“Giuro che ti uccido!”
“Farai meglio a farlo o sei morto!”
“Spero che tu muoia!”
“Morirai”.
È facile che tu abbia sentito queste minacce e dichiarazioni di intento da parte della nostra specie. Il brutale Narcisista Inferiore che erompe in una reazione vulcanica d’ira, che afferra un coltello da cucina e lo agita in aria contro la propria vittima, il Narcisista di Medio-Rango che si autocommisera e che in una scenata di impotenza ed odio esprime il desiderio che tu muoia o semplicemente il sorriso da rettile del Superiore con l’implicito ma non detto pronostico di ciò che potrebbe attenderti; ogni scuola ha il suo proprio modo di augurarti la morte.
Ma è solo un pensiero o è una solida volontà di vederti morto? Queste parole vengono dette più per l’effetto che per volerti uccidere, provocando un “incidente” o sperando che sopraggiunga qualche azione esterna a strapparti da queste spoglie mortali?
La posizione generale è che noi in realtà non ti vogliamo morto in senso fisico. Ci sono eccezioni degne di nota, che affronteremo più avanti, ma è raro che queste eccezioni si manifestino. Il fatto è che numerosi commentatori credono che ti vogliamo morto e la verità è che non è non è così. Questo è un altro luogo comune sulla nostra specie, che il nostro desiderio ultimo, la nostra espressione finale di vittoria su di te sia ucciderti. È sbagliatissimo ed ecco perché: –
1. Un apparecchio morto è un dispositivo inutile. Il tuo scopo è triplice per noi, che tu sia una fonte terziaria, secondaria o primaria. Tu esisti per fornirci carburante, doti caratteriali e/o benefici residui e più il dispositivo nella nostra matrice di carburante è importante, più è facile che tu provveda a tutte e tre le cose e che lo faccia in modo straordinario. Di conseguenza, se tu ci fornisci proprio le cose che vogliamo e di cui abbiamo bisogno non ha proprio senso renderti incapace di farlo. Ma, sento che chiedi, che ne è degli apparecchi che non funzionano più nel modo in cui vogliamo? Una domanda legittima.
Primo, quando tu smetti di funzionare nei termini di fornitura di carburante positivo (non ne fornisci abbastanza/ non abbastanza frequentemente / diventa stantio) noi passiamo alla svalutazione e anche se ti odiamo e ti dipingiamo di nero per la tua slealtà nel non adempiere più il tuo specifico ruolo attraverso l’offerta di carburante positivo, ha ancora un ruolo da svolgere. Diventi la fonte di carburante negativo.
Secondariamente, hai ancora un ruolo nella fornitura di doti caratteriali e benefici residui. Potresti supportarci finanziariamente, prenderti cura di noi, mandare avanti la casa, occuparti dei figli e altre cose che non solo ci apportano benefici quotidiani ma sostengono la nostra facciata così importante.
Terzo, sei necessario allo scopo di triangolazione con altri nostri apparecchi e mantieni la provvista di carburante mentre cerchiamo il tuo rimpiazzo finale.
Ora tu chiedi, cosa accade quando scegliamo di dis-impegnarci, chiaramente non abbiamo più alcun desiderio di interagire con te, perché allora non ti uccidiamo? Questo ci porta alle altre ragioni per cui scegliamo di non ucciderti.
2. Fermo restando il nostro disprezzo per le regole, la legge e i regolamenti, quelli della nostra specie che hanno un alto funzionamento sono consci delle interferenze avverse che arrivano da quei ficcanaso delle forze dell’ordine se ti uccidessimo. Portano controlli indesiderati e potenzialmente intralciano il nostro diritto di fare ciò che vogliamo e non siamo così stupidi da intraprendere un’azione che ci comprometterà palesemente.
3. Ti trattiamo come se fossi morto senza l’inconveniente di ucciderti davvero. Praticamente ti cancelliamo quando ci concentriamo sulla nuova Fonte Primaria con il nuovo periodo d’oro. Di conseguenza quando ti ignoriamo, ti rimuoviamo dai social, ti blocchiamo, non rispondiamo ai tuoi messaggi e alle chiamate, ti abbiamo “ucciso” e questo ci offre un risultato molto più soddisfacente.
4. Vieni “mantenuto in vita” per l’inevitabile recupero. Anche se quando ci siamo dis-impegnati vederti, interagire o fare qualunque cosa con te è l’ultima cosa sulla nostra lista, inconsciamente dobbiamo assicurarci quel vantaggio di mantenerti in vita in modo da poterti recuperare per il carburante (positivo o negativo) o anche di riportarti nella Relazione Formale per acquisire gli altri aspetti degli Scopi Primari. Ricorda, c’è stato un notevole investimento su di te e anche se “ti uccidiamo” facendoti uscire dalla nostra mente durante il periodo d’oro con la nuova Fonte Primaria, vorremo attingere dal nostro investimento a tempo debito. Quindi, non c’è nessun motivo per ucciderti fisicamente.
5. Ci sono metodi alternativi con cui possiamo effettivamente assassinarti senza potenziali rischi per la libertà. Gli strumenti chiave con cui lo facciamo sono i seguenti: –
a. Assassinio di Personalità – (La Paranoia dell’Assassinio di Personalità)
b. Diffamazione – (La Diffamazione Dell’Empatico)
c. Trattamento del Silenzio. (L’Assassino Sorridente) e (17 Salve Di Silenzio)
d. La Svalutazione nel suo insieme.
Quindi anche se non ti uccidiamo fisicamente, abbattiamo la tua persona, la tua reputazione, la tua autostima, il tuo senso di esistere, il tuo legame con noi e continuiamo ad attingere carburante da te, cosa che non potremmo fare se fossi fisicamente morto.
5. La Punizione. Se tu resti vivo, noi possiamo punirti. Questo afferma e mantiene il nostro senso di superiorità, permettendoci di attingere carburante e garantendoci di avvertire un senso di successo e vendetta contro di te. Implica anche che possiamo continuare a punirti, cosa che non potremmo fare se ti avessimo davvero assassinato.
6. Affermando il nostro intento o desiderio di ucciderti, questa semplice forma di minaccia comporta la capacità di ottenere carburante provocando una reazione da parte tua, ma ci permette anche di affermare la superiorità. È una semplice frase ma porta con sé un grande potere. Questo basso dispendio di energia con il massimo impatto attrae moltissimo la nostra specie e quindi ha molto più senso per noi MINACCIARE che ESEGUIRE. Sì, in quel momento vogliamo ucciderti o vederti morto perché hai fatto qualcosa che ci ha mortalmente offeso e quindi la nostra reazione nel pronunciare queste parole è totalmente in accordo con il desiderio di uccidere ma non lo facciamo realmente (e alla fine non vogliamo nemmeno farlo) perché va contro le nostre necessità fondamentali.
Quindi, per tutte queste ragioni, anche se possiamo dire che ti vogliamo morto o che vogliamo ucciderti, in realtà non lo facciamo e non lo faremo.
Quindi questa è la regola generale, però, come tutte le regole, ci sono delle eccezioni. Quali sono le eccezioni in cui il desiderio di ucciderti viene messo in atto?
1. La perdita di controllo tramite la furia innescata. Anche se l’innesco della furia può esserci potenzialmente in ogni scuola di narcisista quando entra in una frenesia dove c’è violenza fisica, è il Narcisista Inferiore che è più facile che uccida come conseguenza della perdita di controllo. Ciò non significa che tutti gli Inferiori uccideranno, ma che di tutte le scuole, quando c’è una pericolosa perdita di controllo dovuta alla furia, allora l’Inferiore vorrà uccidere, può farlo e lo fa. Il carburante che proviene dall’atto, mentre accoltella, picchia, soffoca o colpisce, sarà significativo ma non abbastanza per curare la ferita che ha fatto accendere la furia e perdere il controllo, ciò implica che l’atto omicida continui fino a che la vittima muore. A questo punto il carburante che proviene dalla vittima si blocca. Il narcisista potrebbe ottenere carburante anche dalla reazione di chi assiste ma alla fine questo scoppio di carburante se n’è andato con la scomparsa della vittima. l’Inferiore omicida potrebbe utilizzare l’episodio del suo omicidio per ottenere carburante in futuro ma al momento, ha perso il suo principale apparecchio (se ad esempio ha ucciso la Fonte Primaria) e quindi affronterà una crisi di carburante se non ottiene carburante da fonti alternative.
2. Sta andando, sta andando, è andato. Queste sono le circostanze in cui il narcisista riconosce che il principale fornitore di carburante “se ne sta andando” e quindi il carburante sta per essere perso. Non è la situazione in cui l’apparecchio sta scappando o se ne sta andando – la nostra prospettiva narcisistica secondo cui tu ci appartieni per sempre implica che la tua fuga, abbandono o partenza non sia qualcosa che accadrà perché noi ti controlliamo e ti riporteremo sotto il nostro controllo tramite un Grande Recupero Preventivo o attraverso dei Recuperi Successivi. Quindi, se qualcuno sta per scappare, trasferirsi ecc.. questo non vale. La situazione di “Sta andando, sta andando, è andato” si applica ai casi in cui il dispositivo è a rischio di morte. Ci sono due situazioni chiare in cui si verifica: ferita mortale, malattia terminale e suicidio. Nel caso della malattia terminale o della ferita mortale, il narcisista sa che la fonte di carburante non ci sarà per molto tempo e quindi “aiutare” questa persona nel suo viaggio fa presa su particolari narcisisti. Deve esserci anche un beneficio particolare associato a un’azione simile, ossia vendetta per essere stato ferito, punizione per aver recriminato sul controllo del narcisista e cose simili.
Per quanto riguarda il suicidio, se il narcisista riconosce che la vittima è allo stremo ed è prossima a terminare la propria vita e di conseguenza a deprivare (con un atto finale di sfida) il narcisista di carburante ecc., il narcisista incoraggerà questa persona a togliersi la vita e la spingerà oltre il limite. È f raro, ma si accorda con il desiderio da parte del narcisista di punire e ottenere vendetta. Questa punizione e vendetta va oltre a ciò che succede normalmente e sarebbe la conseguenza di un maggiore esposizione e/o una maggiore ferita. Quindi se un individuo è nella situazione in cui vi è un intento suicidario, il narcisista ne è consapevole e percepisce che è facile che accada, in accordo con la visione divina di sé e il bisogno di punire vendicandosi, farà pressione, farà opera di persuasione, di incoraggiamento e di manipolazione per spingere la vittima oltre il limite in modo da farle commettere suicidio.
3. Malevolenza. Un Narcisista Superiore ti vuole morto. Non c’è lo scenario “Sta andando, sta andando, è andato” che potrebbe essere sfruttato da ognuna delle altre scuole di narcisisti. In questo caso il malvagio e calcolatore Superiore ha determinato che la tua morte è richiesta. Ripeto, è raro e il Superiore avrà valutato che la perdita di un utile apparecchio è compensata dalla necessità di neutralizzare questa persona. Non ci sarà il pestaggio pieno di rabbia sgraziata del Narcisista Inferiore, o il soffocamento del genitore malato di cancro tramite cuscino del Narcisista di Medio-Rango. Qui il Superiore ti vede come un problema, un ostacolo che deve essere rimosso. Di solito succederà perché il Superiore si rende conto che tu hai accesso a informazioni che gli causeranno notevoli difficoltà o che hai la capacità di creargli un significativo problema di esposizione. Il Superiore non prenderà questa strada alla leggera, anzi cercherà di manipolare la situazione in altro modo, ma alla fine l’essenza malvagia del Superiore, il suo bisogno di mantenere lo status quo e la sua superiorità fa sì che talvolta ci sia il bisogno di togliere di mezzo una persona completamente. Potrebbe farlo sembrare un incidente, potrebbe farlo in modo discreto, potrebbe coinvolgere un killer professionista, ma alcuni individui, in rare occasioni, verranno eliminati perché sono una minaccia per i piani e il controllo del Narcisista Superiore. La persona potrebbe essere un apparecchio romantico, un apparecchio nel contesto lavorativo o un apparecchio familiare, ma se il Superiore ritiene che la sua eliminazione sia necessaria e che questo supera i benefici di prolungate punizioni, torture e fornitura di carburante da parte di questa persona, allora verrà neutralizzata.
Quindi, nella maggioranza dei casi noi non vogliamo la tua morte, non importa quante volte possa essere minacciata, perché un apparecchio vivo è un apparecchio molto utile. Però, in rari casi ci saranno eccezioni.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR