Caro R.
Veniamo da un paese dove per molto tempo c’è stata una diabolica dittatura al potere. Ha mutilato e giustiziato e ha fatto scomparire il popolo. Ha torturato le persone. Ha esiliato migliaia di altri, compresi i miei genitori. Sono tornata nel nostro paese poco più che ventenne, un paio d’anni dopo che tutto era finito e abbiamo riavuto la democrazia. Mi sentivo così in colpa per non essere stata qui e lottare per la democrazia. Ammiravo quelli che l’hanno fatto. Poi ho incontrato te. Facevi parte di tutto ciò che ammiravo. Mi sono innamorata di quello. E tu lo sapevi e mi facevi sentire anche più colpevole. Ho camminato dritta nel tuo diabolico labirinto senza capire cosa diavolo stesse succedendo. Ora so che ero così colpevole di non aver sofferto sotto il regime reale – e di non aver combattuto – che mi sono fatta un po’ tiranna e una piccola dittatura, un piccolo torturatore e un narcotico per purificarmi.
Come molte altre persone (per lo più donne oserei dire) ho letto la scrittura di Tudor e mi ha confermato – e ho iniziato ad apprendere davvero – ciò che già sapevo: sei un narci vampiro da manuale. Un vampiro veramente magistrale devo dire. Almeno potevo dire che per prima cosa mi sono innamorata della tua bellezza e delle nostre passioni politiche che coincidevano. Ma ora che ti stai trasformando in un salvadanaio grasso e piuttosto sgraziato, hai ancora la tua congrega e i devoti. Ciò non manca mai di stupirmi! Le tue ex vagano attorno a te. La madre di tua figlia di 22 anni ti ha persino aiutato a traslocare le tue cose nella tua nuova casa lussuosa in campagna! Con il suo compagno come autista !!!!! Ben fatto, narci!
Quando ci siamo messi insieme, entrambi avevamo figlie piccole, che sono diventate quasi sorelle in quel regime di paura. Abbiamo poi avuto un figlio, 14 anni fa, un bellissimo figlio con una disabilità. È l’unica ragione per cui oggi mantengo i contatti con te. L’unica triste perdita che sento è quella della tua bellissima figlia (la sorella di mio figlio). Lei non viene più a trovare me o mia figlia. So che ha fatto pace con te, dopo anni di sofferenza per le tue collere, la misoginia e le manipolazioni. Era parte della mia vita e della vita di mia figlia. Eppure oggi, con l’aiuto di uno dei tuoi più grandi devoti – la tua ragazza – con l’-autista – con la-donna di casa – con la -tata – tua figlia si è convinta che sei un degno padre. Ora non la vediamo più. E ciò mi rende triste. Dopo aver letto HG Tudor, capisco quanto carburante devi ottenere dal sapere che mia figlia e io sentiamo quella perdita.
Ti sei circondato di un esercito incredibile. Mi congratulo con te, come i generali dopo una guerra. Anch’io ho i miei devoti. Sono pochi, ma i migliori. Mia figlia, il mio compagno (un uomo meraviglioso con cui sto insieme da 6 anni). Il resto è di seconda categoria: amici che non volevano davvero capire.
Ora accetto il prezzo che ho pagato per quegli otto anni di stupidità e ostinazione quando non riuscivo proprio a lasciare il mio piccolo dittatore. Ma per la pace che ho è valsa la pena.
L’unica cosa che non va è il danno a mia figlia. Avrei potuto evitarlo quando a quattro anni ha detto: “Per favore mamma, non voglio che viviamo con lui”. Un giorno lo riparerò. E il danno che questa cosa sta facendo a mio figlio, è qualcosa che devo vedere.
Beh, R. Non c’è niente per cui ringraziarti. Nessun buon ricordo. Non ho imparato nulla di buono da te. L’unico insegnamento positivo che ho ottenuto da tutto questo è stato per la mia intelligenza (che ho ripreso dopo averti lasciato) che alla fine mi ha portato a Mr. Tudor, i cui scritti mi stanno rendendo più saggia.
Questo è tutto.
Da Meravigliosa Me
PS. Il lato positivo è che il mio partner – che mi ama e che amo – è davvero un uomo ammirevole. Ha cercato di liberarsi del tiranno che governava il nostro paese. Fisicamente. Ciò che hai fatto tu era una cacca di pecora rispetto a quello che ha fatto lui. So che lo sai, ed è la mia piccola vittoria. E … è lui che ha insegnato a mio figlio ad essere un uomo. Tutto ciò che fai tu è dire che lo ami e fare un ghigno come un pazzo.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR