’uomo del negozio all’angolo o la fidanzata, tu rientri nella matrice di carburante del narcisista e devi essere sottoposto al controllo del narcisista.

Questo controllo deve essere esercitato ogni secondo di ogni singolo giorno. Ogni momento che passa deve essere posseduto e governato dal narcisista. Dobbiamo esercitare il controllo attorno a noi, deve essere completo e totale come se le nuvole stesse fossero tenute al guinzaglio da noi. Perché?

Perché una volta il narcisista non aveva il controllo.

Questa mancanza di controllo implicava che il narcisista si sentisse impotente, debole, vulnerabile ed esposto.

La combinazione di una predisposizione genetica e l’imposizione di questa mancanza di controllo ha dato origine al narcisismo come strategia di adattamento. Questi due ingredienti si sono combinati e hanno fatto “nascere” il narcisismo come mezzo per far fronte al mondo, alla mancanza di controllo che il mondo causa agli individui. Molte persone non hanno alcun problema con questa mancanza di controllo, altre possiedono strategie di adattamento alternative e poi ci siamo noi – i narcisisti. Circa uno su sei della popolazione umana di questo pianeta è diventato narcisista per far fronte a questa perdita di controllo.

Il narcisismo consente l’imposizione del controllo attraverso la manipolazione. L’imposizione del controllo ci consente di raggiungere gli Scopi Primari. Il raggiungimento degli Scopi Primari consente la nostra Autodifesa e quindi noi sopravviviamo e prosperiamo.

Il narcisismo è una strategia di adattamento.

Le persone credono che l’abuso sia l’ingrediente nella formazione di un narcisista. È un ingrediente, sì, ma ci sono due ingredienti nella formazione della nostra specie. Il primo ingrediente è la predisposizione genetica, se vuoi questo è il terreno fertile che fornisce la base per far crescere e prosperare il narcisismo. Il secondo ingrediente è la mancanza di controllo (di cui l’abuso fa parte di quella mancanza di controllo) e questo è il “seme” che è posto nel terreno fertile della predisposizione genetica e quindi il narcisismo “cresce” come strategia di adattamento. Per alcuni, il terreno è lì, ma non arriva mai nessun seme e quindi niente narcisista. Per gli altri, non c’è il terreno ma c’è il seme, ma di nuovo, mancando un ingrediente essenziale, non può esserci narcisismo.

La predisposizione genetica unita alla mancanza di controllo (in una fase formativa della vita) equivalgono al narcisista.

Che aspetto ha questa mancanza di controllo (in una fase formativa della vita – ovvero l’infanzia)?

• Abuso. Che sia fisico, emotivo, sessuale o psicologico, qualsiasi forma di abuso nei nostri confronti equivale a una mancanza di controllo. Non potremmo difenderci dagli abusi e quindi questa è una mancanza di controllo, su noi stessi e su coloro che hanno ricevuto danni abusivi nei nostri confronti. L’abuso è un atto di commissione – siamo stati picchiati, molestati sessualmente, ci è stato detto che eravamo inutili, insultati ecc.

• Isolamento. Sia che si tratti di essere stato chiuso in un ripostiglio sotto le scale, impedito di giocare con altri bambini, tenuto lontano dagli altri membri della famiglia, non essere ammesso a partecipare ad attività di gruppo di qualsiasi natura, somministrati trattamenti del silenzio e trattati come se non esistessimo, isolandoci e ostracizzandoci in qualche modo costituiva ancora una mancanza di controllo. Noi non siamo stati in grado di controllare le nostre interazioni, qualcun altro l’ha fatto per noi e a nostro discapito. Siamo stati controllati da un’altra persona e quindi è mancato il controllo.

• Abbandono. Anche se possono non esserci stati atti di commissione abusivi, ci sono atti di omissione abusivi. Quindi non ci è stato fornito un ambiente sicuro, non ci è stato insegnato in modo efficace (riguardo a “fatti”, relazioni, comportamento, responsabilità), non siamo stati supportati emotivamente, non siamo stati nutriti, vestiti o protetti, non siamo stati protetti da un abusante di commissione e/o potevamo vagabondare dove volevamo. Ancora una volta ci è stato negato il controllo su noi stessi perché non ci sono stati forniti i beni, le risorse e gli strumenti per ottenere un controllo effettivo sulle nostre vite e questa negligenza (mancanza di controllo) ci ha esposto a ferite, dolori, malattie, ferite, solitudine e/o atti di abuso attraverso la commissione.

• Il Bambino D’Oro. Tutto ciò che abbiamo fatto è stato decantato e lodato. Era invariabilmente considerato un brillante e ardente esempio di genialità, anche quando non lo era oppure l’elogio era eccessivo per un risultato valido. Ciò implicava che non avevamo il controllo nel senso di conseguire risultati in modo valido. Avevamo la grandezza imposta su di noi senza essere pronti per essa, senza averla guadagnata e senza apprezzarla. Tutto ci è arrivato troppo facilmente e anche questo ha comportato una mancanza di controllo. Non avevamo alcun controllo sull’esito dei nostri sforzi, non sentivamo alcuna costrizione a raggiungere e ad applicare lo sforzo perché qualsiasi cosa avessimo fatto (cattiva, mediocre o buona) veniva accolta con apprezzamento, lode e generosità di “che genio”. Ci è stata negata la capacità di controllare il nostro destino.

• Sabbie Mobili. Laddove abbiamo sperimentato le Sabbie Mobili abbiamo avuto una mancanza di controllo perché l’ambiente intorno a noi in quella fase formativa mancava di costanza. Un giorno il sole splendeva e il giorno dopo, anche se tutto il resto sembrava rimanere uguale per noi, c’era un temporale. Il lunedì la nostra pittura è stata dichiarata “il remake di Rembrandt” (come nel Bambino D’Oro) e venerdì il nostro dipinto “è stato il lavoro di un deficiente che impugna una patata anziché un pennello”. L’applicazione del pensiero in bianco e nero da parte dell’aggressore ha creato un ambiente incerto, un ambiente di tira e molla, di idealizzazione e svalutazione e non abbiamo avuto alcun controllo su quale versione ci sarebbe apparsa. C’era una mancanza di controllo nelle nostre vite attraverso l’incertezza, l’imprevedibilità e quelle sabbie mobili.

• Esaminatori B. “È buono ma non abbastanza buono”. “Puoi fare molto meglio”. “Non ti stai impegnando abbastanza”. “Stai deludendo te stesso, ma del resto stai deludendo me”. Queste frasi e quelle simili ad essa racchiudono la perdita di controllo percepita da coloro che sono “gli Esaminatori B”. Ogni volta che la collina veniva scalata e veniva raggiunta la cima, compariva improvvisamente un’altra collina. Lo sforzo era ok, abbastanza decente, accettabile, ma mai veniva accolto con approvazione. Andare avanti, imparare di più, essere più veloce, nuotare più forte, salire più in alto, splendere più luminoso. Non vi era alcun controllo perché non ci è mai stato concesso un momento per stabilirsi, per amare ciò che era stato raggiunto e per riflettere. Non siamo riusciti a stabilire i nostri parametri di realizzazione e soddisfazione, ma invece siamo stati sempre obbligati dagli standard di un’altra persona che alla fine hanno dimostrato di essere standard non raggiungibili e quindi non abbiamo avuto controllo.

• Il Facsimile. Siamo stati formati per essere esattamente come l’aggressore. A volte questo era interamente per volere dell’aggressore e talvolta vedevamo come si comportava questo individuo e dicevamo: “Voglio anch’io quel potere” (di solito inconsciamente ma a volte, come nel mio caso, consapevolmente). Anche se puoi pensare che una decisione consapevole di copiare l’aggressore e quindi di prendere il potere fosse una forma di controllo, non lo era – questo era in realtà un prodotto del narcisismo già stabilito e quindi un sintomo piuttosto che una causa. Laddove l’aggressore ha fatto in modo di plasmarci come lui – formando le nostre opinioni, i nostri punti di vista, i nostri comportamenti, le nostre simpatie e antipatie, cosa indossavamo, cosa mangiavamo, dove andavamo, cosa facevamo, e in alcuni casi assieme a questo c’era una decisione inconscia di imitare e copiare quei comportamenti e quelle caratteristiche, ci è stato ancora una volta negato il controllo.

Quindi, sia che siamo provenuti da un ambiente indigente, da uno ambiente agiato, o da un ambiente apparentemente banale, ognuno di quegli ambienti aveva il potenziale di causare una mancanza di controllo nelle nostre vite. Prendi questa mancanza di controllo e aggiungila alla predisposizione genetica e così è nata la nostra strategia di adattamento del narcisismo.

Il narcisismo è diventato il nostro modo di affrontare il mondo.

Il narcisismo ci ha permesso di esercitare il controllo.

Una mancanza di controllo equivale a una mancanza di potere.

Una mancanza di controllo equivale a essere vulnerabili.

Una mancanza di controllo equivale a essere deboli.

Una mancanza di controllo equivale a essere senza valore, senza significato e senza importanza.

Quando ci manca il controllo, iniziamo a svanire e non esisteremo più.

Una mancanza di controllo ora ci riporta alla mancanza di controllo dopo.

Questo non deve mai accadere per troppo tempo perciò noi siamo stati formati da questa mancanza di controllo che si unisce alla nostra predisposizione genetica e per sopravvivere e prosperare non ci deve mai e poi mai mancare il controllo perché se questo persiste, beh, allora, è la fine.

Dobbiamo avere il controllo assoluto. E questo significa controllo assoluto su te, su lui, su lei, su loro ma soprattutto su TE.

Scopri di più: 10 Cose Che Devi Sapere sul Narcisismo

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR