APPOGGIATO

Io sono il prodotto di quelli che ho appositamente attirato nel mio mondo inventato. È attraverso di quelli che ho preso nella mia rete che trovo una parvenza di identità. In questo preciso momento, io conosco molte persone che ho preso perché mi danno senso di chi sono. Se non lo facessi mi sentirei vuoto, insulso, perso.

In una sessione con il Dr E, lui mi ha chiesto di descrivere chi sono. Per un momento sono stato preso dal panico mentre cercavo confusamente di provare a rispondergli. È durato solo un momento ma è stato molto spiacevole. Mi sentivo come se stessi cadendo da un ponte, precipitando verso l’abisso del mio stomaco in stravolto. Grazie al cielo la mia mente capace di switchare mi è venuta in soccorso. Ho realizzato che ero scivolato nella trappola del Dr E nello sforzo di dare la risposta giusta. In qualche modo ha iniziato a causarmi di considerare sempre la verità ogni volta che gli rispondo ad una domanda. Non sono certo di come sia successo. Avrà messo qualche siero della verità nella mia acqua? È possibile o succede solo nei film di spionaggio? Devo ricordarmi di investigarci. Se fosse così, sarebbe etico? Bene, qualunque cosa stia facendo, non è più avanti di me. No di certo. Il mio panico iniziale nel cercare di dare la risposta giusta è svanito appena il mio metaforico paracadute si è aperto e ho sorriso dentro di me mentre planavo verso la salvezza. Non mi prenderai Dr E.

Anzi, ho spiegato chi sono. È stato facile. Io sono il bel amante premuroso (risultato della bellezza, secondo Kim che è la corrente beneficiaria delle mie attenzioni). Sono l’uomo d’affari di successo e il dinamico motivatore delle persone (a detta della mia boss Julia secondo un membro del mio team, Eric). Sono l’eclettico che coinvolge e accende l’atmosfera durante le cene (questa proviene dal quel mostro di intelligenza che è Paul) e sono il leale, comprensivo amico (cortesia di Tania). Sono stato rapido nell’assemblare tutte queste parti raccolte in modo da creare il mio sé personale e trasmetterlo al Dr. E.
Non ha detto nulla mentre ascoltava questi attributi, la sua penna si muoveva regolare lungo la pagina del suo notes nero e rosso.

Non l’ho ammesso con il Dr E ma mi baso su queste persone per creare la mia essenza. È la via più semplice per me per esistere e sopravvivere. Non siamo forse un po’ tutti il prodotto delle persone con cui rapportiamo? Penso che sia così. Ho bisogno di queste persone che ho reso una sorta di travestimenti di scena per garantirmi il senso di me stesso. Non li vedo come volumi separati ma come parti di me, ecco perché mi mettono al primo posto. Loro vedono in me i tratti che possiedono e vogliono mischiare le nostre due somiglianze in modo da creare qualcosa più potente ed efficace. Loro fanno da sostegno a me stesso.

Stavo seduto in una sedia confortevole nello studio del Dr E con un espressione contenta. Gli avevo dato la risposta e lui poteva andare ad inserirla nel portfolio in costante espansione di informazioni a mio riguardo. Mi chiedevo, quali conclusioni avrebbe tratto dalle mie risposte? Sono orgoglioso della mia abilità di attrarre e utilizzare allo stesso modo persone brillanti. Dopo tutto, quale attore o attrice non ha mai utilizzato un travestimento durante la sua performance?

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR