Controllo.
Noi dobbiamo controllare tutto ciò che ci circonda. Dobbiamo farlo per poter ottenere carburante. Dobbiamo farlo perché la nostra naturale paranoia ci porta a dover esercitare la nostra volontà su coloro che ci circondano, prima che essi possano fare lo stesso con noi e senza dubbio con conseguenze catastrofiche. Solo esercitando il controllo possiamo essere sicuri e soddisfatti che l’ordine delle cose sarà come noi lo richiediamo. Noi odiamo essere soggetti al controllo degli altri. Ci porta alla mente cose che è meglio lasciar stare.
Questa necessità e desiderio di controllo ci obbliga a regolare le nostre manipolazioni in modo da poter progettare situazioni in cui possiamo ottenere un controllo totale. Il controllo totale sorge quando ti abbiamo intrappolato.
Questo concetto di intrappolarti funziona su più livelli. Il livello più ampio è entro i confini della relazione narcisistica. Questo è il motivo per cui consideriamo permanente il tuo coinvolgimento con noi. Noi abbiamo scelto te e ora ci appartieni. Ovviamente tu non hai voce in capitolo, perché dovresti averla quando non sei del nostro calibro? L’idea di intrappolarti continua in termini di Relazione Formale. Ecco perché ci muoviamo rapidamente per proclamarti come il nostro ragazzo, fidanzato, partner, moglie e così via. Il ricorso a questa etichettatura è più che un modo conveniente di rivolgersi a te. Ti intrappoliamo durante la seduzione con l’illusione che creiamo. Ti intrappoliamo durante la svalutazione attraverso la messa in atto delle nostre macchinazioni per assicurarti che tu resti bloccato e confuso. Posizioniamo trappole tutt’intorno a te in modo che si chiudano e ti trattengano stretto. Ti mettiamo incinta, ti isoliamo dai tuoi amici, ti facciamo rinunciare al tuo lavoro in modo da renderti finanziariamente dipendente da noi (anche se naturalmente più avanti ci lamenteremo di te che ci sfrutti), ti impediamo di vedere la tua famiglia, diffamiamo le persone con te e te con loro così vieni tagliato fuori dalle tue reti di supporto. Il piazzare e il disporre queste trappole va avanti a vari livelli, così tu rimani intrappolato.
Questo intrappolamento continua nelle varie fasi del ciclo narcisistico. Molto spesso si manifesta quando ti svalutiamo. In linea con la necessità di avere un controllo totale, vogliamo pianificare situazioni in cui tu sei sotto il nostro controllo, incapace di sfuggirci e quindi possiamo perfezionare le nostre macchinazioni contro di te ed estrarre da te ciò che vogliamo. Per fare questo, creiamo Trappole Situazionali e ce ne sono molte che vi descriverò nel corso di vari articoli, ma inizieremo con una Trappola Situazionale che è la nostra preferita; la macchina.
Noi saremo naturalmente al volante, dopo tutto la macchina è nostra (e anche se fosse intestata a te sarebbe irrilevante) e quindi dobbiamo essere noi a guidare. Noi scegliamo dove andare, la velocità a cui procediamo, i comandi dell’auto sono sotto la nostra gestione. Tu sei seduto accanto a noi, con la cintura di sicurezza, intrappolato al tuo sedile mentre il mondo scorre via come un lampo. Non puoi sfuggirci. Non puoi saltar fuori dalla macchina. Potresti sganciare la cintura di sicurezza e saltare sul retro del veicolo, se sei abbastanza agile, anche se ti impediremo di provare a farlo. Sei nel posto giusto, proprio accanto a noi e noi lo sappiamo.
Puoi essere ben ammanettato ad una sedia in qualche squallido scantinato, con una sola luce forte che ti illumina la faccia per l’interrogatorio e il trattamento sarà di natura simile. Il viaggio può essere iniziato abbastanza piacevolmente, ma se è un viaggio che si svolge durante il periodo di svalutazione, basta che tu faccia una gaffe nel criticarci che la nostra furia si accende e la cattiveria prende il via. Con te intrappolato sappiamo che ti abbiamo tutto per noi. Non c’è nessun posto dove andare. Con un Medio-Rango o un Superiore, verrai attirato nel veicolo esclusivamente per il nostro scopo di affidarci alla Trappola Situazionale. Il comportamento che ci ha offeso potrebbe aver avuto luogo prima, in alcuni casi giorni prima e con la mente impegnata nel complotto che va sparata, ci avvaliamo dell’opportunità di costringerti a fare un viaggio con noi. Sarà indubbiamente con qualche falso pretesto; un picnic, un viaggio sulla costa, una gita al centro commerciale. Una volta che sei entrato, la cintura di sicurezza è allacciata e la chiusura centralizzata fa click, sei nostro prigioniero. Il sorriso che avevamo si smorza in un istante e la furia che abbiamo tenuto sotto controllo è ora autorizzata a venire in superficie. Questo ci permette di attingere carburante dalle tue reazioni, dalle tue suppliche, dalle tue domande, dalle tue espressioni perplesse, dallo spavento nei tuoi occhi e cose del genere. Potremmo pure aver riposto la borsa che contiene il tuo cellulare nel bagagliaio così tu non puoi chiamare nessuno. Se cerchi di raggiungere il cellulare, ti verrà strappato e gettato da una parte, possibilmente dal veicolo in movimento, così ci assicuriamo che tu sia isolato e intrappolato.
Non puoi andare da nessuna parte. Non c’è nessuno a cui chiedere aiuto. Non puoi uscire da questo spazio ristretto. Quindi ti abbiamo inserito in questa Trappola Situazionale che ci consente di esercitare un completo e totale controllo su di te, permettendoci di fare ciò che ci piace, per il tempo che scegliamo e, di conseguenza, questo controllo totale è un risultato molto importante a cui puntiamo .
Quando ti abbiamo per noi in questo modo, inizia il trattamento spiacevole che è tutto progettato per garantire che tu rimanga soggetto al nostro potere e che tu ci dia carburante. Ci sono molti modi in cui lo mettiamo in atto quando ti abbiamo intrappolato nel sedile passeggero accanto a noi e questi sono alcuni di questi modi:
1. Guidare a velocità eccessiva e/o spericolata;
2. Fare brusche frenate per farti sobbalzare in avanti, poi accelerare, poi frenare di nuovo forte, catapultandoti avanti e indietro;
3. Frenare bruscamente quando stai per prendere un drink in modo che si rovesci;
4. Alzare la musica molto forte;
5. Contro-interrogarti incessantemente su qualcosa che hai fatto o non fatto;
6. Mettere in atto un trattamento del silenzio;
7. Dirti all’inizio del viaggio che stiamo andando da qualche parte e poi prendere una direzione diversa o superare la destinazione e rifiutarci di spiegare dove stiamo andando;
8. Assalirti fisicamente mentre guidiamo;
9. Guidare di notte in un’area non illuminata accendendo e spegnendo i fari;
10. Sterzare violentemente sulla strada, sorpassare in posti pericolosi;
11. Insultarti ripetutamente;
12. Gridare contro di te;
13. Pungolarti mentre ti facciamo domande.
14. Guidare in silenzio nel bel mezzo del nulla, eccetto le occhiate minacciose che
continuiamo a lanciarti;
15. Minacciare di gettare entrambi con l’auto giù da una scogliera e dirigerci verso quella zona;
16. Minacciare di buttarti giù dalla macchina mentre è in movimento;
17. Fare conversazioni circolari;
18. Fare lunghi monologhi su noi stessi che ti hanno stancato fino alle lacrime.
L’effetto di questo comportamento varierà di intensità. A volte viene fatto puramente per farti sentire frustrato perché non siamo andati nel posto che ti avevamo promesso. In altre occasioni viene fatto per poter parlare con te e farti domande in modo da farti sentire stanco o a disagio. Poi la cattiveria e l’intimidazione vengono aumentate di nuovo per cui l’intenzione è di spaventarti e di renderti terrorizzato.
Dopo esserci comportati in questo modo e averti lasciato terrorizzato, tremante e spaventato, potremmo guidare intenzionalmente in un’area in cui il traffico è più lento e vi sono altre macchine attorno per metterti alla prova se cerchi di sfuggirci o attirare l’attenzione di qualcun altro. Ti aspetteremo per testare il nostro controllo, e se lo farai ci saranno ulteriori ripercussioni.
Le ripetute messe in atto di questo comportamento finiranno per condizionarti al punto di temere quando ti viene detto:
«Andiamo a fare una gita in macchina».
Dato che sei venuto a sapere fin troppo bene che è molto più di una semplice gita in macchina. È metterti in una cella proprio accanto a noi, una cella dalla quale non puoi muoverti o scappare e quindi possiamo mettere in atto le nostre macchinazioni contorte contro di te, tutto in nome del carburante e di un ulteriore controllo.
Vieni intrappolato e lo facciamo per farti impazzire.
Ascolta INTRAPPOLATO – LA MACCHINA
Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR