Tu ricorderai di averlo detto quando ci siamo sposati. L’hai detto come voto. Un contratto vincolante con Dio come testimone. Eri d’accordo. Quindi, quando tutto va male (e lo farà sicuramente) cosa succede? Io non divorzierò da te. Puoi starne certa. Mi prenderebbe troppo in termini di energia e di tempo, inoltre voglio continuare a tenerti connessa a me (vedi Elastico). Se tu decidi di divorziare da me ti troverai a fronteggiare la mia ira. Come osi avere l’audacia di prendere un’iniziativa così? Tu stai dichiarando che ho fatto qualcosa di sbagliato quando tutti sappiamo che la ragione è che tu hai solamente immaginato che il nostro matrimonio avesse dei problemi. Indubbiamente, avrei i motivi per divorziare da te, basati sulla tua irragionevole tendenza a lamentarti, criticare, essere petulante con me, ma io ho perseverato. Non potevo lasciare che l’istituzione del matrimonio venisse infangata dal tuo comportamento e ho continuato ad avanzare faticosamente. Ora hai scelto, su falsi presupposti, di divorziare da me. Come hai potuto? Io non ho fatto nulla di sbagliato. Ti ho dato tutto (all’inizio) e ora tu insinui che io sia stato inferiore in qualche modo rispetto a ciò che desideravi da parte mia. Neanche per sogno.
Se pensi che essere stata sposata con me fosse una tortura, prova a divorziare da me. Eviterò ripetutamente di ricevere i documenti, così il processo rallenterà. Cambierò continuamente avvocato (perché non dicono quel che voglio sentire e quindi sono incompetenti) e chiederò aggiornamenti (rinvii) basati su questi cambiamenti. Farò un accordo con te e poi negherò di averlo fatto. Farò un accordo con te e poi lo violerò. Scoprirò ogni e dico OGNI piccolezza e la userò contro di te. Rimarrai a bocca aperta al rievocare di ogni evento (immaginario) che elencherò dettagliatamente. Tirerò fuori il mio charme con il tuo avvocato (a cui chiaramente piaccio -sia una lei o un lui) e anche con il giudice. Mi riempirò la bocca di belle parole in tribunale e ungerò il giudice che sarà impressionato dalla mia facciata di calma, gentile ragionevolezza (l’hai già vista prima, forse?) e tu sarai l’unica che ribolle di rabbia perché un’altra udienza è rimandata o sta andando contro di te. I miei conti verranno nascosti. Non ti pagherò gli alimenti. Negherò l’esistenza di conti. Ti seguirò come un segugio. Ti molesterò e se coinvolgerai la polizia farò ricorso al mio charme ancora una volta e dipingerò te come aggressore.
Userò tutte le mie forze e chiamerò a raccolta tutte le mie cellule cerebrali per accerchiarti nella speranza che tu lasci perdere o concedi terreno su ciò che voglio. Divorzia da me e capirai il concetto di guerra TOTALE.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR