Posso vederti da lontano. Sei slanciata con quelle curve eleganti nei posti giusti. Sei orgogliosa e ti distingui, evidente tra la dolcezza che ti circonda ma non ha nulla a che fare con te. Sei in bilico ed equilibrata, arriverai addirittura a descriverti come statuaria. Non oscilli o saltelli da un piede all’altro. Non tu. Sei serena e magnifica mentre analizzi tutto davanti a te. Non è una coincidenza che tu sia di fronte a me. È come se tu fossi stata posta lì pronta per il mio ingresso. Ti trovi in cima alla folla, nobile e affascinante. Probabilmente non hai idea di quanto sei irresistibile per me. Mi stai chiamando, cerchi di raggiungermi, mi implori di venire verso di te. Sono a una certa distanza da te e potresti non avermi ancora notato ma lo farai. Sono in grado di analizzarti dalla mia posizione di osservazione, di soppesarti e valutarti. Posso sentire il mio entusiasmo crescere e devo controllare me stesso per evitare di commettere un errore da scolaretto ed essere precipitoso nel mio approccio. Farlo in questa fase significherebbe perdere del tutto il mio premio. Finirei nella fogna e ti passerei lentamente davanti, probabilmente senza nemmeno dare un’occhiata sprezzante al tuo alto piedistallo. Come ti ammiro, rimasta lì esposta ma sicura di te. Vuoi che il mondo ti veda. Questo desiderio di riconoscimento non è sfacciato, perché non sei un pavone, no, non è quello che sei. Vuoi il riconoscimento per la tua forza d’animo, la tua volontà di stare in prima linea e di essere considerata. Questo è ciò che conta per te.
Ti do un ultimo sguardo e mi appresto al mio approccio. Si accende tutto sulla preparazione. Ti ho scrutato attentamente per poter determinare il modo migliore per venire da te, così ottengo il massimo effetto. Ho valutato tutte le condizioni e ho considerato che devo dirigermi verso di te con il massimo della velocità per avere la massima efficacia. Comincio il mio approccio e poi vengo velocemente verso di te. È ora che tu mi noti e non puoi fare a meno di ammirare ciò che vedi. Scelte e curate sono le prime parole che ti vengono in mente mentre guardi incantata. Sembro crescere di statura man mano che mi avvicino sempre di più. Sono diretto dritto verso di te senza distrazioni o deviazioni. La mia preparazione ha avuto successo ancora una volta perché il mio percorso verso di te è diretto e senza ostacoli. Sto aumentando il ritmo, un miscuglio turbinoso, luminoso e affascinante di colori brillanti, di scintilii lucenti in mezzo al mio sfrontato piumaggio. Vengo mentre faccio le fusa che aumentano mentre corro nel tuo spazio e poi sono arrivato.
Il mio primo tocco è devastante mentre entro dritto dentro te. Ho guidato me stesso dritto dentro di te senza esitazione o moderazione. Il nostro contatto è perfetto e l’effetto è istantaneo. Ti mando verso l’alto in una vertiginosa collisione del mio mondo mentre tutto sommerge il tuo. Vado avanti mentre tu sali verso l’alto, scagliata verso il cielo e galleggiando in una strana e improvvisa esultanza. Giri e ti contorci, le tue orecchie si riempiono del suono del mio arrivo e del nostro contatto ed è sbalorditivo come tu sia travolta da me. Non hai mai provato nulla di simile, è eccezionale, è eccitante ed esilarante. Ma che succede? L’euforia è stata strappata via e ora stai cadendo. Il panico ti afferra. Non ti piace questa sensazione. Tutto sembrava così meraviglioso, così luminoso, rumoroso e scintillante, ma dove sono andato? Ti giri su te stessa e cerchi di scorgermi di sfuggita, ma sono sparito dalla tua vista. La confusione si riversa su di te mentre continui a cadere. Non ti eri resa conto di quanto in alto hai volato ma questa discesa sembra andare avanti troppo a lungo e poi cadi a terra. Duramente. Ti volti su un lato ed è allora che cerchi di dare un senso a così tante cose che vedi che stanno dietro di te. Cerchi di afferrare una qualche parvenza di comprensione per spiegare perché ti sei alzata così in alto, ma poi sei caduta così duramente. Mentre cerchi di capire dove sono andato mentre sei atterrata con tale forza sul terreno duro e inflessibile, vedi la distruzione. Quelle altre costruzioni che tu avevi preparato e che rappresentano tutte quelle cose che ti sono care, giacciono sparse su di te. La tua autostima, i tuoi beni, i tuoi sguardi, i tuoi sogni e le tue finanze. È stato tutto distrutto. Vedi i tuoi amici scagliati lontano da te, che lentamente rotolano in un abisso in lontananza, spariti e mai più visti. La tua famiglia giace abbandonata, fatta a pezzi dal mio fragoroso ingresso. Stai sdraiata lì a fissare i pilastri crollati del tuo mondo mentre qualcosa ti colpisce e vieni spinta verso quell’abisso lontano. Cerchi di contrastare quel moto ma è inutile. È quasi come se fosse stato progettato, creato e formato per muoversi in questo modo, manovrato verso la voragine che attende. Ancora stordita, alzi lo sguardo e vedi delle persone come te ma non sei tu. Vengono messe nel posto dove una volta stavi tu. Chi sono e cosa stanno facendo visto che sono in fila proprio nel tuo posto? Non vedi altro mentre ti senti rovesciata oltre il bordo e cadi nell’oscurità.
Il tempo è passato. Non sei sicura di quanto tempo è passato da quando tutto non ha più senso. Sei stata avvolta nell’oscurità, spintonata e spostata, ma niente di ciò è stato fatto da te. Non hai visto nulla di me sebbene il ricordo del nostro breve tempo insieme sia stato impresso nella tua mente. Era scintillante, una sfocatura di colore, luce e rumore e desideri che ritorni, solo così puoi sfuggire a questa oscurità dilaniante. Il tuo controllo ti è stato strappato e ti senti come se venissi spinta da una forza a sé stante che tu non comprendi. Ma aspetta, cos’è questo? C’è una luce nell’oscurità. È dorata e calda e il sollievo inizia a inondarti mentre ti rendi conto di essere stata di nuovo riportata nel tuo posto quasi dimenticato. Sì, ti ricordi di questo, questo è il posto a cui appartieni. Non ti ricordi di esserti tolta da lì, forse quella forza misteriosa lo ha fatto. Proprio mentre provi un senso di familiarità, mi vedi di nuovo e l’ondata di speranza e aspettativa aumenta. Sono tornato. Avevi quasi dimenticato quanto fossi slanciato ed elegante, quanto brillante risplenda e quanto rapidamente mi muovo con una grazia scivolante e un fascino ipnotizzante. Resti in attesa mentre mi precipito verso di te mentre mi vuoi riassestare di nuovo nella tua vita. Questa volta sarai pronta. Questa volta eviterai la caduta e l’abisso buio. Questa volta sarà diverso.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR