UNO SGUARDO AL FUTURO

È risaputo che la nostra specie agisce indossando una maschera. Abbiamo imparato come rappresentare quelle emozioni che non sentiamo. Abbiamo verificato che in certe situazioni ci si aspettava che rispondessimo in un modo particolare. Siamo consapevoli che indossando una particolare maschera è più facile affascinarti e sedurti. Siamo consapevoli che tenendo una certa maschera la crudele malevolenza che si cela al di sotto può essere tenuta sotto controllo così da farci guadagnare accettabilità e l’avanzamento dei nostri piani. Ci sono occasioni in cui ti daremo un assaggio di cosa si nasconde sotto.

Non mi sto riferendo a quando togliamo la maschera e ti sottoponiamo alla fase di svalutazione. Questo è un atto mirato e intenzionale da parte nostra. Non faccio riferimento a quando la maschera crolla come conseguenza della nostra rabbia e i Narcisisti Inferiori e Medi sono incapaci di mantenere la facciata così che la rabbia erompe e la belva malvagia viene sguinzagliata.

Ci sono però occasioni in cui vi concediamo un fugace sguardo dietro la maschera e a cosa si nasconde sotto. Questo accadrà durante il periodo seduttivo. Qualche volta è la conseguenza dell’effetto di un particolare agente, tipo l’alcool. Qualche volta, specialmente nei Superiori della nostra specie, viene fatta come azione deliberata per misurare la tua reazione. In qualche caso, ti diciamo ciò che ti aspetta per vedere se tu ti tiri indietro di fronte alla suggestione, o cosa più probabile rispondi in maniera favorevole perfino sotto forma di negazione.

“Non potrei mai immaginare che fai questo”.

“Con me non succederà. Potrà essere successo con altre persone ma io ti tratterò meglio di come hanno fatto loro”.

“Tu non sei così, non fare lo scemo”.

“Non ti ci vedo a fare qualcosa del genere, sei troppo carino”.

Se rispondi in questi termini quando ti abbiamo dato un tale avvertimento, allora per noi è il via libera al fatto che ti abbiamo sotto il nostro controllo e che tu ti accorderai ai nostri desideri e macchinazioni. Ci permette anche, quando in futuro durante la fase di svalutazione ci comportiamo davvero come abbiamo descritto, di rinfacciartelo dicendo

“Ti avevo avvisato”.

“Perché ti lamenti? Ti avevo anticipato che questo sarebbe accaduto”.

“Te l’avevo detto”.

“Non vale piangerci sopra ora. Ti avevo detto com’ero”.

“Te l’avevo detto e tu hai deciso di stare con me. È colpa tua”.

Con l’Inferiore e il Medio-Rango della nostra specie, queste affermazioni sono più simili al pensare ad alta voce. La maschera scivola per un momento, senza che ci sia l’intenzione, attraverso la spiegazione del comportamento futuro prima che realizzino cosa hanno detto e la rivelazione viene messa da parte, negata o spacciata per un commento stupido dovuto al bere o al fatto che siano stanchi. Perché queste frasi emergono in questa maniera dall’ Inferiore e dal Medio-Rango della nostra specie? È colpa o rimorso? No, perché queste emozioni non vengono provate dalla nostra specie. Escono da una mancanza di autocontrollo. Il comportamento “cattivo” che insorgerà ad un certo punto sta in agguato dietro la superficie e, come un gatto che combatte per uscire dal sacco, cerca sempre di spuntar fuori ma gli viene impedito di farlo tramite il mantenimento della maschera indossata. Occasionalmente, attraverso la perdita del controllo – potrebbe essere per il bere, la fatica, una disattenzione – ciò che sta sotto la maschera fa una breve apparizione prima che il controllo venga esercitato nuovamente. Qui ci sono quindici portentosi “mostra e racconta” della nostra specie. Se dovessi sentire queste affermazioni dovresti tener conto dell’avvertimento che ti è stato dato.

1. Sono davvero una cattiva persona.
2. Ti ferirò solamente.
3. Dovresti stare lontano da me.
4. Faccio brutte cose. Non posso farci niente. Lo faccio sempre.
5. Ti farò desiderare di non avermi mai incontrato.
6. Andrà male, succede sempre.
7. Finirai per odiarmi.
8. Non sai in cosa ti stai cacciando.
9. Non dovresti farlo.
10. Dovresti andartene finché puoi.
11. Andrà a finire male.
12. Io devo ferire le persone.
13. Non voglio ferirti, ma lo farò.
14. Voglio solo inserirmi.
15. Non sono quello che credi io sia.

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Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR