Dici che ti manco. Non è esattamente la verità, giusto? L’hai detto solo per ottenere ciò che volevi. E te lo lascio avere. Ma questa volta sapevo esattamente cosa stavi facendo.
E questo è ciò che dici a tutte loro non è vero? Che ti mancano, che le adori. Alcuni giorni mi sono picchiata per essere caduta in queste bugie, per aver permesso a me stessa di essere coinvolta con te sapendo che eri sposato. Ma all’epoca non sapevo nulla del love bombing o delle false promesse future. Pensavo fossi sincero, che ti prendessi cura di me. Il fatto che tu fossi al tuo terzo matrimonio avrebbe dovuto essere un avvertimento, ma le tue parole mi facevano capire che in me avevi trovato “quella giusta”.
Ero accecata dal mio bisogno di amore e affetto, soprattutto dopo essere stata lasciata col cuore a pezzi da un uomo che aveva deciso che si era innamorato di un’altra dopo che la conosceva da due settimane e non mi voleva più, nonostante stessimo insieme da 7 anni. Ecco perché ho accettato il tuo invito per un caffè dopo aver lasciato una nota sullo schermo del mio computer per augurare a me stessa un felice compleanno.
Mi eri piaciuto anche prima di allora, c’era qualcosa in te che trovavo attraente, ma non avrei mai fatto la prima mossa e tremavo come una foglia la prima volta che ci siamo incontrati per un caffè. Non avrei mai pensato che avrei finito per stare con te. Ti ho donato il mio cuore e tu mi hai dato la spalla su cui piangere. Sarei stata felice solo per la tua amicizia. Ma tu avevi un piano generale, vero? Per adescarmi, per farmi legare a te in modo che alla fine finissimo a letto insieme. Il mio cuore spezzato era lo scenario perfetto per te. Ora so che questo è il tuo modus operandi quando coinvolgi le donne – testare le acque chiedendo dei loro matrimoni o relazioni. Se è tutto inferiore al paese dei balocchi, beh tu potresti mettere il piede oltre la porta.
Investi tempo su caffè e pranzi, prendi i complimenti che scorrono, ottieni il numero di lei, scrivi e messaggi senza sosta. Come aspettavo ogni giorno i tuoi messaggi, per passare insieme quel poco tempo che potevi darmi. Mi sono innamorata di te, e tu lo sapevi. Il tuo matrimonio era una scusa perfetta per non frequentarmi. Lo vedo ora, ma all’epoca non te l’ho mai chiesto né ti ho chiesto nulla. Ero così felice di stare con te. E poi lentamente le cose hanno iniziato a cambiare. Ho visto un altro aspetto di te, un lato insensibile che ha ignorato la malattia di tua moglie, augurandole la morte. Hai lasciato tua moglie sconcertata quando le hai detto che avresti divorziato da lei. Non sapevo che a quel punto eri occupato a sedurre qualcun’altra. Ma l’ho scoperto. Mi hai persino detto il suo nome -S. Hai interpretato il cavaliere in armatura scintillante con lei, eri lì per lei nel suo matrimonio infelice? Era infelice prima che arrivassi tu?
Mi hai fatto sentire così inutile, ma non credo che ti importi. Non ti importava di tua moglie, non ti importa di me e non ti importa neppure di S dato che hai continuato ad avere intimità con me. Sicuramente se l’amassi dato che ho sentito che glielo dicevi al telefono, non vorresti ancora stare con me? Lei sa di me? Scommetto di no. Sa che stai cercando di intrappolare altre donne? Scommetto di no.
Quando una persona che ami muore, ti fa male il cuore, provi dolore, ti manca, ma sai che non tornerà mai più. C’è una definitività nella sua morte. Con te non c’è definitività, nessuna chiusura, perché non puoi essere onesto su ciò che hai fatto e su ciò che continui a fare. Perché non puoi dirmi perché fai quello che fai? Di cosa hai paura? Se solo ti fossi aperto con me, avessi parlato con me, io potrei essere in grado di capire che forse non puoi farci nulla.
Voglio dimenticarti, ma non posso. C’è qualcosa in me che vuole giustizia per il dolore che hai causato, ed ecco perché sei sempre nella mia testa.
Non ti ho mai chiesto niente. Ti avrei dato tutto. L’amore che ho avuto per te se n’è andato, ne sono abbastanza sicura. Ogni tanto mi dispiace per te, ma perché non hai una briciola di vergogna o rimorso per il modo in cui hai usato e trattato tutte noi, soprattutto ti odio. Non sei altro che un puttaniere. Sei vuoto e marcio all’interno.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR