IL NARCISISTA PENSA A TE IN SEGUITO?

So che quando mi sono disimpegnato da te penserai a me più di ogni altra cosa. Questo fa tutto parte del piano, che sia istintivo (Narcisista Inferiore o di Medio Rango) o calcolato (Narcisista Superiore).

La tua mente diventa un vorticoso turbine di pensieri mentre le domande si profilano e guizzano nella tua mente come spiriti in picchiata. Perché l’ha fatto? Cosa ho fatto di sbagliato? Dove è andato? Perché non mi parla? Sta con qualcun altro ora? Come ha potuto trattarmi così? Queste domande e molte della stessa specie rimangono al centro della tua mente. Sono estenuanti mentre ti sforzi di trovare le risposte, ottenendo sempre un risultato infruttuoso perché invariabilmente non sai chi si è effettivamente disimpegnato da te.

Ti getto da una parte, non mi hai lasciato e hai fatto sì che mettessi in atto un Grande Recupero Iniziale per riportarti sotto il mio incantesimo. Non vedevo più alcun bisogno di te e quindi sono stato contento di buttarti sul mucchio di rottami, distrutto ed esausto, un apparecchio rotto lasciato alle proprie considerazioni e mi sono soffermato ampiamente su questo trattamento crudele.

Una delle domande che ti balzano alla mente mentre cerchi di dormire è lui pensa a me? Sono mai presente nei suoi pensieri? Pensa a quello che sto facendo? Ricorda i bei tempi? Ti chiedi se sono sdraiato sul mio letto in un simile stato d’ansia, rimuginando su cosa sta accadendo. I tuoi pensieri escono a frotte e anche se tu vuoi spazzar via questi ricordi non puoi che accoglierli, sperimentando quella sensazione agrodolce di piacere e agonia – naturalmente questo è guidato dal tuo pensiero emotivo che vuole nutrire la tua dipendenza da me.

Cerchi di entrare in una posizione comoda sperando che il sonno ti trascinerà presto nell’incoscienza, in modo che il dolore si dissolva, anche se solo per poche ore. Eppure, anche il posto in cui ti trovi ora evoca l’immagine di te e io accoppiati insieme, avvinghiati l’uno all’altro mentre facevamo l’amore durante la notte, o almeno tu percepivi che facevamo l’amore. Abbiamo davvero fatto l’amore io e te? Ti ho davvero amato? Tu sai che mi amavi, anzi mi ami ancora, ma che dire di me?

Ancora una volta una domanda ti balza in testa. Io sono ovunque. Ti chiedi se penso al trattamento che hai ricevuto e mi sento in colpa per essermi comportato in quel modo? Ho una ragione per gettarti da una parte così duramente, e mi chiedo se stai bene? La tua caratteristica empatica di cercare la verità viene presa e danneggiata dal tuo pensiero emotivo. Ti spinge a volere delle risposte e ti viene lasciato credere che questa spinta sia logica e debba essere assecondata. Essa mantiene il pensiero di me nella tua testa, che gira e rigira, domanda dopo domanda, assicurandosi che il tuo pensiero emotivo resti vivo e in crescita.

Proprio mentre ti aggrappi ai preziosi ricordi del periodo d’oro ti chiedi se io li stia rivivendo in modo simile nella mia mente, ricordando i tempi meravigliosi, le cose deliziose che abbiamo fatto insieme. Puoi evocare tutto questo così dettagliatamente. I posti in cui siamo andati, le altre persone presenti, che giorno della settimana era, anche la data esatta. Ti ricordi cosa indossavamo, cosa mangiavamo e cosa si diceva quando i ricordi ti attraversano la mente. Mentre l’orologio mostra che ora è più prossimo al mattino che alla sera, ti chiedi se sto pensando a te in un modo simile?

Mentre ti giri e ti rigiri nel tuo letto che assomiglia a un luogo da sopportare piuttosto che a un luogo di conforto, io dormo profondamente. Dal momento in cui la mia testa ha toccato il cuscino mi sono addormentato libero dai pensieri su di te. Nessun folletto si siede sulla mia spalla e mi insegue con un prezioso ricordo impedendomi di dormire. Mentre tu rumini, cogiti, scandagli e riesamini, io sono incurante di tutto. Durante le mie ore di veglia non invaderai la mia coscienza. C’è troppo da fare, troppo carburante da estrarre mentre mi occupo di badare e coltivare la nuova fonte primaria del mio carburante che ti ha sostituito. Sei stato cancellato perché mi hai tradito (almeno nella mia mente è così) e quindi sei stato eliminato dal registro. Il narcisismo impone questo. Non sei di alcuna utilità per me e quindi vieni eliminato, rimosso, cancellato con un colpo di spugna.

A dire il vero, si trattava più di una sovrapposizione tra te e lei che mi rifornivate di carburante fino a quando il vecchio rivolo stantio non è stato disattivato e smaltito. Nella mia mente non sei mai esistita. La mia ossessione con la nuova prospettiva e il suo carburante dorato, delizioso e potente implica che tutto è concentrato su di lei. La sua seduzione e il mantenimento dell’offerta dominano la mia mente, tranne quando estraggo il mio carburante dalla gamma di fonti supplementari con cui interagisco durante il giorno. Potrei bere alla tazza che una volta mi hai comprato per prendere atto che tifo per una particolare squadra di calcio, ma non c’è alcun barlume di riconoscimento di te. Non mi fermo con la tazza in mano a metà strada dalla mia bocca e sorrido al pensiero di quel viaggio allo stadio quando hai insistito per comprare metà dei contenuti allo scopo di farmi piacere. È solo una tazza per me, ma il tè in esso contenuto e preparato dalla mia nuova prospettiva è delizioso e glielo dico. Il suo sorriso raggiante mi fornisce quella quantità di carburante come previsto. Per me è solo una tazza con lo stemma della mia squadra di calcio. Il legame che hai avuto con quel pezzo di ceramica è stato tagliato e gettato nell’abisso. Il narcisismo impone questo: il tuo rimpiazzo governa i nostri pensieri e le nostre azioni ora e quindi non è necessario ricordarci di te, che sei inutile e come macchinari efficaci ed efficienti, rifiutiamo l’inutile, gettiamo via il non necessario e rimuoviamo ciò che ha fallito.

Posso sempre indossare il maglione che mi hai comprato, ma non penso mai a quel fine settimana lontano negli altopiani quando mi sono lamentato di avere freddo, quindi tu l’hai acquistato per me. Posso passare davanti a qualcuno che indossa il tuo stesso profumo. Non mi ricordo di te quando sento quel profumo, non nel modo in cui tu mi ricordi quando odori la mia acqua di colonia e ti ricordi di me vicino a te e quel vuoto ti travolge ancora una volta. Io penso solo che sia un profumo gradevole e continuo a camminare. È come se avessi premuto cancella e tu fossi stato cancellato. Non sei mai esistito, i tuoi pensieri, le tue parole e le tue azioni, tutto si dissolve. Le tue connessioni con me sono interrotte, la tua presenza sradicata e la tua memoria negata. Ho spento quell’apparecchio e tutto ciò che vi è associato è stato cancellato. Non pensiamo a te perché a questo punto non abbiamo bisogno di pensare a te. Non hai alcuno scopo per noi e perciò ricordarci di te ed io è un esercizio inutile e uno spreco di tempo ed energia. Noi non dobbiamo sprecare nulla e quindi l’impatto istintivo del nostro narcisismo fa sì che tu non vieni pensato

Quando ci siamo disimpegnati da te e lo abbiamo fatto perché abbiamo una nuova Risorsa Primaria Intima, non pensiamo a te. Se entri nella nostra sfera di influenza inviandoci messaggi, chiamandoci, passandoci davanti o addirittura venendo a trovarci, puoi aspettarti nel migliore dei casi un breve e cortese attimo di riconoscimento prima di andarcene e nel peggiore una reazione maligna per mandarti via ferito e nel dolore. Ci hai deluso: non vogliamo o non abbiamo più bisogno di te. Sei stato sostituito e quindi sei cancellato dai nostri pensieri e semmai dovessi invadere la nostra sfera di influenze in un altro modo, manterremo questo rifiuto nei tuoi confronti.

Tuttavia, una volta che la nuova IPPS entra nella svalutazione (e succederà – e questa è una garanzia – è solo una questione di tempo) beh, allora ci torni utile ancora una volta e il nostro narcisismo modifica ancora una volta il registro. Questa volta verrai ricordato, anche se, a dire il vero, dovresti preferire di rimanere confinato nell’oscurità perché con ogni probabilità torneremo da te in qualche altra occasione per attingere nuovamente al nostro investimento, per riprenderci ancora una volta la nostra proprietà, ma solo per la nostra utilità.

Ad ogni modo esiste, naturalmente, un metodo sicuro per indurci a pensare ancora una volta a te. Un piano di riserva per risuscitare di nuovo tutti quei ricordi in noi. È quasi come se tu fossi una memory card e sei stato inserito dentro di noi, facendo riversare il flusso dei ricordi su di noi, potente e distinto. Puoi star certo che fare questo ci farà ricordare tutto di te. Mostrati a noi in qualche modo, contattaci o compari davanti a noi e così facendo farai partire quei ricordi in un istante mentre i nostri occhi si fissano su di te e recuperiamo quei pensieri cancellati, pronti a usarli ancora una volta per riportarti di nuovo nella nostra presa, in previsione di estrarre da te quel Carburante di Recupero. Fallo e puoi garantire che penserò a te.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR