DIETRO LA CURVA

Adoro la mia macchina. È bella. Potente, lussuosa e di grande effetto. Proprio come me. L’esterno è nero antracite e i finestrini sono di colore nero, il che gli conferisce un aspetto sinistro che è piuttosto appropriato, suppongo. Mi piace guidare e soprattutto perché sono un pilota eccellente. La mia macchina è uno strumento fantastico con il quale sono in grado di manipolarti.

Per cominciare, trascorro un’enorme quantità di tempo a pulirla. Potrei ovviamente convincere qualcun altro a farlo al mio posto, ma so quanto ti irrita quando in un glorioso pomeriggio soleggiato vuoi andare a fare una passeggiata in macchina da qualche parte durante la giornata e tutto ciò che faccio è trascorrerla al lavaggio, a lucidare e tirare a cera la mia auto. Vieni fuori e protesti con me, il che è tutto un buon carburante e mi fa solo passare più tempo a pulire i cerchi prima di passare all’interno. Riesco a provocare una discussione con te perché tu volevi usare l’aspirapolvere (dovresti sapere ormai che solo io ho il permesso di usare l’aspirapolvere [qui c’è il gioco di parole: hoover in inglese significa “aspirapolvere” ma in linguaggio tudoriano significa anche “recupero”, n.d.t.]) all’interno della casa ma io me ne sono impossessato da un sacco di tempo mentre cerco scrupolosamente ogni granello di polvere dentro la mia macchina.

Inoltre mi dedico a lunghe conversazioni sulle sue prestazioni e su quanto corre. So che lo trovi noioso e quando cerchi di parlarmi di qualcosa, io continuerò a dominare la conversazione parlando della mia macchina. L’irritazione che esprimi attraverso i tuoi sospiri e il tuo alzare gli occhi al cielo mi diverte immensamente.

Sono naturalmente un brillante pilota e l’ho dimostrato nei giorni scorsi sulle piste da corsa, dato che ho portato diversi veicoli ad alte prestazioni fuori per un giro, lasciandoti abbandonata sul bordo della pista, annoiata fino alle lacrime. L’occasionale scatto d’ira che hai quando ti dico che stiamo per uscire nella giornata, solo per giungere a una pista da corsa mi permette di dimostrare proprio quanto sei egoista e che non hai considerazione delle cose che mi piace fare. Tuttavia, è quando siamo in macchina insieme che il potenziale del mio veicolo come strumento di manipolazione è veramente compiuto. Guido in modo aggressivo, andando troppo vicino alla macchina davanti, facendo lampeggiare le luci per far spostare quella macchina e gesticolare ai buffoni incompetenti che osano guidare quando ci sono io. Le reazioni degli altri piloti, dalla paura alla rabbia, mi forniscono del carburante, ma è per me un piacere rallentare mentre percorro una corsia di campagna, o il tuo urlo mentre inchiodo dietro un camion che lo fa davvero per me. L’aggressività nella mia guida mi dà un’opportunità di dimostrare quanto sono superiore sulle strade e sulle autostrade. Il mio veicolo è migliore, più veloce e più costoso del vostro mucchio di rottami quindi spostatevi subito. Al semaforo un’occhiata di ammirazione da un altro autista, soprattutto se è femmina, mi farà infinitamente piacere e irriterà te. Guiderò di proposito alla stessa velocità dell’altro veicolo facendo balenare il mio sorriso vittorioso all’altra conducente mentre lei guarda indietro sorridendo e guidiamo l’una accanto all’altro.

Se qualcuno non dovesse darmi strada o tagliarmi la strada, lo inseguirò, e lo farò finché non si fermeranno, sia a casa che alla loro destinazione. Salterò dalla macchina e li rimprovererò ai semafori mentre sono fermi, sbattendo il pugno sul finestrino e prendendo a calci la fiancata mentre loro afferrano il volante terrorizzati. Come osano guidare così vicino a me? Rientro nella mia macchina, il potere si scatena nel mio corpo dato che li ho messi al loro posto e trovo te che singhiozzi di paura dopo che io ho inseguito incessantemente quest’autista. La reazione del guidatore e la tua mi hanno alimentato deliziosamente.

Uso la mia macchina come una tana, spesso standovi seduto e ascoltando la partita alla radio o un interessante radiodramma mentre tu bussi al finestrino cercando di attirare la mia attenzione. Io ti ignoro e tu ti aggiri per la macchina, fumante. So che vuoi graffiarla o ammaccarla, ma sai che è meglio non fare qualcosa del genere alla mia preziosa macchina. Mi allontanerò da te, salirò in macchina e me ne andrò lasciandoti a piedi. Questo è un modo potente per farti sapere che sei in torto. Parcheggio dove voglio e butto via i biglietti del parcheggio o maltratto i vigili urbani, accusandoli di gelosia quando cercano di darmi un biglietto. Vado veloce dappertutto perché non devo essere in ritardo, sono il mio tempo e il mio viaggio ad essere importanti.

Mi piace accostare improvvisamente la macchina e chiederti di darmi piacere. Tu obbedisci sempre e mentre abbassi la testa io sorrido al mio potere su di te e intanto seleziono uno dei miei brani musicali preferiti e premo sull’acceleratore mentre ci allontaniamo. Tale è la mia abilità, posso guidare ad alta velocità anche mentre ti occupi di me con la bocca. Sono veramente il re della strada. Ti prenderò sopra il cofano e poi ti rimprovererò per aver lasciato le impronte delle mani sul metallo lucido, dandomi una meravigliosa opportunità di criticarti dopo un atto apparentemente intimo. Naturalmente, quando ti vedo distesa sul cofano, la gonna sollevata e i capelli sparsi su di essa, non ti vedo sotto di me mentre spingo e godo. No, mi sto godendo l’incontro con il mio veicolo. Ci stiamo fondendo insieme, due belle e potenti creature che si completano a vicenda.

Non ti è mai permesso guidare la mia macchina. È mia e solo io sono autorizzato ad usarla per frustrarti, farti arrabbiare, allarmarti e terrorizzarti. È la mia dea che è lì per attirare reazioni emotive da te e da chi ci circonda, per soddisfare il mio bisogno di carburante. Proprio come me, la mia macchina non fa molti chilometri con un litro e ha bisogno di frequenti rifornimenti di carburante, ma poi qualsiasi cosa di qualità necessita sempre di un’elevata manutenzione, no?

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR