IO SPIO UN INVESTIGATORE PRIVATO

Ho spesso menzionato il bisogno di sapere dell’empatico. Inizialmente questo è nato dal tuo desiderio di conoscere e comprendere allo scopo di permetterti di adempiere alle tue capacità di accudimento e cura. Solo comprendendo e conoscendo ciò che è sbagliato, ciò che passa per la mente di una persona o comprendendo la sua situazione, sei in grado di assistere e aiutare. Alcune persone amano sapere perché sono curiose. Alcune persone amano sapere perché sono decisamente ficcanaso. Noi amiamo sapere così possiamo usarlo contro di te o per proseguire nei nostri schemi. A te piace sapere così puoi aiutare. Questo è un tratto fondamentale dell’individuo empatico ed è una cosa che sei mai in grado di lasciar andare. Anche quando ti sottoponiamo alla svalutazione, sei incapace di accettare che ciò accada senza essere in grado di capire perché. Tu hai bisogno di sapere. Sappiamo che tu devi sapere e sfruttiamo questa cosa. Questo è il motivo per cui ci impegniamo in negazioni, deflessioni e in discussioni circolari perché siamo pienamente consapevoli che con questo impedimento a permetterti di sapere e di capire che i progetti attingiamo carburante da te, ma anche che ti fa continuare a farlo. Anche quando ti scartiamo, tu vuoi comunque dare un senso a quello che è successo. Devi e vuoi sapere perché ti abbiamo trattato nel modo in cui ti abbiamo trattato, perché ti abbiamo fatto tutte quelle cose orribili e perché non sei stato abbastanza? Attingendo a questo tuo tratto, ci assicuriamo anche che tu debba sapere ciò che stiamo facendo una volta che ti abbiamo gettato da parte.

Chiederai ai nostri amici cosa stiamo facendo e porrai domande simili alla nostra famiglia nel tentativo di accertare ciò che ora stiamo facendo senza di te. Chiedi ai tuoi amici di spiare per tuo conto, raccogliendo informazioni sui luoghi in cui siamo stati e le persone con cui abbiamo socializzato. Vedi, se provi a sfuggirci, non puoi sbarazzarti di noi perché compariremo con un recupero in mano pronto a risucchiarti. Tuttavia, se abbiamo deciso che abbiamo estratto quanto più carburante possibile da te (almeno per ora) faremo del nostro meglio per rimanere invisibili e lasciarti a fare ipotesi. Vogliamo che tu ti chieda cosa stiamo facendo. Vogliamo che tu stia seduto a contemplare dove siamo e con chi siamo. Siamo felici? Stiamo pensando a te?

Questo bisogno di sapere diventa impellente e ti imbarchi nel tuo ruolo di investigatore privato. Seguirai il nostro profilo Facebook per raccogliere informazioni. Noi ti bloccheremo per aumentarti il lavoro ma tu userai il profilo di un amico per guardarlo o ne creerai uno falso. Passerai davanti ai luoghi dove sai che potremmo essere, casa, lavoro e luoghi ricreativi e sociali sperando di dare un’occhiata a ciò che stiamo facendo in modo da poter saziare quel bisogno di sapere. Creerai un nuovo profilo e ci seguirai su Twitter, controllando ogni giorno per vedere ciò che abbiamo scritto. C’è una nuova ragazza? Com’è? La stiamo portando nei posti in cui abbiamo portato te? Chi sono queste persone nelle fotografie e dove sono state scattate? Sappiamo che starai spiando e più proverai a sapere più domande sorgeranno. Usiamo l’ossessione come metodo di manipolazione e ciò continua su questa linea.

La nostra onnipresenza continuerà a ricordartelo e non puoi farci nulla dal momento che rinforzi ripetutamente la nostra presenza nella tua mente cercando, controllando e spiando. Cercherai il nostro nome su Google, esaminerai il nostro sito web di lavoro per eventuali modifiche, controllerai su Facebook, Twitter, Instagram e LinkedIn. Come un detective alla ricerca di indizi, continuerai a farlo ogni giorno. Crei un’abitudine allo scopo di nutrire la dipendenza che è il bisogno di sapere. Sappiamo che lo farai, architettiamo e incoraggiamo questo comportamento in te. La consapevolezza che tu sei coinvolto in queste pratiche ci fornisce carburante. Non possiamo vederti o sentirti ma sappiamo che ci stai spiando. Sappiamo come sei e possiamo immaginarti ardentemente chino sulla tastiera mentre fissi il tuo monitor. Non negarlo perché quando ti Recuperiamo è una delle prime cose su cui ti stuzzichiamo. Quante volte al giorno hai controllato il nostro profilo Facebook? Tu ammetterai che l’hai fatto almeno tre volte al giorno e ci dici quanto ti siamo mancati. Chiederai informazioni sulla nuova persona con cui stavamo e a chi si riferivano i post che vedevi e tutte le fotografie che avevamo messo in mostra. Anche noi abbiamo sentito la tua mancanza? Pure tu lo chiedi sempre. Perché? Perché tu hai sempre bisogno di sapere.

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR