UNA LETTERA AL NARCISISTA N. 16

Ciao mamma,
Da dove inizio, se non dal dire che ci siamo perse così tante cose insieme. Avremmo potuto e dovuto avere molto di più tra noi come madre e figlia. Mi guardo intorno e vedo tante belle relazioni che potrebbero essere state nostre. Ho passato anni a piangere per la madre che volevo avere.
Desideravo avere qualcuno con cui potermi relazionare e condividere i miei sentimenti più intimi senza paura del giudizio. Invece mi hai fatto sentire che non avevo alcun diritto a quei sentimenti e che sbagliavo a sentirli. Sono sempre stata imperfetta ai tuoi occhi e non ho mai avuto il diritto di essere me stessa.
Volevo così tanto una madre che mi accettasse completamente per come ero e mi rafforzava invece di abbattermi. Sono cresciuta dubitando di me stessa e lo faccio ancora oggi. Non mi sono mai sentita abbastanza brava ai tuoi occhi e continuo a lottare con questo agli occhi degli altri.
Credevo a tutto ciò che mi dicevi e questo ha formato la mia visione delle altre persone e del mondo intorno a me, ma era il tuo mondo visto attraverso gli occhi di una narcisista.
Sì, narcisista. Non ti ho mai detto che sei una narcisista, vero? Ho imparato tanto negli ultimi anni e tu hai un disturbo chiamato narcisismo.
Prima di iniziare a negarlo e mettermi a tacere, per favore ascoltami. Hai avuto un’infanzia traumatica di abusi fisici ed emotivi con nonna, un alcolizzata furiosa e di nuovo una narcisista. Sei stata sballottata da un parente all’altro e poi in un convento. Da qualche parte, in seguito a quell’abuso, ti sei chiusa, e con quello c’è stata la tua empatia e lo sviluppo emotivo. Hai formato un meccanismo di sopravvivenza e parte di quello era il bisogno di controllo e di seppellire la vera te.
Sì, non ti conosco, no, sono io che sto leggendo troppo nella situazione, ma ora so cosa sei e nessuna quantità di gaslighting potrà mai annebbiare questa nuova scoperta conoscenza che ho ottenuto. Ho appreso come hai triangolato mio fratello e me per ottenere il controllo su di noi, ma questo ti si è ritorto contro.
Vedi ora neanche tu avrai mai l’esperienza di vedere una relazione nel modo in cui l’avevi sognata. Dato che questa è la relazione tra i tuoi nipoti.
Prima di iniziare ad arrabbiarti, sappi che questo non è stato fatto per ferirti ma piuttosto per proteggere i miei figli e me stessa da ulteriori abusi da parte tua. Ora so che non puoi cambiare il tuo modo di essere; fa parte di quella che sei diventata.
Questo disordine che hai ha rubato così tanto a te e a me. Non potremo mai più essere una vera famiglia. Niente cene in famiglia dove ridiamo e condividiamo le nostre vite. Niente festività natalizie intorno all’albero a scartare regali insieme. Niente fiducia per poterci aprire l’un l’altra nei momenti di bisogno. Non trascorrere del tempo insieme io e te a fare shopping o semplicemente andare a prendere un caffè insieme. Siamo state derubate di così tante cose a causa del narcisismo. Una parola ma tanti danni.
Ho pianto la perdita della madre che ho tanto desiderato negli anni, ma nel processo sto guadagnando l’amore per me stessa. Non volevi che io sapessi che non avevo bisogno della tua approvazione o convalida, ma tramite la comprensione del narcisismo realizzo che non si tratta di me e dei miei difetti, ma del tuo disturbo di personalità, il narcisismo.
Voglio che tu sappia che ti voglio bene e che ti ho perdonato, ma non controllerai più il modo in cui mi sento. L’abuso si ferma qui. Oh, puoi continuare come hai sempre fatto, ma non ti permetterò di influenzarmi come hai fatto per tutti questi anni.
Mamma, tu hai un disturbo di personalità chiamato narcisismo ed è per questo che non saremo mai ciò che dovremmo essere state l’una per l’altra, ma io mi assicurerò di essere quel genitore per i miei figli.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR