Caro N..k,
Se stai leggendo questo, sai che me ne sono andata. Questa lettera è in qualche modo speciale per il fatto che, al momento, non ti ho ancora lasciato. Sono ancora bloccata nella prigione della mia vita che vive con te. Vedi, sto progettando questa fuga da un po’ di tempo. Mentre mi guardavi andare via (nota che non ho guardato indietro), avevo alcune parole di addio che ho voluto dirti ora. Perché me ne sono andata. Non avrai mai un’altra possibilità con me. Vedi, portavo il lutto da molto tempo per la tua morte. Mentre me ne andavo, questo si è reso ufficiale. Per me sei morto.
Mi ricordo quando ci siamo incontrati la prima volta. Non stavo cercando una relazione. In realtà ero piuttosto giù, dato che stavo affrontando il divorzio. Non mi sarei mai aspettata di attirare la tua attenzione. Devi aver visto un bersaglio facile, ero in un tale stato di disperazione. Pensavo che fossi l’uomo più bello su cui avessi messo gli occhi. Ho avvertito immediatamente la chimica e dopo essermi sentita morta per così tanti anni, mi sono di nuovo improvvisamente sentita viva. Quei primi 6 mesi sono stati fantastici. Sono stata presa con gancio, lenza e piombino. Non sapevo cosa significasse in realtà.
Eccoci qui, quasi 5 anni dopo. Ora vivo con te da quasi due anni. Che errore colossale si è rivelato. Vivere in casa con le tue regole. Non c’è più un posto nella tua proprietà in cui possa andare dove mi senta libera.
Ero confusa per come hai iniziato a trattarmi. Mi sentivo benissimo un momento, e poi mi sentivo confusa quello dopo. Non ho capito il tuo comportamento, non ho capito le tue parole crudeli e offensive. Allora avresti pensato che avrei avuto l’impulso di scappare allora, ma no, sono rimasta. Non avrei potuto andar via neanche volendo. Ricordo che pensavo di essere dipendente da te. E dipendente è esattamente ciò che ero.
Ti ho permesso di sfruttarmi finanziariamente, ti ho permesso di tradirmi, ti ho permesso di trasmettermi malattie sessualmente trasmissibili, ti ho permesso di abusare verbalmente di me, ti ho permesso di manipolarmi. Ti ho permesso di usarmi, ti ho permesso di incolparmi per ogni cosa brutta che accadeva nella tua vita.
Cosa ho fatto? Come ho gestito questa situazione? Mi sono buttata sull’alcol per anestetizzare i miei sentimenti e le mie ferite, le mie frustrazioni. Piuttosto che andarmene, mi sono impegnata di più a compiacerti. Ho cercato di rendere tutto migliore. Ho cercato di farti vedere che ti amavo e stavo facendo tutto il possibile per renderti felice. Stavo facendo, facendo e facendo, per TE. Ho ricevuto in cambio briciole, cosa che non è reciproca in una relazione, cosa che è da pigri. Comunque io davo. Ogni sorso che bevevo, mi aiutava ad affrontare le cose un po’ di più in modo da poter rimanere un po’ più a lungo. Poi un giorno, attraverso la mia nebbia, mi sono resa conto che l’alcol mi stava mettendo in una buca ancora più profonda e che avevo una scelta da fare. E ne ho fatta una perché poi ho deciso che il mio desiderio di essere libera era maggiore di qualsiasi sorso di alcol che bevevo e la mia libertà aveva più valore di te.
Ora sono sobria, lo sono da molto tempo. I miei occhi sono aperti, ora sto affrontando ogni cosa di merda che hai fatto. Non più scuse, non più le tue mendaci cazzate. Perché ora, quel Dio che adoravo, sembra un patetico esemplare del nulla. Bello all’esterno, ma molto brutto all’interno.
Il tuo egoismo, i tuoi ideali di auto-soddisfazione, il tuo senso del diritto, la tua convinzione di essere superiore a tutti, è malato. I giorni in cui tu ti senti vittima, che io sono responsabile di tutto ciò che percepisci come un insulto da parte di chiunque, è così patetico. Dentro, sei il male assoluto.
Vedi, io ho commesso degli errori, ho deluso le persone, ho fatto scelte sbagliate. Ma provo rimorso, senso di colpa, vergogna e delusione. Tu non sei capace di provare nessuna di quelle cose. È davvero assai triste.
Pensi che gli altri ti venerino. Ma in realtà ridono solo di te alle tue spalle. Quando sei presuntuoso, sembri davvero stupido. Sono imbarazzata per te.
Parliamo delle tue amiche femmine. Quelle che dici non sono le tue ex perché non sono mai state le tue fidanzate? Tu le contatti, loro contattano te. Tu flirti con loro. Non dirmi che non sta succedendo nessuna di queste cose. Ma questo non è tradire giusto? Io che trovo l’incarto di un contraccettivo femminile in casa tua, era qualcuno che ce lo metteva giusto? Quella femmina non c’era mai stata giusto? Dicevi a queste “amiche” che mi stavi usando per i miei soldi, o che io vivevo con te solo perché non potevo permettermi un appartamento. Questo è abbastanza contraddittorio, vero? Quando mi confrontavo con te, dicevi che non avevi fatto nulla. Non avevi neanche mandato quel selfie nudo vero?
Buffa, buffa merda ti ho beccato. Pensi che io sia stupida. Che non abbia capito. Mi dispiace scoppiare la tua bolla, ma sei tu lo stupido in questo duo. Tu sei l’idiota. Perché? Perché io sono la figlia di puttana libera. Mentre tu, tu continui a vivere come un’anima che succhia il demone, continuamente alla ricerca di vittime. Ti sei impegnato davvero a succhiarmi la vita da dentro, ma io ho dimostrato di essere una degna avversaria, non è vero? Tu devi essere quello confuso ora quando mi stai somministrando un trattamento del silenzio e io continuo a comportarmi come se tu non ci fossi nemmeno? Ora quando lanci quegli insulti, sono proprio d’accordo con te. Non è meglio che finalmente tu abbia le tue “amiche” alla luce del sole? Dato che sono tue amiche, sto ancora aspettando il giorno in cui possiamo invitarle a cena, perché è ciò che le persone fanno con gli amici. Trascorriamo del tempo con loro. Ti arrabbi quando ti dico che non posso prestarti i soldi e che no, non posso pagare quel conto? Per quanto tempo hai intenzione di resistere?
L’amore che provavo per te è finito da tempo. È evaporato in una nuvola di fumo. Non si può amare una bugia, non si può amare qualcuno che non è reale.
Se per caso fossi arrivato fino in fondo alla lettera io sarei estremamente sorpresa, perché so che stai mandando messaggi alle altre, cercando il tuo prossimo obiettivo o possibilmente uno vecchio. Poverette, mi dispiace per loro e posso solo sperare che guardino oltre i tuoi sguardi abbaglianti e guardino dentro di te. Perché tu sei vuoto e se sei vuoto, non sei niente ……
Tanti saluti,
Ancora in piedi
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR