C’è un vuoto sconfinato dentro di me.
Tutto ciò che doveva esserci non esiste e invece rimane questo abisso, un vuoto espansivo che è oscuro, profondo e perpetuo. Io resto davanti a questo vuoto perché vuole consumarmi e, così facendo, consegnarmi all’oblio. Questo inesorabile buco nero vuole divorarmi, abbattere tutto ciò che ho raggiunto e schiacciarlo nel nulla, un insulto definitivo contro di me mentre sparisco senza lasciare traccia. Una cosa terribile per contemplare che questa estinzione è rivolta a me è la prospettiva di non aver mai contato, di non essere mai esistito e di non aver mai lasciato un segno nel mondo. Da cancellare in un istante, cancellato e cancellato.
Sono senza paura in tutto ciò che faccio, salvo che è questo vuoto, questo nulla che è l’architetto di una paura totale. È contro questo costante destino che guido in avanti. Vedi, scagliato in questo vuoto c’è Il Demone e sta cercando di scappare per far sì che con terribili intenzioni suicide possa avvolgere le sue braccia muscolose su di me, i suoi denti ingialliti e affilati che mi affondano nel collo, il suo veleno mi paralizza mentre gorgoglia e ridacchia, trascinandomi indietro nel precipizio e nel vuoto, la coppia di noi precipita nell’oblio.
Questo non deve accadere.
Per tenerlo in profondità, nel profondo del vuoto è necessario imprigionarlo e tenere a tacere i suoi vili e sediziosi sussurri. Questo significa riempire il vuoto. Immagina che si annidi nel suo punto più profondo. Vuole mantenere il vuoto così com’è. Vasto e vuoto, poiché così facendo sarà in grado di arrampicarmi e afferrarmi, trascinandomi indietro nel vuoto. Ha bisogno del vuoto per essere proprio questo. Ha bisogno del vuoto per poterlo raggiungere senza ostacoli. Ha bisogno del vuoto per essere proprio questo. Ha bisogno del vuoto in modo che possa distruggermi attraverso la sua inesorabile assenza di qualsiasi cosa.
Non posso avere il vuoto.
Questo vuoto deve essere riempito ed è pieno di carburante. Ogni pezzo di carburante posiziona uno strato nel vuoto e dietro ogni strato. Il Demone viene imprigionato. Oh, si lamenterà e protesterà, ma man mano che quegli strati diventano più spessi e più numerosi, le sue disgraziate chiamate di raccomandazione diventano ovattate e poi messe a tacere. Non riesce a sfondare questi strati, non riesce a raggiungere e penetrare attraverso gli strati costruiti per sabotare la mia esistenza. Ogni strato differisce in profondità, forza e durata in accordo con il tipo di carburante che sono in grado di raccogliere e posizionare nel vuoto, modellando il mio costrutto.
Il sorriso di uno sconosciuto è una scheggia sottile ed effimera. L’ammirazione da una fonte primaria appena acquisita è una lastra densa e resistente che mi protegge e rende forte il costrutto. Pezzo dopo pezzo, strato dopo strato, ogni segmento di carburante, positivo e negativo, rinforza il costrutto, riempie il vuoto e tiene a bada Il Demone.
Non si può riposare perché questi pezzi si dissolvono e si sciolgono nel tempo. Il Demone li sceglie, li afferra con gli artigli e li rastrella. La tua critica infida punge enormi buchi in esse permettendo alle grida beffarde del Demone di riecheggiare a me. Vedi ora perché odiamo le critiche in modo così veemente?
Il carburante riempie il vuoto. Il carburante crea il costrutto.
Il modo più veloce per raccogliere carburante è mostrarti ciò che vuoi vedere e poi riverserai il tuo amore, la tua gioia, la tua ammirazione e il tuo apprezzamento. Meraviglioso, edificante e pieno è il tuo carburante. Se ti mostro la cosa che vuoi vedere, cioè te stesso, mi darai questo carburante più facilmente, con alta potenza, spesso e in quantità enormi. Non ho tempo di costruire qualcosa di sostanza di cui farti innamorare, da ammirare e desiderare. Devo crearlo con la debita convenienza e quale modo migliore di usare quello che già esiste, cioè te. Quindi ti mostro te stesso attraverso il mio specchio e tu ti innamori di quell’immagine credendo che sia io, credendo che sia la mia essenza e sostanza.
Non ti rendi conto che stai cercando te stesso e in effetti non ti vedi quando ti rimando la tua immagine. Sei convinto dalla mia menzogna a pensare che sia la mia sostanza che vedi ed essa ti abbaglia e ti incanta. Non mi interessa. Finché mi fornirai quel carburante, terrò questo specchio davanti a te e ti farò innamorare di te stesso. È un artificio, una fabbricazione e una menzogna ma è necessario.
Ti do quello che vuoi. Non è reale ma sembra così reale per te e quindi le tue risposte sono reali. Il delizioso carburante scorre e voglio che tu lo riversi dentro di me, riempiendomi, creando una barriera di salvezza tra me e Il Demone dato che sei il capo architetto nei piani per frustrare e sconfiggere il suo tentativo di detronizzarmi.
Questo è il motivo per cui, quando vieni installato come fonte primaria e il tuo meraviglioso carburante fluisce da te, sei veramente ciò che conta per noi.
Tu sei la nostra salvezza e se tenere su uno specchio per raggiungere questa salvezza è ciò che deve essere fatto, allora sarà fatto.
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR