TUTTO QUELLO CHE FACCIO LO FACCIO PER TE

Ho avuto una sessione con il Dr E. Voleva discutere la nozione di empatia.

“Come ti fa sentire discutere di empatia?”, ha chiesto

“Parliamo di come fa sentire te, eh, dottore?”, ho prontamente ribattuto abbagliandolo con un grande sorriso da vincitore. Lui mi ha guardato facendomi un sorriso tirato

“Molto bene”, mi ha risposto

“Lo penso anche io” ho replicato e mi sono stiracchiato. Lui ha aspettato mentre faceva una delle sue caratteristiche pause. Il terreno era mio.

“Alcune persone credono che le persone come me manchino di empatia” ho iniziato “non lo accetto. Ho tonnellate di empatia. Considera questo; ho una grande capacità di capire cosa le persone sentono e pensano. In che altro modo potrei ottenere i miei obiettivi? Se non so come reagiscono a certi comportamenti non mi sono utili. Capendo ciò che provano posso dire la cosa giusta, fare i gesti e così ottenere. Ho bisogno di sapere cosa risponderanno a ciò che faccio”.

“Capisco ma tu provi genuinamente a capire cosa questa persona sta sentendo o usi queste informazioni come guida per estrarre quello che vuoi da loro?”.

Ho sospirato. Onestamente penso che il Dr E. sia così impegnato a pensare alla domanda successiva da non ascoltare le mie risposte.

“È semplicemente quello che ho detto. La mia abilità sta nel verificare e orientare in modo che ciò che le persone provano sia eccellente. La mia eccezionale capacità di comprendere i sentimenti degli altri è un catalizzatore per la mia delizia nell’infliggere loro un’agonia emozionale. Non ho bisogno di sfogarmi con le mani quando la mia raffinata sensibilità mi permette di causare il massimo danno senza muovere un dito. Tu sai quanto mi piace conservare le mie energie. Se non so cosa sentono le persone come posso manipolarle? Sono pieno di empatia, sul serio, ma la dirotto solo a mio beneficio e uso. Non rimane niente per nessun altro”.

Ho lasciato le mie parole risuonare nell’aria. Un’altra vittoria per me credo”.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR