007

Io sono un grande fan di James Bond, sia a livello letterario che nella versione cinematografica. Perché? Perché è uno della mia specie. Attrae un’ammirazione universale ovunque vada. Le donne vogliono stare con lui e gli uomini vogliono essere lui. È ovvio che agisca alla velocità di un tornado. Il carburante che 007 riceve deve essere di altissima qualità, super raffinato, energia super potente. Posso sentirne un’ondata al solo pensiero di essere lui. Attira le donne in un istante, sfoggiando una serie di tecniche seduttive che ha ben perfezionato tramite la pratica e l’osservazione delle persone. Passa dall’incontro al letto in sessanta secondi. È un ragazzo. Non si attacca mai ad una donna, ce ne sarà presto un’altra che gli fornirà ulteriore amore e ammirazione.

Bond ama i suoi gadget e li apprezza con la nostra attenzione oggettificata. Chiaramente appartiene alla nostra tipologia quando prova più divertimento per una penna laser che a stare rintanato a guardare una vecchia soap opera con una partner a lungo termine. Nota come i suoi occhi si espandono per il piacere quando l’inventore Q gli svela un orologio che è anche un esplosivo. Apprezza la perfezione e la maestria. Dal suo completo di Turnbull e Asher alla sua pistola Walter PPK e infine le macchine di alta qualità con cui guida ad una velocità spericolata.

Non ha nessun concetto dei limiti. Partecipa ad un poker senza invito, entra nella tana del cattivo attraverso una serie di atti distruttivi e non ci pensa un attimo a sottrarre una signora ad un rivale. Irrompe sempre nella casa del direttore M e smanetta con il suo portatile. La sua tendenza alla dipendenza emerge all’apparire di numerosi Vodka Martini e la passione seriale per le donne. Vede tutti intorno come inferiori a lui e non ha nessuna difficoltà nel far fuori qualcuno che non gli serve più o lo ostacola. Il suo senso di essere in diritto è imponente. Andrà dove vuole, avrà qualsiasi donna desidera e sparerà a chiunque provi a sfidarlo, senza un secondo di esitazione.

La sua fiducia in sé è fuori misura. In “La morte può attendere” entra in un hotel di Hong Kong e assomiglia a Robinson Crusoe ma lo fa con quell’aria da uomo vestito con uno smoking costoso. Nel romanzo Moonraker, Bond va al Blades, un club insieme ad M e immagina che i clienti lo vedano come “un duro” e “non il solito tizio che si vede al Blades”. Non li usa forse come specchi?

Infine, chiunque usi il motto “Il Mondo Non è Abbastanza” può essere solo uno della mia specie.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR