SE NON FOSSE STATO PER LORO

C’è un ammasso di rottami che a volte visito. È proprio la montagna di apparecchi usati e scartati. So tutto della storia di questo ammasso di rottami. Ad esempio, prendi questo apparecchio qui, si chiama “John”. È stato molto utile quando sono entrato a far parte dell’azienda. Era già lì da otto anni quando mi sono unito e mi ha preso sotto la sua ala, suppongo. Era una miniera di informazioni. Lavorava sodo ma conosceva molte persone, probabilmente perché sapevano tutti che potevano contare su di lui per portare a termine il lavoro e, per essere sinceri, ne hanno approfittato. Io so di averlo fatto. Si è dimostrato utile nel fornirmi tutte quelle informazioni e conoscenze di cui avevo bisogno per aiutarmi a far avanzare la mia carriera. Gli ho permesso di pensare che fossimo amici fino a quando non mi sono stabilizzato e le sue informazioni non mi servivano più, quindi è finito sul mucchio di rottami. Naturalmente lavora sempre in modo perfetto, ma è arrivato qualcosa di più brillante e più veloce, quindi è ovvio che io gli sono corso dietro e ho messo da parte lui. A volte ripasso a vedere se lavora ancora e non delude mai. Buon vecchio e affidabile John eh?

Ecco Olivia, la ricordi? Quella dalle lunghe gambe, la perfida fidanzata che cercò di lasciarmi e finì per essere riportata indietro con la promessa di un viaggio della vita. Non ci siamo mai andati, naturalmente, dovevo solo assicurarmi che lei sapesse chi era al comando e, una volta che avesse imparato quella lezione, sarebbe finita lì. Dopo di lei c’è Elizabeth. Questa è la puttana che si credeva intelligente che mi ha citato in giudizio e ha finito per pentirsene. Ha fornito un sacco di carburante durante quell’episodio ridicolo e alla fine l’ha distrutta. Guarda, questo apparecchio funziona a malapena. Andando avanti, vieni a dare un’occhiata a Peter. Era il mio vicino di casa e mi sono reso conto che aveva degli ottimi agganci che avevo davvero bisogno di ottenere per fare qualche affare tramite loro. Peter mi è stato di grande aiuto nel farmi ammettere in quel club e poi presentarmi a quelle altre persone. Una volta ottenuto questo, l’ho mandato qui perché non aveva altri scopi. La cosa buffa è che accanto a lui ci sono due di quei clienti. Questo è Alexander, ho spremuto quel senzatetto e lui pensava che io fossi la cosa migliore del pianeta. Quanto ridevamo Lucy (la mia assistente) e io del suo affetto. Non vi sto facendo tanto bene ora che siete quassù, vero amici? Che cosa? Niente da dire? Si cambia. Dopo di lui è venuto Marcio. Assoluto fighetto, ma imitava e amava interpretare il grande uomo, così facile da incantare e continuare a tornarci. È stato alla luce dei suoi fatturati che ho ottenuto una promozione e attraverso lui ho guadagnato una serie di clienti che sono stati tutti colpiti da ciò che avevo raggiunto per lui. Stupido bastardo, ha perso tutto nel tracollo, quindi è stato un addio a lui e al prossimo idiota. Chi abbiamo dopo? Oh sì, Jimmy. Era una persona con cui mi annoiavo all’università. Prendevo in prestito i suoi appunti mentre Jimmy amava andare alle conferenze, quindi se avevo qualche altro studio che era di maggiore importanza allora mi sarei assicurato di avere gli appunti di Jimmy. Non gli dispiaceva farlo, era solo contento che io gli avessi dato una parvenza di accettabilità nella mia cerchia. Voleva solo avere un posto lì. Ehi, non lo facciamo tutti?

Questa è Petronella. Era brava a procurarsi biglietti esclusivi per gli eventi nell’arena, dato che era a capo del marketing lì. Poi c’è Paul. L’ho reclutato, poi ho preso i suoi clienti e l’ho fatto andare via. Totale colpo di scena quello. Ecco Neil, ha gestito uno dei caselli di un ponte su cui dovevo guidare e mi salutava appena dopo che gli avevo dato qualche consiglio gratuito. Beh, non era gratis, alla fine gli è costato il lavoro quando ho detto ai suoi datori di lavoro cosa stava facendo. Era giusto. Non avrebbe dovuto farlo. Non ho più guidato su questa strada e volevamo gli interessi della società di pedaggio, quindi questo era un utile modo per ottenerli. Il bisogno chiede e tutto il resto. Ecco Kate, l’amante degli animali e quella disgraziata di sua sorella Amanda. Mi chiedo se quel cane sia mai stato trovato? Probabilmente no. Ora c’è Emily, quella delle domande sbagliate. Non c’è voluto troppo tempo perché finisse qui.

Poi un paio di miei cugini, Kerry e Phillip. Sono stati utili fino a quando non hanno iniziato a volere aiuto e poi non smettevano mai di parlare al telefono. Sono diventati una vera lagna con i loro affari. Io non potevo farci nulla se prendevano le decisioni sbagliate vero, li ho solo presentati a Steven – eccolo qui – non ho detto loro di fare affari con lui. Eppure, ora non sono affari miei giusto? Molti di loro non sono qui. Non ho il tempo di raccontarvi tutto di loro, ce ne sono così tanti ammucchiati l’uno sull’altro, impilati e incastrati insieme. Tutti consegnati al mucchio di rottami dopo che si sono dimostrati di qualche utilità per me. Colleghi, amici, servitori, vicini di casa e così via. Lì c’è la direttrice di un’agenzia pubblicitaria, poi la benzinaia, era abbastanza conosciuta nei primi anni ’90 sul palcoscenico che conosci e quindi si è rivelata utile per ottenere un po’ di visibilità; lui è un calciatore o meglio lo era, principalmente delle categorie inferiori ma ora fallito; l’architetto, l’amministratore delegato di un’azienda di vetri rinforzati – lui è stato distrutto quando l’ho mandato qui, scusate il gioco di parole; l’agente di polizia, l’assistente sociale, il fornaio, l’esperto di manicure e molto altro ancora. Onestamente, quando ci penso sembra la sezione di annunci di lavoro di un giornale. Oh sì, questo mi fa ricordare, ora c’è Joseph il giornalista, è stato utile per anni e mi ha passato ogni sorta di notizie per qualche appunto, badate bene che era solito farlo ma roba da ficcarla su per le narici e decisamente dopo ciò perse la sua strada, o più precisamente si diresse verso questo posto. Andiamo sempre più su, un apparecchio dopo l’altro. Mi hanno fornito carburante, mi hanno fornito anche una serie di benefici residui: riconoscimento, denaro, importanza e competenza, anche se ovviamente questo si è semplicemente aggiunto al mio duro lavoro. Io sono naturalmente dotato e non mi sottraggo dall’impegnarmi quando ne vale la pena, ma tu devi cogliere i vantaggi quando arrivano, vero? Beh, se non lo fai tu lo farà qualcun altro. Devi essere il primo o non sopravvivrai a lungo. L’ho imparato tanto tempo fa e per fortuna prima che mi costasse qualcosa di troppo importante.

Mi piace camminare attorno a questo monumento di apparecchi. A volte ne vedo uno da cui posso ricavarne un’ulteriore utilità e viene estratto dal mucchio di scarti, lucidato, gli faccio una visita rapida e lo metto di nuovo in funzione. A volte posso trovare un ulteriore utilizzo per questi apparecchi. In realtà c’è sempre un utilizzo che posso trovare, ma spesso è altrettanto facile e certamente più divertente andare a prendere quel nuovo apparecchio nuovo di zecca, con le luci, campanellini e fischietti. Perché no? A tutti noi piace avere cose nuove, vero? Sì, mi piace venire qui e dare un’occhiata a questi apparecchi e arrampicarmici sopra, su e giù, salendo in alto. Salgo un po’ più in alto ogni volta che scalo questa montagna artificiale, e quando raggiungo la cima mi piace stare un po’ in piedi ad ammirare il panorama. Mi piace guardare in basso da dove sono arrivato e annuire con tanta soddisfazione proprio per quanto da lontano sono arrivato. Mi piace guardare a nord, a est, a ovest e a sud e sondare quei nuovi orizzonti che conquisterò a tempo debito. Mi piace stare in piedi e osservare quanto sono salito in alto e più di tutto ciò che ho raggiunto grazie alle mie capacità innate e all’applicazione del duro lavoro, ma io sono un uomo giusto ed equilibrato e devo dare qualche credito agli apparecchi. Se non fosse stato per loro, non sarei dove sono oggi.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR