LE ESTESE VERITÀ NARCISISTICHE – N. 2: “Io sono vuoto, ti mostro ciò che tu vuoi vedere”.

C’è un vuoto sconfinato dentro di me.

Tutto ciò che doveva esserci non c’è e rimane questo abisso, un vuoto in espansione oscuro, profondo e perpetuo. Io sto un passo avanti rispetto a questo vuoto perché vuole inghiottirmi e, così facendo, consegnarmi all’oblio. Questo inesorabile buco nero vuole divorarmi, abbattere tutto ciò che ho raggiunto e infrangerlo nel nulla, un insulto definitivo contro di me che così sparisco senza lasciare traccia. Una cosa terribile da contemplare, dato che questa estinzione è rivolta a me, è la prospettiva di non aver mai contato, di non essere mai esistito e di non aver mai lasciato un segno nel mondo. Di essere cancellato in un istante, distrutto e annientato.

Sono senza paura in tutto ciò che faccio, a patto che non sia questo vuoto, questo nulla che è l’architetto di una paura totale. È contro questo costante destino che mi dirigo in avanti. Vedi, gettato in questo vuoto c’è Il Demone che sta cercando di uscirne per poter avvolgere le sue braccia muscolose su di me con terribili intenzioni suicide, i suoi denti ingialliti e affilati che mi affondano nel collo, il suo veleno mi paralizza mentre lui gorgoglia e ridacchia, trascinandomi di nuovo nel precipizio e nel vuoto, precipitando entrambi nell’oblio.

Questo non deve accadere.

Per mantenerlo in profondità, in fondo al vuoto, è necessario imprigionarlo e azzittire i suoi vili e sediziosi sussurri. Questo significa riempire il vuoto. Immagina che lui stia in agguato nel punto più profondo. Vuole mantenere il vuoto così com’è. Vasto e vuoto, perché in questo modo sarà in grado di arrampicarsi e afferrarmi, trascinandomi di nuovo nel vuoto. Lui ha bisogno del vuoto proprio per questo. Ha bisogno del vuoto per poter uscire senza ostacoli. Ha bisogno del vuoto proprio per questo. Ha bisogno del vuoto in modo da potermi distruggere attraverso l’inesorabile assenza di qualsiasi cosa all’interno di esso.

Io non posso avere il vuoto.

Questo vuoto deve essere riempito e viene riempito dal carburante. Ogni pezzo di carburante dispone una lastra nel vuoto e dietro ogni lastra il Demone viene imprigionato. Oh, si lamenterà e protesterà, ma man mano che quegli strati diventano più spessi e più numerosi, le sue miserabili chiamate disperate si fanno ovattate e poi vengono messe a tacere. Lui non riesce a sfondare questi strati, non riesce a raggiungere e penetrare attraverso gli strati costruiti per sabotare la mia esistenza. Ogni strato differisce in profondità, forza e durata, in accordo con il tipo di carburante che io sono in grado di raccogliere e posizionare nel vuoto, modellando il mio costrutto.

Il sorriso di uno sconosciuto è una scheggia sottile ed effimera. L’ammirazione di una Fonte Primaria appena acquisita è una lastra densa e resistente che mi protegge e rende forte il costrutto. Pezzo dopo pezzo, lastra dopo lastra, ogni segmento di carburante, positivo e negativo, rinforza il costrutto, riempie il vuoto e tiene a bada Il Demone.

Non ci si può riposare perché questi pezzi col tempo si dissolvono e si sciolgono. Il Demone li prende, li afferra con gli artigli e li sbrana. Le tue critiche infide ci fanno enormi buchi permettendo alle grida beffarde del Demone di arrivare a me. Vedi ora perché odiamo così fortemente le critiche in modo così veemente?

Il carburante riempie il vuoto. Il carburante crea il costrutto.

Il modo più veloce per raccogliere carburante è mostrarti ciò che vuoi vedere per fare poi sgorgare il tuo amore, la tua gioia, la tua ammirazione e il tuo apprezzamento. Il tuo carburante è meraviglioso, edificante e riempie. Se ti mostro proprio la cosa che vuoi vedere, cioè te stesso, mi darai questo carburante di alta potenza più facilmente, spesso e in quantità enormi. Non ho tempo di costruire qualcosa di cui farti innamorare, da farti ammirare e desiderare che abbia sostanza. Devo crearlo con la debita convenienza e quale modo migliore di usare ciò che già esiste, cioè te? Quindi ti mostro te stesso attraverso il mio specchio e tu ti innamori di quell’immagine credendo che sia me, credendo che sia la mia essenza e sostanza.

Non ti rendi conto che stai cercando te stesso e in effetti non vedi te stesso quando io ti rimando la tua immagine. Sei portato con l’inganno a pensare che sia la mia sostanza che vedi, e questa ti abbaglia e ti incanta. A me non interessa. Finché mi fornirai quel carburante terrò questo specchio davanti a te e ti farò innamorare di te stesso. È un artificio, una fabbricazione e una menzogna, ma è necessario.

Io ti do quello che vuoi. Non è reale ma a te sembra così reale e quindi le tue risposte sono reali. Il delizioso carburante scorre e io voglio che tu lo riversi dentro di me, riempiendomi, creando una barriera di salvezza tra me e Il Demone dato che tu sei il principale architetto nel progetto di ostacolare e neutralizzare il suo tentativo di detronizzarmi.

Questo è il motivo per cui, quando vieni installato come Fonte Primaria e il tuo meraviglioso carburante sgorga da te, tu sei veramente ciò che conta per noi.

Tu sei la nostra salvezza e se alzare uno specchio per raggiungere questa salvezza è ciò che deve essere fatto, allora sarà fatto.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR