VITTIMA O VOLONTARIO – PARTE DUE

La svalutazione. La gente spesso la considera come una piena fase che segue la gloriosa seduzione del periodo d’oro. In realtà è composta da due parti. Prima arriva il periodo sconosciuto. Viene chiamato così perché a te sembra di avere a che fare con qualcuno completamente diverso dalla persona che conosci e ami.

Questo è quando avviene la transizione tra la seduzione e l’abuso insidioso che sta proprio dietro l’angolo. Questo periodo sconosciuto dovrebbe essere considerato come la calma prima della tempesta e se sei tra i pochi che lo riconoscono quando avviene, è un chiaro segnale per te di andartene. La maggior parte non lo riconosce ovviamente.

Forse lo vedono come il rapporto che va oltre il periodo della luna di miele e poiché non vi è un trattamento orribile di per sé, non si rendono conto che il periodo sconosciuto (che è ancora in netto contrasto con il periodo d’oro) è in realtà un avvertimento. Il periodo sconosciuto compare all’inizio del periodo di svalutazione ed è un chiaro segnale che ci saranno tempi ben peggiori.

È improbabile che tu esamini questo passaggio dal periodo d’oro al periodo sconosciuto in ogni dettaglio. Dovresti averlo fatto? Dovresti aver prestato maggiore attenzione a noi (proprio come abbiamo sempre richiesto)? Avresti dovuto chiederti perché non abbiamo risposto alla tua telefonata con l’entusiasmo che avevamo una volta? Dovresti aver messo in discussione il motivo per cui sembravamo meno interessati a fare cose con te? L’hai visto e l’hai interpretato come che noi eravamo stanchi?

Forse hai pensato semplicemente che fosse perché avevamo avuto una giornata difficile al lavoro? Hai chiesto se stavamo bene e ti abbiamo assicurato di sì, ma non c’era alcuna convinzione nelle nostre risposte. Erano piatte e altre sofisticate, ma non hai indagato ulteriormente. Perché no? Forse avresti dovuto farlo?

Forse, se lo avessi fatto, avresti prestato maggiore attenzione a ciò che significava o che ti rendessi conto di cosa stava arrivando era chiederti troppo? Nessuno ha idea di cosa significhi questo periodo sconosciuto quando lo affronta per la prima volta, quindi perché tu dovresti essere diverso? Forse l’idea che non hai ascoltato questo avvertimento è sgradevole?

Che dire poi della svalutazione vera e propria quando l’oscurità è scesa e l’abuso è arrivato? Ovviamente vi è la falsa impostazione predefinita della nostra specie che è tutta colpa tua. Questo è il modo in cui siamo stati creati. Questo è il modo in cui ci comportiamo per proteggere la nostra fragilità dalle critiche.

Dobbiamo proiettare, incolpare e rimanere irresponsabili assicurandoci che tu sia considerato colpevole, responsabile e da biasimare. Fa parte della matrice di controllo che riteniamo necessario applicare contro di voi. Ma se uno si libera di tutto ciò, cosa succede alla colpa prontamente applicata? L’osservatore obiettivo raggiungerebbe la conclusione della vittima o del volontario? Cosa ne pensi? Non pensare che questo sia uno dei nostri esercizi standard di attribuzione della colpa, ho già ammesso che tale spostamento di colpa è una delle nostre manipolazioni chiave, ma ora mi sto distogliendo da questo consueto approccio e pongo la domanda se durante la svalutazione potresti essere considerato come una vittima o volontario?

La prima volta che abbiamo messo in atto un trattamento del silenzio che è durato un giorno? Avresti dovuto sapere con cosa avevi a che fare e prendere le distanze? È irrealistico? E quando c’è stato il secondo periodo in cui ti abbiamo escluso? O il terzo? Forse non dopo quelli, dopo tutto, avevi avuto a che fare con questi, vero? Forse dovresti averlo capito quando abbiamo perso la pazienza con te?

Quando ti sono state urlate quelle parole selvagge e quegli insulti? Questa è violenza emotiva. È abusivo. Perché non te ne sei andato allora? Sei rimasto. Si potrebbe quindi sostenere che ti sei offerto volontario per ulteriori strigliate? E quando abbiamo iniziato a somministrarti il gaslighting? Abbiamo giocato con la tua realtà, confusa e sconcertante? Ti sei accorto di cosa stava succedendo? Ma tu sei intelligente, intraprendente e indipendente, sicuramente sapevi cosa stava succedendo? Inoltre, questo succedeva insieme agli scontri di urla e alle spalle voltate.

Sicuramente i campanelli d’allarme stavano suonando, vero? Li hai sentiti e li hai ignorati o semplicemente non li hai sentiti? E i periodi in cui prendevamo la macchina senza chiedertela? Che mangiavamo il cibo che avevi messo da parte? Che avevi smesso di dormire bene, perché ti davamo gomitate tutta la notte? E che dire del fermarti fuori fino a tardi ripetutamente e dei flirt con altre donne? Sicuramente hai notato tutto questo, infatti noi sappiamo che l’hai fatto, dal momento che ce ne siamo assicurati per permetterci di ottenere il nostro prezioso carburante. Quindi, hai vissuto tutto questo e nonostante tutto sei rimasto. Questo ti rende un volontario mentre continuavano gli abusi?

E la prima volta che ti abbiamo spinto durante una discussione? No? Che ne dici della seconda volta in cui quella spinta ti ha spinto contro un muro e hai sbattuto la testa? No? Sicuramente quando quel primo schiaffo ti colpì la guancia, allora devi aver capito cosa stava succedendo e dopo tutto questo sei rimasto.

Questo non ti rende più una vittima, ma un volontario? Ovviamente nessuno chiede mai di essere trattato in quel modo. Non siete volontari in quel senso ma vi siete resi conto che certi comportamenti nei vostri confronti erano sbagliati, spiacevoli e decisamente brutti, ovviamente li avete individuati, quindi perché siete rimasti e avete permesso a voi stessi di subirne ancora di più?

Tu hai una propria identità, sicuramente, dovresti averlo realizzato ed essertene andata? Si potrebbe ricordare che non ne sei in grado a causa di denaro, alloggio, alloggio e figli. Forse sono considerazioni ma quando vengono messe a fronteggiare la tua sicurezza e sanità mentale, che dovrebbero essere protette prima di tutto?

Di conseguenza, riflettendo su tutto ciò che ti è successo, i ripetuti comportamenti manipolatori e abusivi che non sono mai stati esempi isolati ma piuttosto ripetute e crescenti violazioni contro di te, si potrebbe dire che tu eri una vittima o in realtà sei stato volontario rimanendo nel mirino? Gradirei le tue osservazioni.

Mettendo da parte i miei soliti atteggiamenti incolpanti, offrirei a te questa conclusione. Essere volontario significa essere in grado di esercitare un certo grado di decisione e controllo sulla propria persona. Non ti è mai stato concesso quel controllo.

L’abbiamo preso noi.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR