UNA LETTERA AL NARCISISTA N. 90

Il poeta scrittore, anima gentile creativa. Maltrattato in questo mondo che soffre di attacchi di depressione, solitario e ha bisogno di un amico.

Le mie prime impressioni su di te erano che non avevo mai incontrato nessuno così prima. È così profondo, un’anima torturata e io posso aiutarlo a superare tutti i problemi del suo passato. Mi sono un po’ relazionata, quindi ho iniziato a mettere post sul mio viaggio e interagire con te.

Sembravi così triste, quasi triste come me, così ti ho contattato e abbiamo iniziato a parlare. Due settimane dopo, dopo aver parlato abbastanza regolarmente, mi sono tirata un po’ indietro perché ero appena uscita da una relazione e mi sentivo comunque fragile. Si stava scaldando molto più velocemente di quanto avrei voluto, non ti avevo mai visto così. Io volevo un amico. Tu sapevi che mi sentivo inutile perché ero stata scaricata e avevo tutto questo amore da dare, tutti i sogni che avevo tenuto dentro erano stati infranti. Sapevi che stavo male mentre mi aprivo a te. Come ti ho detto, mi piacevi solo come amico, tu mi dicevi che volevi ammazzarti e buttarti da un ponte. Nessuno ti ha mai voluto, perché nessuno ti amava, perché la gente ti usa per un consiglio. Ero scioccata Mi sono fatta prendere dal panico! Cosa sta succedendo?? Cosa posso fare per aiutarti? Ti ho dato più tempo, ho cercato di darti più supportò, ero lì sempre di più.

All’inizio ero un’amica prima che tu mi inseguissi e mi seducessi. Tu sapevi TUTTO su di me, avevi fatto il tuo dovere dal momento che sapevi cose su di me che nessuno tranne gli amici intimi e la famiglia sapevano! Dopo oltre un anno ci siamo avvicinati e sono diventata la tua musa mentre mi scrivevi poesie e cantavi per me. Non ero mai stata ricercata così prima. Era una cosa ossessiva, compulsiva, i messaggi e le chiamate, le poesie, le canzoni, i video erano incessanti! Programmavi le cose da postare su Facebook che mi interessavano sapendo l’orario in cui accedevo dopo il lavoro. Sapevi sempre dove ero senza che te lo dicessi. Pensavo che tu dovessi essere davvero interessato a me, che tu volessi me e io da quel momento ti volevo così disperatamente. Mi ero innamorata di te. Sono stata sopraffatta dalla passione e il desiderio e i sentimenti che avevo represso per anni sono emersi ancora una volta e ho finalmente capito che quelli che parlano della vita e sono così splendidi, devono aver percepito come mi sentivo in quel momento. Adoravo essere la tua musa, finché le parole che hai scritto e la pagina Facebook che hai impostato non hanno iniziato a distruggermi. La tua ossessione per me di un tempo, il tuo bellissimo e intelligente uso delle parole per descrivere me e il nostro amore hanno iniziato a scivolare nella volgarità e nell’odio ricoperto da un profondo disgusto. È arrivato dal nulla.

Il mio poeta scrittore, il mio istruito, intelligente, articolato, sexy, adorante, magnifico amico del cuore, anima gemella, futuro marito era stato rimpiazzato da qualcuno che non conoscevo ma riconoscevo. Vedi, sono stata qui prima – non con il bombardamento d’amore ma con il comportamento negativo, furbo, contorto e malvagio. I commenti sprezzanti, lo sguardo, quello strepitoso sguardo abbagliante scuro che teneva il mio sguardo unito al ghigno mentre chiedevi i miei pensieri riguardo alle tue ultime riflessioni sulla pagina dello scrittore di Facebook. Mi guardavi da vicino mentre leggevo le parole e guardavo te per le risposte, perché? Sapevo che la pagina parlava di me – l’avevi creata quando abbiamo iniziato la nostra danza. Perché? Mi avevi detto che non era per me, era solo un tocco creativo, un’autoespressione, il tuo diritto di scrivere quello che volevi – e poi mi hai fatto a pezzi per non averci messo il like. Non ho mai detto una parola, il mio viso deve aver mostrato la confusione – e quello è stato l’inizio della fine. Per mesi e mesi leggevo parole che descrivevano me e come mi odiavi, mi disprezzavi, ma comunque – non era per me. Continuavi a dirmi di smettere di essere paranoica – il mio comportamento stava diventando instabile – erano solo parole e immaginavo qualcosa che non c’era – MA tu chiedevi la mia opinione come al solito, cosa che ho cominciato a temere! Ho iniziato a dirti che non volevo più leggere, non volevo farti arrabbiare con la mia paranoia. Stavo limitando il tuo talento creativo cosa che non avrei mai voluto fare. Non ero più la tua musa ed ero devastata.

Poi hai iniziato a mostrarmi le foto di ragazze uccise nascoste nella boscaglia dicendomi che era un’opera d’arte. Hai cominciato a sputarmi addosso quando ti ho affrontato per i tuoi comportamenti davvero negativi. Hai messo a soqquadro la mia casa mentre ero al lavoro perché non avevo latte. Da essere la tua Regina, la tua musa a un rottame che era facilmente sostituibile; dal momento che mi hai detto che stavi su Tinder nel caso in cui non avessimo risolto le cose, hai iniziato a portare preservativi nel tuo portafoglio. Avevi ragazze qualunque che ti scrivevano su Facebook ma, naturalmente, le stavi solo aiutando. Mi hai colpito e sei andata a rovistare nel mio telefono mentre ero svenuta, ma non hai trovato nulla perché ti sono sempre stata fedele. Ho smesso di parlare con amici maschi che avevo da oltre 10 anni. Mi hai detto che mi contattavano solo perché volevano sesso facile e di smettere di essere una troia simile. Perché dovrei volerli ancora come amici quando ho avuto te a meno che non ti stia tradendo? Pagavo io per tutto e tu hai evidenziato questa cosa chiamandomi la tua Dolce Mammina (io avevo 40 anni, tu ne avevi 32) e se non ti avessi rovinato abbastanza saresti diventato aggressivo e verbalmente offensivo, evitato il sesso, dormito in una stanza separata, rimasto in piedi a tutte le ore e a dormire tutto il giorno in modo che i nostri programmi non combaciassero più dal momento che io avevo un lavoro e un programma da mantenere.

Quando mi lasciavi per periodi di tempo rifiutandoti di rispondere al telefono, all’inizio era terribile per me. Mi sentivo come se le mie riserve di droga si fossero esaurite e stavo andando in crisi d’astinenza da sola. Mi hai distrutto più e più volte mentre cercavo di tenerci a galla, cercando di salvarci. Hai detto che adoravi il fatto che non mollavo mai.

Mi hai scartato a ottobre 2017 e ho mantenuto il NO CONTACT nonostante il tuo ritorno con il love bombing dal 26 maggio di quest’anno. Vedi, sapevo della ragazza del pub, l’hai sfoggiata di fronte a me, in effetti mi hai preso in giro davanti a lei dicendo che ero infatuata di te quando avevo già una relazione con te – una relazione che con lei negavi mentre io stavo lì, sbalordita dalla tua faccia tosta e dalle tue bugie. Sapevo che, nonostante le tue successive bugie, lei era LA PROSSIMA. Ma era tutto nella mia testa. Ero una stronza gelosa e puoi parlare con chi vuoi e inoltre perché etichettare ciò che abbiamo? quindi tecnicamente ciò che dicevi era vero. Ti odiavo. L’ho saputo dopo. Tutto qui. Quando sei scomparso di nuovo, ti ho scritto una bella lettera per dirti che è finita, ho chiuso e ti ho augurato il meglio. Ho preso tutta la colpa per tutto ciò che è andato storto, tutti gli abusi – è stata colpa mia, per tutto, per tutto! Volevo la chiusura e chiuderla amichevolmente, così te l’ho mandata. Poi ho cancellato tutto quello che dovevo fare con te. Sono scomparsa dalla faccia della terra e ho trovato il canale Youtube di HG. Ho ascoltato tutto e ho letto tutto quello che ho potuto!

Puoi tenere la ragazza del pub – e la prossima, e quella dopo e e quella dopo ancora, so cosa sei. So cosa non sarai mai. Le tue parole non significano nulla, tu non sei Wordsworth o Keats o poeta che va al mio ritmo. Devi trovare un lavoro, iniziare ad essere un adulto e smettere di scroccare dalla tua povera mamma. Mi sento una completa nullità rispetto a te, ho quasi barcollato e ho interrotto il no contact per dirti di uscire dalla mia vita, ma gli articoli e la guida di HG mi mantengono forte. HG è stato il mio campo di forza, il mio scudo da battaglia, la mia lucente armatura. Ho vinto questa battaglia. Mi è stato insegnato a essere libera da qualcuno di gran lunga superiore a te. Scommetto che pensi di essere un Maestro Narcisista, ma sei più come un Maestro coglione! E posso confermarlo, non lo sei neppure nelle parti basse!

Ciaone

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR