DIMMI CIÒ CHE VOGLIO SENTIRE

Ti ho detto che ti amavo. Non era una bugia. Lo intendevo quando l’ho detto. Lo intendevo ogni volta che lo dicevo, lo scrivevo, lo trasmettevo per messaggio, lo registravo in segreteria, lo donavo e lo trasmettevo via e-mail. Sapevo come descriverlo. Non era difficile. C’è così tanto materiale a mia disposizione per sapere cosa dire, come dirlo, cosa fare e come farlo.

L’ho visto quando questo è stato rivolto a me più e più volte. Tutto ciò che dovevo fare era rifletterlo. Ho avuto abbastanza persone cadute sotto il mio incantesimo e che mi amano cosicché riconosco l’amore quando lo vedo. È diventato abbastanza semplice riprodurlo. Le mie intenzioni erano davvero nobili. Io volevo amarti e ti ho dato l’amore che sapevo che volevi. Ho fatto abbastanza per capire come volevi essere amato.

Il Signore sa che ho fatto il grosso dei preparativi. Ti ho osservato e ho visto con chi interagivi. Ti ho seguito nei posti che frequentavi e ho notato ciò che ordinavi più spesso da mangiare e da bere. Una volta mi sono seduto dietro di te sull’autobus e ho visto il libro che leggevi. Ho riconosciuto l’autrice, così sono andato a comprare altri tre dei suoi titoli e li ho disposti in casa pronto a mostrarteli e a lasciarti prendere in prestito quelli che non avevi ancora letto.

Ho inviato un Luogotenente per chattare con te e raccogliere ulteriori informazioni che io potessi raccogliere e prendere in considerazione. Ho setacciato internet cercando le tue tracce. Mi sono alzato tardi perché il mio telefono suonava e vibrava per i messaggi di altre prospettive che stavo coltivando, ma le facevo aspettare mentre cercavo te. Ti ho trovato e usando un falso profilo affidabile col nome di un amico di sesso opposto a me sono riuscito ad assicurarmi la tua amicizia online. Non ti ho contattato direttamente, nonostante il mantello dell’anonimato.

Ho preferito camminare come un fantasma attraverso il tuo mondo cibernetico, osservando le tue fotografie e stabilendo i luoghi in cui sono state scattate. Ho notato chi erano i tuoi amici, ho evidenziato i potenziali rivali e ho capito chi è la tua famiglia. Ho individuato i post su YouTube e quando sono stati programmati il che mi ha detto che ti sei goduto un paio di bicchieri di vino la sera da solo e intanto hai postato ricordi musicali degli anni della tua adolescenza. Ho scorso i tuoi post e i tuoi commenti, raccogliendo frammenti di informazioni che dettagliavano la tua devozione al romanticismo, il tuo amore per i cani di piccola taglia e la tua avversione per il freddo. Come una grande e silenziosa macchina, sono rimasto il tuo compagno invisibile per un mese mentre assumevo più informazioni possibili per fare un ritratto di te e di come volevi essere amato.

Ogni meme che postavi mi dava un indizio. Ogni discussione con i tuoi amici aggiungeva ulteriori strati mentre creavo la persona che ti avrebbe amato. Ho caricato su di essa i tuoi interessi e li ho fatti suoi. Vi ho imbullonato le tecniche necessarie che ti avrebbero compiaciuto. Le ho fornito frasi scelte che tu volevi sentire. Ho configurato le sue azioni, espressioni, comportamenti e altro che le avrebbero permesso di darti l’amore che volevi tanto e, una volta completato tutto questo considerevole lavoro preparatorio, ho iniziato la mia seduzione.

Io ti ho amato. Ti ho amato con passione, desiderio, attenzione, eccitazione, mistero e gentilezza. Tutto creato dal pantano di informazioni che avevo raccolto su di te, che è stato stratificato sulla mia esperienza esistente da precedenti relazioni e la mia conoscenza di come l’amore opera nel mondo. So che ha funzionato. Ti sei innamorato di me amo, lenza e piombino e ti sei avvolto nella mia creazione, dove hai prosperato, hai brillato e sei sbocciato. La felicità emanava da te come i raggi del sole, il piacere che provavi quando stavamo insieme era tangibile e tutti quelli che ci circondavano commentavano di conseguenza. Era splendido, spettacolare, meraviglioso e perfetto.

Tu non avevi idea che il mio amore fosse una creazione. Perché avresti dovuto quando non solo coincideva con il tuo concetto di amore ma, guidato dalla mia eccellenza, lo ha superato? Perché avresti dovuto sfidare qualcosa che sembrava così dorato e così glorioso? Non lo avresti fatto. Io ti ho dato questo amore e tu me l’hai ricambiato. Era un incontro fatto in paradiso. Era uno scambio che si adattava ad entrambi. Hai ricevuto il mio scintillante amore artificiale e mi hai dato l’amore che mi sostiene, quell’emozione ha infuso la reazione che mi alimenta e mi sostiene. Avevamo vinto entrambi.

Era una cosa così brutta che ciò che ti ho dato fosse una costruzione se sembrava la cosa reale? Potrei anche arrivare a dire che era persino meglio della cosa reale. Devo essere considerato una persona cattiva per questo atto fraudolento? Forse il mio inganno non ti ha fatto piacere? Certo, tu non sapevi di questo inganno, non avevi consapevolezza della costruzione, ma questo non ti ha causato alcun danno vero? Hai visto e hai creduto e di sicuro vedere è credere.

Quando ti ho preso tra le mie braccia, proteggendoti dal periodo nero da cui sei emerso e mi hai guardato negli occhi e hai visto l’amore, la devozione e l’ottimismo che vi bruciavano, era davvero importante che stessi rispecchiando ciò che mi hai mostrato per tanto tempo visto che ti ha reso felice, euforico e ti ha fatto sentire amato? I miei occhi ottimisti erano i tuoi occhi ottimisti.

Quando ho scatenato il mio odio non potevi capire e tuttora non capisci come abbia potuto trattarti così quando quella persona continuava a dire che ti amava.

È stato facile passare a questa cattiva malevolenza. Era facile staccare la patina che era l’amore fabbricato. È stato facile spegnere la creazione che ho creato per offrirti questo amore perfetto. Un colpo di interruttore e questa ha cessato di esistere, lasciandoti con qualcos’altro al suo posto.

Non ho mentito quando ho detto che ti amavo.

Non ho mentito quando ho sussurrato che ti amavo.

Non ho mentito quando ho gridato che ti amavo.

Solo che non ti ho detto la verità.

La verità che non ho mai provato amore per te.

Perché non posso farlo.

La Fortificazione del No Contact per Battere il Narcisista

Traduzione di PAOLA DE CARLI dal testo originale di H.G. TUDOR