FAR ANDARE AL POSTO

Ho imparato dal Dr. E e dalla Dottoressa O che io non sento la stessa gamma di emozioni che senti tu. Io non sento la gioia, non sento la tristezza, non mi sconvolgo, non sento l’empatia.
Le emozioni che mi sono familiari sono la rabbia, il rancore, l’invidia, l’odio, la gelosia, il disprezzo e molte delle sensazioni legate al potere.
Alcuni di questi sentimenti che ho spiegato alla Dottoressa O sono fornite di un’etichetta appropriata. Questo perché ho iniziato la prima sessione discutendo degli stati d’animo per spiegare che ne conosco solo tre; potere, rabbia e ancora potere (attualmente il terzo è un terribile senso di terrore ma questa è una debolezza che non voglio ammettere con la deliziosa Dottoressa O). Ho trovato queste sessioni molto fastidiose dato che preferisco usare la mia intelligenza per interagire con gli altri piuttosto che affidarmi allo spesso incontrollabile, senso emotivo. Lo faccio perché sono un esperto nello studiare e leggere la gente. In accordo a questo, ho imparato quali emozioni utilizzare per negoziare meglio in modo da ottenere ciò che voglio. Ad esempio, ho imparato che quando qualcuno mi comunica che ha avuto una promozione al lavoro devo sorridere e congratularmi. Il processo di decisione di quale maschera devo utilizzare dura un microsecondo, ma adesso sono un esperto.
Naturalmente, dietro la maschera sto complottando come criticare queste buone notizie, dato che sento l’invidia crescere in me, ma questo avviene dopo. Per ora devo sorridere, mostrarmi felice, stringere la loro mano e augurargli il meglio.
In questo modo apparirò il dignitoso e piacevole uomo che conoscono e ammirano.

Di conseguenza, se qualcuno piange significa che ha avuto cattive notizie. In queste circostanze uso una faccia preoccupata (ho copiato quella della mia segretaria dato che è molto brava a interessarsi delle persone) e so che devo dire frasi inutili come “andrà tutto bene, ne sono sicuro” o “queste cose hanno bisogno di tempo ma poi andrà meglio” o “condoglianze” e dare una pacca sulla spalla. Non li abbraccerò però, sarebbe troppo.

Questo è come ho iniziato a costruire il mio repertorio di risposte recitate che trovo un’eccellente idea. Ho bisogno di trovare degli esperti nel mostrare queste emozioni, studiarle e poi replicarle brillantemente in modo che tutti mi guardino come qualcuno che è in sintonia con le umane emozioni e mi ammirino per questo.
Così sono andato in ospedale e ho guardato le infermiere che si prendevano cura delle persone. Ho studiato i poliziotti in tv quando devono dare cattive notizie alle persone. Sono andato a vedere un comico del posto e ho guardato il pubblico rispondere alle sue battute. Ho seguito una partita di football e ho osservato i tifosi (questa è stata davvero un’ottima fonte di una gamma di reazioni- molto istruttivo). Ma ancora meglio, sono andato in un gruppo di teatro amatoriale e mi sono offerto volontario per aiutare con le luci così ho potuto osservare gli attori e sentire cosa il regista diceva loro. Una miniera d’oro. Dopo questo tutti i pezzi sono andati al loro posto riguardo come dovrei comportarmi in certe situazioni. Osservo e ora so quale maschera ho bisogno di indossare.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR