Avanti, dì loro tutto quello che ti è successo? Vai, prendi il mio telefono e chiama i miei genitori, la mia famiglia e i miei amici. Chiama anche i miei colleghi. Telefona al golf club, anzi, perché non metti un annuncio sul giornale locale, no, fallo su un giornale nazionale e di’ a tutti di quanto sei stata trattata male.
Sali sul tetto e grida al vicinato, dillo a tutti quelli che ci chiamano alla porta e sbraita agli estranei mentre ti passano accanto. Fallo, avanti, diglielo. Annuncialo, diffondilo, trasmettilo, invialo per posta, per e-mail, per messaggio e per radio. Fa’ che esca a tutto volume dalla radio, che venga trasmesso ripetutamente in televisione, diavolo, ti permetterò persino di legare un messaggio a uno stormo di piccioni e far recapitare le notizie in questo modo. Scarabocchia quanto ti ho trattato male su un pezzo di carta, avvolgi il foglio attorno a un mattone e scaraventalo attraverso la finestra della stazione di polizia. Urla a lungo e ad alta voce finché non sei rauca. Avanti, racconta, racconta tutto.
Racconta ai miei genitori del loro figlio che ha successo, che ha studiato molto, ha ottenuto risultati brillanti e ora eccelle sul lavoro, ciò che faccio! Perché non raduni tutti i miei amici da queste parti e annunci loro che sono un bastardo? Sono sicuro che saranno incuriositi di ascoltarti mentre dici questo del loro fedele e affidabile amico che trova sempre tempo per loro e li ha aiutati in modi ripetuti attraverso la sua generosità e influenza.
Spalanca la porta accanto e bussa alla loro porta d’ingresso, spiega loro con i tuoi occhi da selvaggia e i capelli ancora più da selvaggia cosa è successo davvero? Dopotutto, io a loro dimostro solo amicizia e cortesia, non è vero? Non penso che mi abbiano sentito gridare contro di te (aspetto che siano andati via prima di alzare la voce) ma so che ti hanno sentito lamentarsi e piangere.
Vai a far la spesa in paese e fa’ cenno alla simpatica signora del panificio cosa faccio davvero dietro le porte chiuse. Sono sicuro che adorerà sentire te che le dici tutte queste cose di quell’uomo affascinante che è il suo miglior cliente e ha fatto in modo che lei provvedesse al ristorante di due miei amici.
Chiama mio fratello e digli tutto per filo e per segno. Oh, non puoi perché non ti risponde più al telefono vero? Lo so, scendi in palestra e vedi se riesci ad interessare qualcuno dei clienti abituali con una battuta isterica sul tipo che tutti salutano e che lavora tranquillamente e regolarmente. Scrivi un promemoria per i miei colleghi e distribuiscilo. Sono sicuro che saranno interessati a leggere tutto sul loro capo che detiene le redini del loro futuro.
Dichiaralo al gruppo di calcio che frequento, vorranno sapere tutto di quello che faccio, no? Che cosa? Questa è tutta la mia gente. Alla fine ti sei resa conto di com’è veramente la questione tra i tuoi scoppi di rabbia e i commenti pieni di odio. Lo so, allora, chiama tua sorella e vedi cosa ha da dire, bada bene, oso dire che non vorrai darle soddisfazione dopo il modo in cui è venuta da me, vero?
Di’ ai tuoi amici tutto questo. Oh aspetta, ora sono miei amici e tutto ciò che hanno sempre visto è come ti avevo reso felice, i regali, i viaggi, i piccoli pensieri e l’amore. E il vicario? Lui ti ascolterà, ne sono certo. È ciò che fa dopo tutto, anche se cosa ne farà di certe calunnie contro un partecipante regolare ai suoi sermoni e generoso donatore di beneficienza rimane da vedere.
Fallo, prendi un altoparlante, crea uno striscione, manda un messaggio dietro un aereo e scrivilo sulla sabbia sulla spiaggia. Fallo in questo modo frenetico con le parole che fuoriescono dalla tua bocca contorta, un’insalata di parole che non ha senso. Sono sicuro che il modo staccato con cui sputi le tue accuse sarà ben accolto.
Assicurati che guardino in profondità nei tuoi occhi spiritati quando parli con loro, voglio che vedano con chi hanno davvero a che fare. Lo dirai a tuo padre, vero? Ah, ha sopportato questo (tuo comportamento) per anni ed è stato felice di vederti andar via di casa, me l’ha detto lui stesso. Lui sa che regina del dramma sei e quanto a tua madre, lei odia lo scontro e mi adora perché sa quanto ho fatto per te.
Dai, batti i pugni su quella facciata, vedi se riesci a farci qualche buco anche se so che non ne sarai in grado. Grida imprimi e urla tutto quello che ti piace. Mi divertirò a guardarti mentre lo fai e non ci saranno risultati favorevoli per te. Tu sei la pazza e stai cercando di spodestare me, stabile, razionale, affidabile e alla fine molto più simpatico.
Ma tu continui a provarci, ciò mi diverte e mi dà energia mentre le tue mani insanguinate tirano schiaffi alla facciata senza alcun effetto e la tua voce diventa niente più che una raspa. Guarderò come la speranza svanisce nei tuoi occhi per essere sostituita da paura e incomprensione. Quindi continua a provare, continua e rafforza ciò che ho già indottrinato loro a credere.
Loro credono a me.
Non crederanno a te.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR