Il Narcisista Inferiore. Che si tratti del perdente dichiarato che incarna l’Inferiore Minore, dell’Inutile per eccellenza che è l’Inferiore Centrale, o del bullo di successo ma insopportabile che rappresenta l’Inferiore Maggiore, tutti e tre condividono alcuni tratti comuni. Uno di questi è lo stato di delirio in cui vivono.
L’Inferiore esiste in una bolla, convinto della propria avvenenza, della sua forza innata o della propria sensualità irresistibile. Crede che tutti lo amino; se qualcuno non lo fa, è perché è un idiota e non vale nemmeno la pena di prenderlo in considerazione.
Si crede un campione nello sport, un grande scrittore o un maestro in qualche hobby. E se non vince o non riceve riconoscimenti, allora il gioco era truccato, la vernice era del tipo sbagliato o i giudici erano dei ritardati. In fondo, chiunque non riesca a vedere che l’Inferiore è un campione baldanzoso, beh, deve avere qualche rotella fuori posto, giusto?
L’Inferiore attraversa la vita facendo ciò che vuole, prendendo ciò che desidera, comportandosi come gli pare, e nessuno ha il diritto di ostacolarlo o interferire con quello che ritiene un suo diritto divino. È completamente cieco di fronte ai propri difetti: quella pancia gonfia di birra? Un segno di gioia di vivere. La calvizie? Un simbolo di virilità. Indossare sempre la stessa giacca? Uno stile classico intramontabile.
Il suo narcisismo gli consente di mantenere la percezione della propria superiorità (anche quando non esiste affatto) grazie all’uso costante di questo delirio. Non vede i suoi fallimenti, le sue mancanze o le sue inadeguatezze. Il meccanismo di difesa delle Doppie Linee di Difesa nega l’esistenza del difetto oppure lo attribuisce a qualcun altro o a qualcos’altro. In questo modo, l’Inferiore evita ogni responsabilità, mantiene la sua presunta superiorità, raccoglie carburante e si fa strada nella vita seminando caos intorno a sé senza mai subire conseguenze.
Ora, una crisi da carburante farà scoppiare la bolla, ma questo articolo non tratta gli effetti della crisi da carburante. Qui si parla piuttosto del divario con la realtà. Quando è ben rifornito, l’Inferiore non soffre alcun divario con la realtà. È del tutto ignaro e si muove secondo le illusioni fornite dal suo punto di vista narcisistico, poiché è questo che gli permette di esistere e di funzionare.
E il Superiore?
Non si può negare che il Superiore abbia delle basi a supporto delle sue affermazioni audaci. Basta guardare i soldi, la carriera prestigiosa, il successo pubblico, la folla adorante, il potere che esercita, i record stabiliti, i libri venduti, le opere d’arte create, i Paesi invasi, le fabbriche aperte, i dispositivi inventati, le elezioni vinte.
Dal capitano d’industria al campione olimpico, dalla pop star al politico, dal reale al leader, dallo stratega mediatico all’artista celebrato, il Superiore occupa i livelli più alti del successo. Il suo narcisismo è ciò che gli ha permesso tale ascesa. Privo di rimorso, senza coscienza, animato dal desiderio di essere il migliore, da una fede assoluta nelle proprie capacità, da un senso di diritto acquisito e da un’efficienza spietata, non c’è da stupirsi se il Narcisista Superiore scala le vette del potere.
Il Superiore è anch’egli vittima del delirio? Assolutamente sì, e si manifesta sotto forma di abbellimenti ed esagerazioni, poiché la paranoia innata del narcisista impone che nulla sia mai abbastanza. Può essere popolare, ma si convince di essere immensamente popolare, perché il narcisismo glielo impone.
Il narcisismo lo ha spinto a raggiungere le vette del potere politico, e poi alimenta il bisogno di restarci, di volere sempre di più, perché non sufficit orbit terrarum — il mondo non basta.
Così, il Superiore può avere un grande potere, ma ne percepisce la portata come ancora più estesa. Può essere ricco, ma ne esagera l’entità. La sua prospettiva narcisistica esige una realtà ancora più grande di quella reale. Una realtà persino migliore dell’originale.
La combinazione tra ciò che ha effettivamente raggiunto e ciò che crede di aver raggiunto produce un’applicazione del potere su scala immensa, che a sua volta alimenta il narcisismo. E il ciclo continua. Può esistere un divario con la realtà, ma come per l’Inferiore, non è percepito dal Superiore — a meno che non si manifestino gli effetti di una crisi di carburante.
E il Narcisista di Medio-Rango?
Anche lui (o lei) può raggiungere dei risultati. Non su scala paragonabile al Superiore, ma certo superiori a quelli dell’Inferiore. Il Narcisista di Medio-Rango — in particolare il Medio-Rango Centrale e il Medio-Rango Maggiore — raggiunge il successo, buoni lavori, redditi elevati, traguardi accademici e sportivi. È circondato da amici, benvoluto da famiglia e comunità (merito della solita facciata ben curata) e convinto della propria innata bontà.
Tuttavia, una delle differenze fondamentali tra i Narcisisti Inferiori e Superiori rispetto al Medio-Rango riguarda la modalità con cui si manifesta il divario con la realtà. La superiorità dell’Inferiore si basa su provocazioni aggressive, anche se rudimentali e grossolane.
Anche quella del Superiore si basa su provocazioni aggressive, ma più raffinate, eleganti e grandiose. La superiorità percepita del Medio-Rango, invece, ha radici in una provocazione passiva: trattamenti del silenzio, diffamazioni gelose, manovre da ufficio, giochi di pietà e così via.
Questo comporta che la loro superiorità passiva e difensiva, a differenza della spinta aggressiva e dominante delle altre due scuole, espone il Narcisista di Medio-Rango a divari periodici con la realtà. Ovviamente li sperimenterà anche lui su scala massiccia durante una crisi di carburante, ma come già detto, non è questo il tema dell’articolo.
Il Narcisista di Medio-Rango soffre di episodi di distacco tra la sua prospettiva narcisistica e la realtà. Fa parte del suo funzionamento narcisistico, perché è questo che gli consente di operare in modo passivo-aggressivo, cercando compassione, mostrando gelosia, suscitando pietà e invocando aiuto e supporto.
Ogni tanto, il Narcisista di Medio Rango intravede ciò che è, invece di ciò che vorrebbe essere. All’improvviso si rende conto di essere solo un impiegato con uno stipendio da quadro intermedio, e non sulla corsia preferenziale verso il consiglio di amministrazione.
Mentre l’Inferiore, che magari ha un lavoro semi-specializzato in fabbrica, considera quello il meglio possibile per lui — e non vorrebbe mai essere un “fighetto con la cravatta” — oppure si convince che non è mai stato promosso perché i dirigenti sono tutti incompetenti e incapaci, il Superiore è già in dirigenza o sta per arrivarci.
Il Narcisista di Medio-Rango, invece, un tempo credeva di essere destinato a quel ruolo da dirigente, ma all’improvviso si rende conto che non lo otterrà. Credeva di avere influenza al di là del suo status attuale, perché si sentiva talentuoso e pronto alla promozione, ma improvvisamente capisce che non è così. La carriera calcistica non è stata brillante come sperava. Lei non è così popolare come vorrebbe. Non riesce a vincere le gare come desidera.
La distanza tra ciò che il Medio Rango desidera essere e ciò che è realmente si manifesta in modo brutale, infliggendogli un colpo devastante. È una ferita, ma nel Medio-Rango sembra spuntare dal nulla, come una fontana improvvisa di mediocrità, inaspettata e sgradita. Questo promemoria sgradevole rappresenta una minaccia al controllo del narcisista.
Il Narcisista di Medio Rango cerca immediatamente di sfuggire a questo divario con la realtà lamentandosi, infuriandosi, mettendo il broncio o diffamando, nel tentativo di ristabilire il controllo sugli altri, raccogliere carburante e cancellare quel promemoria sgradito del fatto che non è affatto speciale come crede di essere.
L’invidia verso coloro che sono ciò che lui vorrebbe essere non ha limiti. La frustrazione per la propria posizione richiede un sollievo immediato da parte di chi lo circonda, che deve riversarsi su di lui con pietà e compassione finché il momento non sarà passato — e con esso il pericolo per la sua esistenza. Ciò che non accade mai, tuttavia, è che il Narcisista di Medio-Rango riconosca di essere un narcisista. Questo non potrà mai succedere.
Di conseguenza, se mai dovessi assistere a un attacco di panico da parte di un Narcisista di Medio-Rango — un lamento disperato per la sua sfortuna nella vita, anche se non c’è alcuna crisi di carburante in atto — allora avrai assistito alla comparsa del divario con la realtà del Narcisista di Medio-Rango
H.G. TUDOR – “The Narcissist’s Reality Gap” – Traduzione di PAOLA DE CARLI